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domenica 12 marzo 2023

Amore assoluto

GIOCARSI TUTTO

di @marina.lora.ronco

Il tema è la ludopatia, e qui viene indagata con grande sensibilità, soprattutto nelle sue ripercussioni, oggettive e non, su chi ne è vittima indiretta, ed è pure costretta a farsene carico. Per amore e per risolvere la situazione nei limiti delle proprie possibilità. 

Il focus è quindi su Margherita, moglie di Riccardo, il ludopatico, di cui, comunque, non viene trascurato il punto di vista, grazie a periodiche e puntuali soggettive.

L'autrice è bravissima a cristallizzare gli stati d'animo, a mostrarne la progressione e i picchi, le oscillazioni tra rabbia e speranza, cogliendoli nella loro interezza e profondità. Non ce li racconta, ce li fa proprio vedere, come sotto una lente d'ingrandimento, fotografandoli, analizzandoli nelle loro cause ed effetti, ma senza dimenticare l'umanità dolente che ne sta alla base. 

Non ci sono condanne, non ci sono dita puntate, si comprende e si solidarizza con ogni personaggio, partecipando di tutto, tra luci e ombre. E la luce, specialmente, colpisce ed è stupenda: questo amore assoluto che lega i protagonisti, nonostante le difficoltà e le certezze che si sfaldano, e che rende quella che correrebbe il rischio di essere una storia melodrammatica e paturniosa, uno splendido (e feroce) inno alla vita e alla rinascita.   

Magnifico, infine, lo stile dell'autrice, incalzante, ialino, chirurgico, perfettamente intonato al testo, tanto che risulta quasi difficile scinderli.

Un applauso.

Una tensione sottile

LAYLA

di Massimo Piccolo

Su Instagram @macxpi

Un libro scritto molto bene, fluido, con una sua irruenza di fondo, una vena di mistero ed una di soprannaturale, piuttosto marcata, ma abilmente giocata sull’ambiguità. 

La trama è permeata da una tensione sottile, che, a poco a poco, si fa sempre più insinuante, regalando persino qualche brivido, specie verso il finale, diverso da quello che ci si aspetterebbe e piacevolmente originale, con un bel colpo di scena.

Insomma, un romanzo con le carte in regola per intrattenere, ma, grazie alla moltitudine dei temi toccati e al capillare approfondimento psicologico dei personaggi, perfetto per aiutarci ad andare oltre la superficie delle cose, dei sentimenti, della apparente linearità delle situazioni, nonché foriero di spunti stimolanti, per riflettere e discutere, dai disturbi alimentari alla solitudine, passando per il disagio adolescenziale ed abusi di vario genere.

La narrazione risulta piacevolmente spezzettata, moltiplicata dai punti di vista, come a formare un dipinto composto da una successione di pennellate sparse, che man mano si aggregano senza forzature. 

Racconta, in particolare, di un’amicizia e delle sue dinamiche e criticità, dei suoi sviluppi, dando luogo ad una rappresentazione autentica e straordinariamente genuina dei liceali di oggi. 

La forma dialogica prevale spesso, alternata a pagine di blog e chat, e la lettura risulta rapida e variegata, godibile per stile, ritmo e contenuti, per quanto, a volte, richieda di rallentare, di prendere un respiro e di mettere insieme i fatti, le domande, i punti fermi.     

Ringrazio l’autore per avermi dato l’opportunità di leggerlo, è stato un piacere!

Nuove prospettive

VIAGGIO AD OGNI COSTO

di Diana Barbieri

Su Instagram @closetoeternity

Appassionante resoconto di viaggio intrapreso dall’autrice, all’epoca ventiseienne (?), nel 2013, in autostop sino in Medio Oriente, con un compagno di viaggio più esperto, ma alquanto discutibile (e che si rivelerà assai peggio di come si presenta), reclutato per l’occasione. 

L’idea è quella di spendere il meno possibile, grazie al couchsurfing, ovvero facendosi ospitare da perfetti sconosciuti, o arrangiandosi con tenda e sacco a pelo, supportandosi e facendosi compagnia a vicenda.  

Ma la motivazione che va ricercata in queste insolite modalità di vacanza non è soltanto economica. In quel caso, ci avverte l’autrice, le scomodità sopravanzerebbero di gran lunga i vantaggi. No, il pregio maggiore è dato dalla genuinità e dalla ricchezza delle interazioni sociali, dalle splendide persone che si incontrano e conoscono lungo il percorso, intrecciando sia pur brevi legami, dalla crescita interiore, e dalle culture con cui si viene a contatto, che si vivono “dall’interno”, autenticamente, non da turisti, ma da “cittadini del mondo”. 

L’autrice ci racconta le sue peripezie in prima persona, senza limitarsi ad illustrare asetticamente tappe, le bellezze dei luoghi e le difficoltà tecniche, ma soffermandosi sui suoi stati d’animo, sulle sue paure, ragionamenti e deduzioni. Ci aiuta a vedere, a elaborare, e intanto si spinge fino in fondo a se stessa, scoprendo molto di sé, evolvendo e maturando velocemente, ma sempre mantenendo una nota frizzante e incontaminata nel suo affacciarsi alle novità, senza pregiudizi e sempre ben disposta verso il prossimo e all’adattamento.   

Il libro è ben strutturato e consente di contestualizzare, di capire, al di là delle conclusioni immediate, assimilando a poco a poco, insieme a Diana, la mentalità giusta per l’avventura, fatta di un bilanciamento accorto di apertura di pensiero e di attenzione.

Perché i pericoli ci sono, si annidano ovunque, non solo all’esterno, dove ce lo aspettiamo, ma persino in un succo di frutta lasciato nello zaino, o nella premura, apparentemente disinteressata, del nostro compagno di viaggio.

Un’opera avvincente, dettagliata ed introspettiva, che ci aiuta a crescere e ad aprirci a nuove prospettive. E da cui è sempre più difficile staccarsi.

mercoledì 15 febbraio 2023

Impegno e coraggio

PERFETTA A MODO MIO

di @maidabovolenta

Ho finito questo romanzo mesi fa, ma non è facile da recensire, quindi ho aspettato. Ci sono un sacco di cose dentro: una storia d'amore (con frasi che ti stendono in due parole, tipo: “i suoi occhi nei miei”, wow!), amiche invadenti e simpaticissime (non sai mai se strozzarle o abbracciarle), momenti di autentico spasso (cercare online un fidanzato non è sempre consigliabile)... Ma non costituiscono la vera storia, ne sono il contorno. 

La vera storia è quella che sta sotto, e potrebbe sembrare il contorno, invece è il nucleo centrale dell'impianto narrativo, motore propulsivo degli eventi, e principale motivo di interesse dell'opera. 

Che certamente ha i pregi tipici del romance: emoziona, diverte, crea e scioglie tensioni... Ma ne ha anche altri, più importanti e profondi, che travalicano il genere e possono essere di conforto e di sostegno. 

Il punto è il tumore al seno, che colpisce la protagonista e cambia la sua vita, in modi ovvi ed evidenti, ma soprattutto in altri più sottili, più insidiosi, che non sempre è facile cogliere se non si ha avuto un'esperienza diretta (e ci si augura di no) con la malattia... Che qui si affronta al meglio, nonostante le comprensibili esitazioni e dubbi, veicolando messaggi potenti e positivi, che trovano il perfetto paradigma nel titolo: “Perfetta a modo mio”. Come tutti dovremmo essere, a prescindere. 

Bravissima, Maida, per l'idea, per l'impegno e per il coraggio. 

Ma soprattutto per la forza e la positività.

Un meraviglioso climax ascendente

 LA PAZIENTE 99

di @enricoscebba

Spin off della trilogia gotica “Sul Viale delle Ombre”, devo ammettere che mi è persino piaciuto di più.

Intanto sono impazzita per l'ambientazione, un manicomio criminale, descritto con accuratezza e attenzione, e, soprattutto, dando il giusto risalto alle sue inquietanti dinamiche da microcosmo e ai rapporti fra i personaggi.

Poi ho apprezzato la trama, più semplice, forse, rispetto all'opera principale, ma più efficace, proprio in virtù della sua linearità. Mi ha avvinta da subito e tenuta col fiato sospeso fino alla fine, dosando mistero e rivelazioni in un meraviglioso climax ascendente, denso di tensioni e ansie. 

In ultimo, ne ho preferito lo stile. Meno peculiare, forse, ma più maturo e più asciutto, e, come tale, più mirato, maggiormente coinvolgente e preciso. Va dritto al punto, privilegiando l'azione, e tuttavia soffermandosi abilmente sull'interiorità della protagonista e dei comprimari (ce ne sono parecchi degni di interesse).            

Può essere letto da solo, ma sarebbe un peccato: è costellato di riferimenti godibilissimi alla trilogia e, per quanto non siano essenziali, sono un favoloso valore aggiunto.   

Il consiglio, quindi, è di leggere “La Lacrima del Principe” e poi di buttarsi su questo avvincentissimo thriller.

martedì 14 febbraio 2023

Un connubio insolito e interessante

IL CASOLARE AMARANTO

di @annalaura_littero_books

Romance e mafia russa... Un connubio insolito e interessante, ma anche geniale, perché dà modo di creare una trama imprevedibile, avventurosa e ricca di colpi di scena (alcuni davvero mefitici!!!), ma altresì di offrire a chi legge romanzi rosa, esattamente quello che va cercando: passione bruciante e devastante senza requie.

La storia alterna asperità e dolcezza generando un ottimo mix, e andando sempre al sodo, senza fronzoli e senza inciampi, colpendo dove fa più male (ma in senso positivo) e regalando persino qualche momento che non stonerebbe in un thriller (dico sul serio... ). 

Ho adorato lo stile diretto, a tratti quasi impetuoso e categorico, dell'autrice. E ancora di più ho apprezzato le sequenze iniziali, in cui i protagonisti si “saggiano” a vicenda, imparando a conoscersi, tra un comportamento pessimo e l'altro (così mi piace, non smancerie e svenevolezze, ma punzecchiamenti come si deve, tensioni e sottintesi). E proprio quando la vicenda amorosa deflagra, e poi sembra prendere una piega definita e sicura da lieto fine fiabesco... Ecco che sono stata travolta da un totale ed inaspettato ribaltamento. A cui ne sono seguiti diversi altri, da lasciare esanimi e quasi senza fiato.

Romance? 

Sì, è innegabile. 

Ma insieme a molti altri elementi che rendono la miscela esplosiva e mai uguale a se stessa.  

Wow!

Introspettiva al punto giusto

 I DUE MONDI – L'INFERNO

di Magali Albonico

Secondo capitolo della trilogia, “L'inferno” conferma tutte le premesse iniziali, già evidenziate in occasione della recensione al primo volume, apportando però un sensibile miglioramento, dal duplice risvolto.

Intanto, sul piano stilistico: la scrittura dell'autrice si fa più sicura, più nitida, e rende la lettura più snella e gradevole, pur senza rinunciare alle sue caratterizzazioni. 

E poi sotto il profilo della trama: più dinamica, più sorprendente, dall'architettura più solida, ma anche più sfumata, con una maggior attenzione alle distinzioni, mai manichee, tra bene e male, e al confine – o al passaggio – dall'una e all'altra. 

A questo proposito ho trovato particolarmente riuscita la figura di Lucifero, diversa da quella della tradizione, come pure dalle versioni più moderne: originale, ma coerente, tanto che apprezzerei un approfondimento circa le sue origini, magari persino uno spin off dedicato. 

In generale, la storia procede linearmente, introspettiva al punto giusto, ma molto dinamica, ai limiti del videoludico, corredata da tavole sempre più belle, specie quando raddoppiano e occupano lo spazio di due pagine.

Ho già il terzo libro, pronto per essere iniziato.

mercoledì 11 gennaio 2023

Autentica e genuina

 L'ULTIMA LUNA

di @camillocarrea

Una storia multiforme, evocativa, densa di suggestioni e di bellezza, che ti strega, ti ammalia, con una base volutamente “popolaresca” che contribuisce a renderla ancora più autentica e genuina... 

Una trama fatta di enjambements narrativi (mi si passi il termine) ed esaltata da uno stile unico e meraviglioso, che rapisce per l'atmosfera, ferma nel tempo, ed intessuta di sensazioni dal sapore eterno ed antico insieme, e che si fa amare per l'incorporeità della scrittura, precisa, minuziosa, ma come sospesa ed indefinita, capace di spingere il lettore ad immaginare tutto quello che si prefigge di rappresentare, e poi di guidarlo  oltre, in una nebbia rarefatta e vischiosa, ma costellata di passione, di vita, di umano splendore (addirittura allorquando ne descrive le miserie). 

Questo romanzo mi è piaciuto moltissimo, e mi ha incantata. 

Contiene ben più di quel che racconta, perché ogni successione di fatti si intreccia ad altro, e ad altro conduce... È composto di allusioni, di riflessioni, di pensieri non sempre espressi, ma chiaramente sottesi.    

E in qualche modo, mentre dipana un segreto o un mistero, mentre sfocia in un'invettiva accesa o nella nostalgia di un ricordo, risulta accogliente e ti fa sentire a casa. 

E forse è questo a renderlo straordinario, e forse è la cosa più bella che può fare un romanzo.

Farti sentire a casa, protetto, rassicurato. 

Non accade sempre, ma quando succede, significa che c'è della magia dentro le pagine. E questo vale più di tutto. Sempre.

Barboni alla riscossa

 I SOGNI DI ALICE

di @elisa_mura_22

Sono morta dal ridere.

Defunta. 

Dall'inzio alla fine. 

Ma sempre di più man mano mi addentravo nella lettura. 

Questo romanzo fa schiattare: non tanto per quello che accade, ma per come viene raccontato. Lo stile, infatti, è brioso, autoironico, crepitante, e soprattutto colmo di delizia. Sospetto che lo sarebbe persino se descrivesse la coda al supermercato. Ma non descrive la coda al supermercato... Descrive famiglie che si sfaldano, vicini molesti, soffitti che crollano, barboni alla riscossa, ambizioni recitative, ma soprattutto amori e amicizie. E se degli amori, in generale, mi importa poco, i romanzi sull'amicizia sono tra i miei preferiti. E qui ci sono dei momenti di rara tenerezza, piacevolmente adolescenziali, per quanto l'età media sia un poco più elevata. 

I personaggi, poi, specie i comprimari, sono strampalati, bislacchi, ai limiti del caricaturale...  E li adoro esattamente così. Specie Kei, che non può che essere il mio preferito. Perché Kei spacca. E condivido in pieno quello che Alice afferma circa gli uomini e la perfezione... Aggiungo che ogni ragazza dovrebbe avere almeno un Kei nella sua vita, meglio due.

Non adatto alle persone serie, recita la tagline.

Ma secondo me è adatto a tutti.

Poco importa che il libro sia etichettato come romance: è prima di tutto un mare di risate. E di ridere c'è sempre bisogno. 

Per tacere di quel sottilissimo tocco nerd che rende tutto ancora più speciale...

mercoledì 5 gennaio 2022

Una narrazione dalle risonanze magnetiche

 I DUE VOLTI DELL'ISOLA

di @majla_fadda

Un brevissimo romanzo di formazione, che di primo acchito può apparire come una favola moderna, semplice, godibile e un po' didascalica, ma che in realtà è molto più di questo, incentrata com'è su misteri e allegorie dal fascino remoto, che sanno di mito, di fiaba e di qualcosa di più sottile, arcano e impalpabile, capace di far leva sui topoi narrativi classici per dare corpo ad una narrazione dalle risonanze magnetiche e non sempre immediate, che riaffiorano alla mente di chi legge una volta che l'avventura dei protagonisti si è conclusa, in un fiorire di possibilità ermeneutiche mai univoche.

Ciò che ho apprezzato di più, al di là degli insegnamenti etici ed esperienziali che se ne possono ricavare e dalla piacevolezza cristallina della prosa, delicata ed assertiva insieme, e resa più snella dai dialoghi, è l'atmosfera magica che avvolge l'isola e finisce col permeare lo stato d'animo del lettore: financo le verità più scontate divengono ambigue ed incerte, almeno per un istante, e vanno comprese a fondo per uscire dall'isola. Ma senza pressioni, senza opprimere, con una dolcezza infinita che ha il potere di rasserenare e generare positività.

Ci sono, in ultimo, alcune digressioni – come quella relativa a Madeleine – che ho trovato particolarmente poetiche e suggestive e che contribuiscono ad impreziosire l'opera, specie nella parte finale. 

Grande Majla, continua così!

Nessuno viene dimenticato

 CRONACHE DI UN VAMPIRO – LA BATTAGLIA DI MEZZANOTTE

di Giovanni Di Rosa

(su Ig @giovannidirosa_writer)

Concludiamo alla grande, in un climax epico ed avvincente, la trilogia vampirica di Giovanni Di Rosa, che riesce a sigillare con precisione tutti i filoni narrativi intrapresi e moltiplicatisi, nel corso della vicenda, in una coralità complessa e variegata (tra umani, vampiri, vampiri ribelli e sciamani filovampiri e non), degna di un grande romanziere.

L'ultimo tomo, infatti, assai meno meditativo dei precedenti – ma non per questo dotato di meno spessore – privilegia azione e combattimenti ed è tutto teso, come si evince dal titolo, ai meravigliosi fasti della battaglia finale. 

La scrittura, sempre più matura e raffinata, è tesa, adrenalinica, vigorosa, innervata tanto sugli stati emotivi dei personaggi, ben caratterizzati ed indagati a fondo, quanto sugli scoppi di brutalità improvvisa, dall'efficacia plastica e dalla potenza cinematografica, dando luogo, con squisita naturalezza, alla figura retorica dell'ipotiposi. Non solo visiva, ma persino “mentale”. 

Nessuno viene dimenticato, neppure i comprimari, mentre la dimensione narrativa resta umana persino in rapporto alle creature della notte: il loro sentire, lungi dall'essere freddo e distaccato, è passionale, emotivo, ed al contempo credibile e ricco di sfumature. 

Un romanzo emozionante, che scorre impetuoso e fluido come un fiume di sangue, ma senza limitarsi alla faciloneria istrionica dello splatter, ed anzi offrendo al lettore motivi di riflessione e la forza dei sentimenti.

Intimismo, sensibilità e buon gusto

 ALLE CORDE

di @leandroconticelestini

Dai, smettetela di fissare il pacco di Tristan. Sì, esatto, il bel figliolo vestito in pelle di tigre. Lo so, che è figo, lo so che la cover è provocante. Ma smettetela.

È vero, qui non si parla solo di wrestling: il romanzo è un erotico soft. Le scene esplicite ci sono, fatte di intimismo, sensibilità e buon gusto, ma anche di passione, di dettagli chirurgici... di sesso libero e selvaggio, con la “S” maiuscola. Che ho apprezzato e trovato dilettevole.

Ma se vi dico di smettere di fissare il pacco è perché, nonostante tutto, ciò sarebbe tremendamente riduttivo. A dispetto dell'etichetta, infatti, questo è in primis un romanzo di formazione di qualità eccelsa, impregnato di atmosfere dolci e nostalgiche (siamo a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80), con dei personaggi stupendi, splendidi e luminosi nella loro genuina tridimensionalità, e così veri da rendere impossibile non amarli: Tristan, con la sua freschezza e la sua innocenza, ma anche determinazione; il Coach, saggio e ponderato, ma dal sentire impetuoso, con Johnny a completare il terzetto, rendendolo magico e speciale, unico e scintillante.

E adoro la narrazione in seconda persona, rarissima e coinvolgente, e la naturalezza con cui periodicamente si passa al diario del Coach, per sottolineare meglio uno stato d'animo, un punto di vista, per cristallizzare un istante o approfondire una situazione.

La trama è imprevedibile, sebbene segua un andamento cronologico, con salti temporali efficaci, piazzati al momento giusto, ed incredibili sono i combattimenti, dall'esito mai scontato, e in cui respiriamo tutto: tensione, eccitazione, fatica... Ma anche il brivido feroce del sangue. Diamine, non è facile riuscire a far esaltare così tanto il lettore per un incontro scritto. Eppure è questo che succede: epicità pura. E mentre leggi stringi le pagine tra le dita, fin quasi a stropicciarle, per incitare Tristan, Cuore di Tigre. Per essere al suo fianco. Non vincerà sempre. Ma quando lo farà, sarà grandioso!

Dite la verità: gli state ancora fissandogli il pacco, vero? Avete capito qualcosa di quello che ho scritto?

lunedì 29 novembre 2021

Un percorso di maturazione

MI CHIAMO JUDIE E QUESTA È LA MIA STORIA

di @lucielareen

Una storia che sembra una fiaba, con tutta la potenza e la soavità dei suoi tòpoi, opportunamente attualizzati, però, in base alle nostre esigenze: c'è la Principessa, nei modi e nell'aspetto – poco importa che Judie non sia una fanciulla in fiore, ma una vedova, con una figlia, è senz'altro una Principessa, solo più posata e interessante  –, c'è la cattiva, elegante e siliconata, e c'è il Principe Azzurro, un medico dal cuore gentile, ma dai molti segreti... 

E se pure la trama si dipanerà in meandri non sempre prevedibili, le cose finiranno per andare esattamente come noi vogliamo, ricompensando i patemi subiti con la misura esatta di amore che ci serve per lenirli, lasciandoci una sensazione di pienezza e di soddisfazione.

E, tuttavia, si badi: non saranno sentimentalismi fini a se stessi il motore dell'azione, piuttosto un percorso di maturazione e confronto interiori, alimentato da riflessioni e dalla crescita personale.

Il romanzo è breve, fresco, avvincente, sostenuto da una prosa semplice, ma molto accurata, soprattutto per il frasario chirurgico, che sovente trasforma la narrazione, rilassante e profonda, punteggiata di grazia, in perentoria e assertiva, con una naturalezza che sa di incantesimo e di affabulazione. 

L'elemento che più ho apprezzato, però – al di là della splendida caratterizzazione dei personaggi, ed in particolare dei moti dell'animo della protagonista – è che l'opera... “fa compagnia” e conforta. E non è da tutte. Letteralmente, è capace di divorare la solitudine di una serata di pioggia costellata di ansie lavorative più di una tisana bollente. 

Fantastica Judie, fantastica Lucie!

Una trilogia magmatica

 I 17 MONDI – IL CAPITANO

di @alessandra.r.alexander

Primo capitolo di una trilogia, che promette di essere corposa, magmatica e straordinariamente densa di dettagli, in cui l'autrice, lungi da creare un'opera, ha dato vita, semmai, ad un intero sistema stellare (o ad una vera e propria “mitologia”, se vogliamo), con leggi, tradizioni, mentalità peculiari, una folta e variegata umanità, e complessi interessi politici che cozzano tra loro, tra complotti e alleanze precarie. 

E se la matrice è classicamente fantascientifica, e a tratti quasi “fumettosa”, non mancano gli elementi di originalità, che spesso colpiscono non solo per la forza inventiva, ma, soprattutto, per le implicazioni concettuali e per le riflessioni estremamente affascinanti che possono scatenare (l'Ajna su tutte, capace di sconfiggere definitivamente le malattie, ma anche di essere strumentalizzata per scopi improbi)...

Le idee non mancano, quindi, ed anzi, sono così tante che si affastellano e finiscono per ipercondensarsi, dando luogo ad una ricchezza di trame, tecnologie e personaggi davvero mirabile.   

Il consiglio, però, è di concentrarsi e prestare attenzione, perché non si tratta di un romanzo di mero intrattenimento: la lettura, irta di temi e di intrecci, può spiazzare, per tacere delle molteplici, e a volte ardite, commistioni di generi (spionaggio, fantapolitica, persino una punta sottilissima di erotismo e un po' di romance, che, per una volta ho apprezzato come diversivo rispetto agli intrighi più cerebrali), nonché degli scrupolosi approfondimenti psicologici, a livello sociale ed individuale. I personaggi, dunque, specie i principali, non potranno che suscitare profonde reazioni emotive, di antipatia o di simpatia, ma certamente non lasceranno indifferenti... (per la cronaca, Elisabeth mi sta sull'anima, nonostante un po' mi attragga, mentre adoro il Generale Cohen).

A quando il secondo volume?

domenica 10 ottobre 2021

Evocativo e onirico

 TRA I PETALI DI UNA ROSA

di Rosa Balzano (Su Ig @arbi.rb)

Splendida e sofisticata raccolta poetica, la cui delicata polisemicità è evidente sin dal titolo... E così il gusto per la parola, che è sempre preziosa, ricercata, e che gioca con assonanze ed allitterazioni, con una musicalità leggera e dolce, ma mai a scapito del contenuto. 

Evocativo, onirico, ma spesso pieno di forza. Di saggezza. 

Che appare come un percorso di maturazione interiore, di armoniosa ricerca, fatta di immagini ed epifanie, di sogni, di desideri, ma anche di consapevolezza, che a poco a poco si scopre di acquisire mentre si legge, uscendone arricchiti e colmi di sé, del proprio essere umani e “fortemente sententi”. 

A volte addirittura basta un unico componimento per rimanere inebriati (quanto ho apprezzato “Quando smetto di sognare”!).

La fruizione è immediata, semplice, anche per chi non è avvezzo alla poesia come linguaggio. Ma l'opera non si esaurisce ad un primo piano di lettura. Al contrario, più la si rilegge, più se ne avvertono la profondità, l'impeto e la determinazione sottesi. Che sanno di incantesimo, per quanto sono potenti.

È un'antologia breve, molto curata, persino sul piano estetico, con le pagine decorate, tra spirali e rose, e un'ottima impostazione grafica. 

Bella da avere, da sfogliare, e stupenda da regalare. Chi non vorrebbe ricevere una raccolta così? Magari accompagnata da una rosa?

lunedì 13 settembre 2021

La dolcezza materna di un'onda

 DIVENIRE (VENTO)

di Tiziana Stasi

(Su Ig @tizianastasi)

Mai titolo è stato più azzeccato.

Perché è questo l'effetto che fanno le poesie di Tiziana al lettore: lo trasformano in vento. Sono ariose e ricamate nella libertà, non illusorie, ma vere, fatte di fuoco e di acqua, di sogni, di imperativi, ma anche di sprazzi epici, evocative, potenti, con lampi apocalittici fusi ad immagini celestiali (“Il mare rintoccò la sua magnetica melodia/ e il cielo cadde sopra le tenebre”).

E mentre le leggi ti senti cambiare, evolvere. Senti che i tuoi lacci si sciolgono e avverti l'esistenza, che ti percuote e conforta, e ti lascia attonita e non più tu, ma natura, forza primordiale, movimento e vertigine. E la sensazione è davvero quella di volare. Di divenire vento. Di esserlo. Perché avverti l'espansione, l'impeto, la natura e l'umanità. E per un attimo pensi di poter rinunciare al tuo individualismo per compenetrarle... Ma poi la folata si acquieta e tu ritorni a te stesso, inebriato, cullato dalla dolcezza materna di un'onda, di un'eco, di un riflesso. Cambiato per sempre, e di nuovo tu. Ma più saggio. Più consapevole.

Di solito non leggo le poesie a voce alta: è troppo intenso e mi fa male. Ma questa silloge l'ho declamata tutta, da sola, l'ultimo giorno d'estate (che per me è il 31 agosto). E anche se piangevo come una fontana (per questo di norma non le leggo a voce alta), mi sono sentita crescere e vivificare.

PS

La mia preferita è “Il mio essere”.

Sublime.