PADRE
E FIGLIO
di Pat Conroy
Un
romanzo importante, questo. E non per i suoi pregi letterari, che
pure ci sono. Ma per due motivi fondamentali e numerosi corollari.
Il
primo motivo fondamentale è dato dalla testimonianza umana e dalla
sua poderosa autenticità. Trattasi di un romanzo autobiografico,
fatto di odio, di verità e di amore. Con tante prove difficili da
superare (dal suicidio alla violenza, dal cancro alla follia), che
però vengono vinte ed affrontate. Con forza, coraggio, dedizione e,
sovente, una spruzzata di ironia. Da un individuo, uno scrittore, ma
anche dalla sua numerosa e assurda famiglia, che impariamo ad amare,
e che, soprattutto, lui ama e da cui non riesce a prescindere.
Incluso il padre, il Grande Santini, violento e virile, sanguigno,
mostruoso, eppure... eppure meraviglioso.
Il
secondo motivo fondamentale è la cifra che ci permette di decriptare
tutti i romanzi di Conroy, da “Il principe delle maree” a “Beach
music”, che non sono fantasia, ma una rielaborazione fantasiosa
della realtà. E si capisce perché il suicidio ritorni sempre. E si
capisce perché la follia... E se quando ho letto i ragazzi di
Charleston la morte di uno dei personaggi mi è parsa gratuita,
adesso mi rendo conto del perché invece è stata necessaria...
Perché scrivere è espiare, rivivere e sentire di nuovo. Quello che
si vuole, e quello che non si vuole. E a volte è un dovere, verso se
stessi e verso .- per chi ci crede (ma anche per chi non ci crede) -
Dio.
E
ogni romanzo è costato a Conroy un esaurimento nervoso, e ora
sappiamo perché.
Non
tutti sono stati tradotti in Italia, purtroppo.
Quindi
la preghiera è che accada. Che arrivino anche a noi, seppur in
ritardo.
Anche
perché il titolo di “Padre e figlio” dovrebbe essere “La morte
del Grande Santini”, ossia il seguito del primo successo di Conroy,
“Il Grande Santini”, appunto. Suo padre.
E
poi, oltre ai motivi, ci sono i corollari... La bellezza della
scrittura, potente, lirica, spiritosa... Che, va bene, ha una
patinatura da best seller, ma che ci piace comunque... L'epicità di
una bislacca famiglia del Sud e delle sue contraddizioni... Il
trionfo dei sentimenti e il loro altalenare... Il percorso stilistico
e di vita di un uomo fortemente sentente, di uno scrittore, e della
sua sorella poetessa e velenosa... Le difficoltà familiari, le
avversità, la vita stessa... Il prezzo della scrittura...
Un
romanzo stupendo, lucido, chiarificatore, che ho dovuto centellinare
per farlo durare il più possibile...
P.S.
Sorpresa
nerd: ad un certo punto compare il fratello di Frank McCourt,
l'autore del bellissimo “Le ceneri di Angela”...
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