giovedì 22 maggio 2014

Totalmente originale!


IL CACCIATORE DI ZOMBIE
(Juan de Los Muertos)

di Alejandro Brugués, 2011
 

Film stranissimo, disseminato di gratuite crudeltà, amoralità dilagante e risate di pancia, con molte idee geniali, scontri esaltanti, un po' di strascicata stanchezza malinconica e discreto gore... Vulnerato soltanto da una lieve lentezza, da un ritmo che di tanto in tanto inciampa, che però, magari, può essere atmosfera...

No, non storcete il naso, anche a me gli zombie hanno un po' stufato, ma questa è senza dubbio un'opera diversa dalle altre e totalmente originale!

Siamo a Cuba, al cospetto di attacchi terroristici sempre più efferati: si tratta dei dissidenti sovvenzionati dagli americani (questo ci ripete la Tv), e si deve fare attenzione, perché persino il tuo vicino di casa o il tuo migliore amico possono passare al nemico... Intendiamoci, la situazione è sottocontrollo, ma bisogna stare in campana...

Anche se a Juan, un pescatore debosciato sui quaranta, e ai suoi amici nullafacenti, Lazaro e California, la situazione non pare sotto controllo proprio per niente... E, davvero, 'sti dissidenti sono sempre di più, sono aggressivi e hanno la cavolo di abitudine di cercare di azzannarti... E poi non crepano facilmente... Sono davvero dissidenti? O qualche maledetta creatura soprannaturale? Però l'aglio non funziona, e nemmeno esorcizzarli serve...

Insomma, è chiaro no? Sono zombie!!!

E possono fare la fortuna di uno che, come Juan, vive di espedienti: così ci armiamo con quel che la fantasia ci suggerisce e mettiamo su un'allegra e proficua società (alcuni membri, ad esempio Il Primo o Cina, sono un'adorabile meraviglia), con l'alto scopo sociale di riuccidere i vostri cari, appena risorti, in cambio di soldi...

L'elemento più riuscito è il dileggio della censura di Regime, ma la satira va anche in altre direzioni, includendo la persecuzione dei trans (Cina) e il consumo di alcolici, dialoghi surreali e momenti squisitamente grotteschi.

Anche sul piano tecnico la pellicola non è malaccio: ci sono buoni effetti, zombie subacquei, omicidi creativi, un bel po' di greggi di vaganti (per dirla alla The Walking Dead), e alcuni combattimenti niente male!

La fine è una sorpresa, spledidamente coerente con il protagonista, mentre i titoli coda “disegnati” sono molto incisivi, intonati alla colonna sonora. I personaggi, però, non risultano simpaticissimi (a parte i comprimari), e benché non si tratti della solita carne da macello che non vediamo l'ora di vedere sacrificata, pur avendo molti pregi e non pochi motivi di fascino, restano persone orribiline.

E anche se viene quasi naturale il paragone con “L'alba dei morti dementi”, lo spirito è diverso. Pure qui si ride, ma con una certa sofferta amarezza, con una logica più spietata, più amorale, e meno scanzonata. Meno affetto per i protagonisiti.

P.S.

Citazioncina volante del buon Rocco Siffredi (che secondo le mie fonti viene un poco sottovalutato)!

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