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martedì 31 luglio 2018

Qualcosa da non lasciarsi scappare

LA CHIAMATA
di Elisa 2B


Ecco che cos'è successo: che ho appena finito di leggere “I Segreti di David Lynch” (vedi post di ieri), illustrato da Elisa 2B e – come ogni fortunata sera in cui esco dallo studio prima del tramonto del sole – vado in fumetteria (INKiostro ad Alassio), solo che questa volta... chi ci trovo? Elisa 2B. Che fa shopping. 
Wow! 
Insomma che, pur timidamente, le chiedo un autografo. E poi uno per Gian, dato che ho fatto comprare anche a lui il volume in questione. Elisa è fantastica: si mette a chiacchierare, ci racconta di sé, a livello personale e lavorativo, e mi fa, non due autografi, ma due disegni. Chiede a me di scegliere il soggetto. E io opto per i gufi, giacché non sono quello che sembrano, e così ottengo due gufi bellissimi e diversi fra loro. Il padre la aspetta fuori, la reclama, le dice che ha ordinato le pizze per cena e che diventano fredde. Io mi sento in colpa, mi scuso. Elisa dice a suo padre che la raggiunge a casa, che le mangerà fredde, le pizze, e continua a chiacchierare e disegnare. E io sono colpita perché non è solo brava, ma è persino interessante. E deliziosamente pazza. In un modo scoppiettante, vivace, pieno di vita, spontaneo e libero, privo di manierismi. La adoro. Il mio perfido fumettaro, allora, mi mostra la sua prima graphic novel, uscita da poco. E' totalmente sua: testi, disegni, perfino il lettering. La sfoglio, e intanto lei, priva di filtri, risponde alle mie domande importune. I disegni sono espressivi (specie gli occhi), ma questo lo sapevo già grazie al volume su Lynch. Però mi accorgo di altre cose, cose in più: intanto, che aveva ragione il MPF, Elisa ha uno stile che non assomiglia a quello di nessuno, che non copia, non omaggia, ma è originale, simpatico, e per nulla lezioso, eppure con qualcosa di cartoonistico, che pare farti l'occhiolino. Serio e faceto insieme, adatto, per sua stessa natura, a qualunque tipo di registro. Poi noto il montaggio – dinamico, arioso, fatto di simmetrie come di scelte non condizionate, con partiture della pagina disinvolte e vertiginose, alternate a vere e proprie sequenze dettagliate, comprensive, ad esempio, di tutte le sfumature di stato d'animo racchiuse in un abbraccio – e noto l'equilibrio spaziale tra parole e silenzi, così vibrante, impreziosito dalla bicromia del bianco e nero, più il rosso per le immagini salienti. Insomma che mi rendo conto di essere al cospetto di qualcosa da non lasciarsi scappare. Lo compro (e ne approfitto per farmici fare una dedica). Oggi l'ho letto e l'ho trovato all'altezza delle aspettative. 
La storia è fresca e leggera, vera e propria narrazione per immagini, le tavole scorrono rapidissime, consentendoci, però, di dare il giusto risalto ai cambi di emozione, di assaporare le pause necessarie per assimilare uno shock o un colpo di scena. La storia è fresca, ho detto, e leggera. Lo confermo. Al contempo, però, si trattano tematiche impegnative, quali l'autolesionismo, l'abbandono, la ricerca di integrazione e di amore, che in certi passaggi quasi ci fanno sanguinare. Non intendo fare riassunti, ma l'impressione – l'impressione di una che ha giusto parlato una mezz'ora con l'autrice e che, di fatto, non sa niente di lei – è che Nelia, la protagonista, ed Elisa abbiano molto in comune, non solo lo stesso marchio invisibile sulla faccia. E che questo fumetto, perfetto ad una prima lettura, ad una seconda riveli un potenziale ancora più alto, quasi esplosivo. 
Leggetelo!

P.S.
Il mio perfido fumettaro mi ha mostrato altre illustrazioni online di Elisa, dai toni molto forti e dai colori stupendi, capaci di ferirti e di incantarti insieme. Autentiche bombe. Cercatele e vi farete un'idea.

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