CREED
di Ryan Coogler
(2015)
Che potremmo chiamare Rocky VII, se non fosse che il nostro pugile preferito, ormai acciaccato e troppo in là con gli anni, cede i guantoni al figlio di Apollo, il suo storico nemico-amico, e ne diviene l'allenatore...
In effetti, più che un sequel è uno spin-off, complessivamente più che accettabile, nonostante il modulo narrativo sia sempre lo stesso dei vecchi film, e, a tratti, suoni più come un remake, con i personaggi che si scambiano i ruoli, ma, fondamentalmente, fanno sempre le stesse cose.
A differenza di tanti ricicli dagli anni 80, però, un remake dignitoso, godibile, che aggiunge qualcosa di suo alla serie e allo stesso Rocky Balboa, personalizzando quel che può, in modo rispettoso, e bissando quel che deve senza infastidire, forse perché la saga dello Stallone Italiano è un po' come una fiaba e la ripetizione non la guasta, anzi la rende più digeribile ed esaltante. Per dirla tutta: più il suo andamento è scontato, più ce lo godiamo.

In ultimo, la colonna sonora è atroce. Se la saga di Rocky ci ha regalato successi immortali e traboccanti pathos, qui 'sta musicaccia fracassona ammazza l'epos e fa venir voglia di togliere il volume. De gustibus, certo. Ma per me è quasi indecente e la vivo come puro rumore (non che Bianca, la fidanzata di Adonis, che tenta la carriera di cantante, sia meglio coi suoi vocalizzi infernali).
Che altro?
Ho iniziato Creed 2, in cui torna niente meno che Ivan Drago, e Adonis deve combattere con suo figlio Victor... Vi saprò dire.
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