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domenica 12 marzo 2023

Amore assoluto

GIOCARSI TUTTO

di @marina.lora.ronco

Il tema è la ludopatia, e qui viene indagata con grande sensibilità, soprattutto nelle sue ripercussioni, oggettive e non, su chi ne è vittima indiretta, ed è pure costretta a farsene carico. Per amore e per risolvere la situazione nei limiti delle proprie possibilità. 

Il focus è quindi su Margherita, moglie di Riccardo, il ludopatico, di cui, comunque, non viene trascurato il punto di vista, grazie a periodiche e puntuali soggettive.

L'autrice è bravissima a cristallizzare gli stati d'animo, a mostrarne la progressione e i picchi, le oscillazioni tra rabbia e speranza, cogliendoli nella loro interezza e profondità. Non ce li racconta, ce li fa proprio vedere, come sotto una lente d'ingrandimento, fotografandoli, analizzandoli nelle loro cause ed effetti, ma senza dimenticare l'umanità dolente che ne sta alla base. 

Non ci sono condanne, non ci sono dita puntate, si comprende e si solidarizza con ogni personaggio, partecipando di tutto, tra luci e ombre. E la luce, specialmente, colpisce ed è stupenda: questo amore assoluto che lega i protagonisti, nonostante le difficoltà e le certezze che si sfaldano, e che rende quella che correrebbe il rischio di essere una storia melodrammatica e paturniosa, uno splendido (e feroce) inno alla vita e alla rinascita.   

Magnifico, infine, lo stile dell'autrice, incalzante, ialino, chirurgico, perfettamente intonato al testo, tanto che risulta quasi difficile scinderli.

Un applauso.

Una tensione sottile

LAYLA

di Massimo Piccolo

Su Instagram @macxpi

Un libro scritto molto bene, fluido, con una sua irruenza di fondo, una vena di mistero ed una di soprannaturale, piuttosto marcata, ma abilmente giocata sull’ambiguità. 

La trama è permeata da una tensione sottile, che, a poco a poco, si fa sempre più insinuante, regalando persino qualche brivido, specie verso il finale, diverso da quello che ci si aspetterebbe e piacevolmente originale, con un bel colpo di scena.

Insomma, un romanzo con le carte in regola per intrattenere, ma, grazie alla moltitudine dei temi toccati e al capillare approfondimento psicologico dei personaggi, perfetto per aiutarci ad andare oltre la superficie delle cose, dei sentimenti, della apparente linearità delle situazioni, nonché foriero di spunti stimolanti, per riflettere e discutere, dai disturbi alimentari alla solitudine, passando per il disagio adolescenziale ed abusi di vario genere.

La narrazione risulta piacevolmente spezzettata, moltiplicata dai punti di vista, come a formare un dipinto composto da una successione di pennellate sparse, che man mano si aggregano senza forzature. 

Racconta, in particolare, di un’amicizia e delle sue dinamiche e criticità, dei suoi sviluppi, dando luogo ad una rappresentazione autentica e straordinariamente genuina dei liceali di oggi. 

La forma dialogica prevale spesso, alternata a pagine di blog e chat, e la lettura risulta rapida e variegata, godibile per stile, ritmo e contenuti, per quanto, a volte, richieda di rallentare, di prendere un respiro e di mettere insieme i fatti, le domande, i punti fermi.     

Ringrazio l’autore per avermi dato l’opportunità di leggerlo, è stato un piacere!

Nuove prospettive

VIAGGIO AD OGNI COSTO

di Diana Barbieri

Su Instagram @closetoeternity

Appassionante resoconto di viaggio intrapreso dall’autrice, all’epoca ventiseienne (?), nel 2013, in autostop sino in Medio Oriente, con un compagno di viaggio più esperto, ma alquanto discutibile (e che si rivelerà assai peggio di come si presenta), reclutato per l’occasione. 

L’idea è quella di spendere il meno possibile, grazie al couchsurfing, ovvero facendosi ospitare da perfetti sconosciuti, o arrangiandosi con tenda e sacco a pelo, supportandosi e facendosi compagnia a vicenda.  

Ma la motivazione che va ricercata in queste insolite modalità di vacanza non è soltanto economica. In quel caso, ci avverte l’autrice, le scomodità sopravanzerebbero di gran lunga i vantaggi. No, il pregio maggiore è dato dalla genuinità e dalla ricchezza delle interazioni sociali, dalle splendide persone che si incontrano e conoscono lungo il percorso, intrecciando sia pur brevi legami, dalla crescita interiore, e dalle culture con cui si viene a contatto, che si vivono “dall’interno”, autenticamente, non da turisti, ma da “cittadini del mondo”. 

L’autrice ci racconta le sue peripezie in prima persona, senza limitarsi ad illustrare asetticamente tappe, le bellezze dei luoghi e le difficoltà tecniche, ma soffermandosi sui suoi stati d’animo, sulle sue paure, ragionamenti e deduzioni. Ci aiuta a vedere, a elaborare, e intanto si spinge fino in fondo a se stessa, scoprendo molto di sé, evolvendo e maturando velocemente, ma sempre mantenendo una nota frizzante e incontaminata nel suo affacciarsi alle novità, senza pregiudizi e sempre ben disposta verso il prossimo e all’adattamento.   

Il libro è ben strutturato e consente di contestualizzare, di capire, al di là delle conclusioni immediate, assimilando a poco a poco, insieme a Diana, la mentalità giusta per l’avventura, fatta di un bilanciamento accorto di apertura di pensiero e di attenzione.

Perché i pericoli ci sono, si annidano ovunque, non solo all’esterno, dove ce lo aspettiamo, ma persino in un succo di frutta lasciato nello zaino, o nella premura, apparentemente disinteressata, del nostro compagno di viaggio.

Un’opera avvincente, dettagliata ed introspettiva, che ci aiuta a crescere e ad aprirci a nuove prospettive. E da cui è sempre più difficile staccarsi.