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lunedì 25 gennaio 2016

Scrivere è espiare

PADRE E FIGLIO
di Pat Conroy


Un romanzo importante, questo. E non per i suoi pregi letterari, che pure ci sono. Ma per due motivi fondamentali e numerosi corollari.
Il primo motivo fondamentale è dato dalla testimonianza umana e dalla sua poderosa autenticità. Trattasi di un romanzo autobiografico, fatto di odio, di verità e di amore. Con tante prove difficili da superare (dal suicidio alla violenza, dal cancro alla follia), che però vengono vinte ed affrontate. Con forza, coraggio, dedizione e, sovente, una spruzzata di ironia. Da un individuo, uno scrittore, ma anche dalla sua numerosa e assurda famiglia, che impariamo ad amare, e che, soprattutto, lui ama e da cui non riesce a prescindere. Incluso il padre, il Grande Santini, violento e virile, sanguigno, mostruoso, eppure... eppure meraviglioso.
Il secondo motivo fondamentale è la cifra che ci permette di decriptare tutti i romanzi di Conroy, da “Il principe delle maree” a “Beach music”, che non sono fantasia, ma una rielaborazione fantasiosa della realtà. E si capisce perché il suicidio ritorni sempre. E si capisce perché la follia... E se quando ho letto i ragazzi di Charleston la morte di uno dei personaggi mi è parsa gratuita, adesso mi rendo conto del perché invece è stata necessaria... Perché scrivere è espiare, rivivere e sentire di nuovo. Quello che si vuole, e quello che non si vuole. E a volte è un dovere, verso se stessi e verso .- per chi ci crede (ma anche per chi non ci crede) - Dio.
E ogni romanzo è costato a Conroy un esaurimento nervoso, e ora sappiamo perché.
Non tutti sono stati tradotti in Italia, purtroppo.
Quindi la preghiera è che accada. Che arrivino anche a noi, seppur in ritardo.
Anche perché il titolo di “Padre e figlio” dovrebbe essere “La morte del Grande Santini”, ossia il seguito del primo successo di Conroy, “Il Grande Santini”, appunto. Suo padre.
E poi, oltre ai motivi, ci sono i corollari... La bellezza della scrittura, potente, lirica, spiritosa... Che, va bene, ha una patinatura da best seller, ma che ci piace comunque... L'epicità di una bislacca famiglia del Sud e delle sue contraddizioni... Il trionfo dei sentimenti e il loro altalenare... Il percorso stilistico e di vita di un uomo fortemente sentente, di uno scrittore, e della sua sorella poetessa e velenosa... Le difficoltà familiari, le avversità, la vita stessa... Il prezzo della scrittura...
Un romanzo stupendo, lucido, chiarificatore, che ho dovuto centellinare per farlo durare il più possibile...
P.S.

Sorpresa nerd: ad un certo punto compare il fratello di Frank McCourt, l'autore del bellissimo “Le ceneri di Angela”...

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