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mercoledì 27 gennaio 2016

Qualcosa di aberrante?

GELATO AL GUSTO DI PUFFO


E' cominciata con una discussione con il Ragno, portata avanti a tavola, nel corso di un pranzo in famiglia. Argomento: caramelle al gusto di Puffo.
Memore del sapore del gelato al Puffo (che ai tempi della mia infanzia andava per la maggiore) ho commentato che non mi veniva in mente nulla di più disgustoso. Poi ho ricordato che verso i sette anni mia sorella Chiccachu era riuscita ad ordinare un cono Puffo e Puffetta (che aveva finito per buttare), e ho capitolato. La Puffetta – rosa bubble gum – era decisamente peggio.
Il Ragno, tuttavia, ha cambiato la prospettiva della discussione. Ha messo in luce la perversione del “gusto di Puffo”, e di come sottintenda passioni cannibaliche. Insomma, nella fantasia dei bambini, in teoria, stai mangiando un Puffo triturato e ficcato nella gelatiera, non robaccia azzurra sintetica e piena di coloranti!
Il gelato al gusto di Puffo è quello che potrebbe ordinare Gargamella, il loro arci-nemico... I bimbi, però, dovrebbero amare gli strani ometti blu, e non in senso “alimentare”... Come amano il gelato...
Quindi il gusto di Puffo, in realtà, è qualcosa di aberrante, di sbagliato, di infido, di storto...
Già, ho dovuto convenire.
Ma poi, mi sono detta, in fondo... perché?
Fino la 1984 il cattolicesimo era la religione di Stato, in Italia... E uno dei Sacramenti più importanti del cattolicesimo è l'Eucarestia... E che cos'è l'Eucarestia? In sostanza equivale a mangiarsi Dio crudo...

Il Ragno ha dovuto convenire con me che il gelato al gusto di Puffo è più che accettabile...

1 commento:

  1. E da qualche anno c'è pure il gusto Pokemon...! Giuro!

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