STAR
WARS VII
di un gruppo di scimmie con le emorroidi, I suppose
(2015)
E
dopo aver fatto a pezzi Star Trek, snaturato e vituperato, offeso
oltre ogni decoro, J. J. Abrams si diverte a demolire anche Star
Wars, privandolo di pathos, epicità, misticismo e spessore,
riducendolo ad una commediola insipida e senz'anima. E senza trama.
O
più probabilmente ha affidato il compito ad un gruppo di scimmie con
le emorroidi, che, prive di qualsivoglia creatività e ingegno, si
sono cimentate in un disadorno copia e incolla, facendo giusto la
fatica di ribaltare i ruoli e invertire il ruolo dei personaggi,
aggiungendo effetti speciali e battutine idiote...
Insomma,
un bello stupro di gruppo.
No,
sul serio, questa roba fa davvero schifo, è banale e imbarazzante e,
per quanto il Mio Perfido Marito si affanni a definirlo solo un
brutto pop-corn movie che non parte mai, io mi sento oltraggiata,
come fan, come spettatrice, come nerd e come essere umano.
D'altro
canto, mentre io ho passato il primo tempo a sbadigliare e il secondo
ad imprecare sdegnata, il MPM rideva alle mie spalle, felice che
anche il mio mito, come il suo Star Trek, sia stato vilmente
massacrato da Abrams.
Dunque,
da dove cominciare?
Dal
fatto che è un remake che non ha nemmeno il coraggio di definirsi
tale? La trama, senza sorprese e senza immaginazione, ricicla
vigliaccamente l'episodio IV, “Una nuova Speranza”, sfrondandola
però delle emozioni, rimpiazzate dagli effetti speciali e da qualche
cameo. Nemmeno i combattimenti mi piacciono (il duello finale è una
vera supercazzola), ci sono soltanto inseguimenti, esplosioni e un
gran fracasso. La regola, infatti, è: aumentiamo (non distruggiamo
un pianeta, ma un sistema), invertiamo (Hans Solo al posto di Darth
Vader e Obj Wan), shakeriamo e facciamoci quattro risate (le battute
sceme – e scontate – si sprecano).
Per
il resto, i buchi narrativi sono innumerevoli e senza vergogna,
persino sconcertanti, la narrazione è incoerente e farraginosa, come
se l'unica regola dovesse essere stupire a tutti i costi. Solo che
non si stupisce nessuno che abbia più di nove anni, un minimo di
sale in zucca e abbia visto l'episodio IV, perché una volta appreso
il giochino dell'incrementa e ribalta, tutto appare miseramente
ovvio, specie i presunti colpi di scena, inclusi quelli futuri...
I
personaggi (e gli attori), poi, se possibile sono anche peggio: senza
carisma, senza spessore, dei manichini vuoti. Certo, fa eccezione
Harrison Ford, ma... Dio, persino Chewbe è stato ridotto ad un
grosso peluche cerebroleso. I cattivoni, e in particolare quella
rugna isterica di Kylo Ren, sfiorano il patetico e non riescono a
comunicare nulla: né odio, né rabbia, né tanto meno fascino. Sono
inutili, inconsistenti, vacui.
E
così i nuovi eroi: quel lavacessi di Finn, quel manico di scopa di
Rey... E perché hanno dovuto conciare Leila come Nonna Papera? Ho
capito che la pellicola è della Disney, ma diamine!
E
che senso ha tornare ai nomi originali adesso? Far diventare Leila
Leia, per non dir di peggio?
Sono
disgustata e furiosa, ma non dico sia tutto da buttare. BB-8 è
carino (benché un po' parac--o), qualche battuta simpatica c'è,
qualche riferimento o citazione apprezzabile pure... Il punto è che
si perde nell'inettitudine generale, nell'usa e getta spicciolo e
abusato, perché tutto (dopo l'inizio a rallentatore) diventa
rapidissimo e si semplifica fino al parossismo, fino a smarrire il
suo significato e annullarsi nel vuoto cosmico: per diventare uno
Jedi non serve nemmeno più addestrarsi, basta raccattare una spada
laser!
Mi
si dirà che sono prevenuta in quanto fan di vecchia data...
Be',
la verità è che il film non regge comunque, nemmeno rinunciando al
confronto con i classici, ed anzi, ignorando del tutto la loro
esistenza. Non ci sono sentimenti, né passioni... Non c'è
partecipazione emotiva... La pellicola non decolla, è noiosa e
troppo lunga. E quei buchi nella trama sono troppo evidenti per poter
far finta di niente. Va bene, c'è qualche sequenza riuscita. Ma c'è
anche in “Comic Movie”, eppure come film è terribile!
In
sostanza, una triste e squallida operazione commerciale.
Che
ha fruttato un bel po' di denaro, va bene.
Ma
a quale prezzo...
L'equivalente
cinematografico dell'alienazione della propria anima alla Disn...
Ehm. Al Diavolo.
Povero
George Lucas...