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lunedì 29 novembre 2021

Un percorso di maturazione

MI CHIAMO JUDIE E QUESTA È LA MIA STORIA

di @lucielareen

Una storia che sembra una fiaba, con tutta la potenza e la soavità dei suoi tòpoi, opportunamente attualizzati, però, in base alle nostre esigenze: c'è la Principessa, nei modi e nell'aspetto – poco importa che Judie non sia una fanciulla in fiore, ma una vedova, con una figlia, è senz'altro una Principessa, solo più posata e interessante  –, c'è la cattiva, elegante e siliconata, e c'è il Principe Azzurro, un medico dal cuore gentile, ma dai molti segreti... 

E se pure la trama si dipanerà in meandri non sempre prevedibili, le cose finiranno per andare esattamente come noi vogliamo, ricompensando i patemi subiti con la misura esatta di amore che ci serve per lenirli, lasciandoci una sensazione di pienezza e di soddisfazione.

E, tuttavia, si badi: non saranno sentimentalismi fini a se stessi il motore dell'azione, piuttosto un percorso di maturazione e confronto interiori, alimentato da riflessioni e dalla crescita personale.

Il romanzo è breve, fresco, avvincente, sostenuto da una prosa semplice, ma molto accurata, soprattutto per il frasario chirurgico, che sovente trasforma la narrazione, rilassante e profonda, punteggiata di grazia, in perentoria e assertiva, con una naturalezza che sa di incantesimo e di affabulazione. 

L'elemento che più ho apprezzato, però – al di là della splendida caratterizzazione dei personaggi, ed in particolare dei moti dell'animo della protagonista – è che l'opera... “fa compagnia” e conforta. E non è da tutte. Letteralmente, è capace di divorare la solitudine di una serata di pioggia costellata di ansie lavorative più di una tisana bollente. 

Fantastica Judie, fantastica Lucie!

Una trilogia magmatica

 I 17 MONDI – IL CAPITANO

di @alessandra.r.alexander

Primo capitolo di una trilogia, che promette di essere corposa, magmatica e straordinariamente densa di dettagli, in cui l'autrice, lungi da creare un'opera, ha dato vita, semmai, ad un intero sistema stellare (o ad una vera e propria “mitologia”, se vogliamo), con leggi, tradizioni, mentalità peculiari, una folta e variegata umanità, e complessi interessi politici che cozzano tra loro, tra complotti e alleanze precarie. 

E se la matrice è classicamente fantascientifica, e a tratti quasi “fumettosa”, non mancano gli elementi di originalità, che spesso colpiscono non solo per la forza inventiva, ma, soprattutto, per le implicazioni concettuali e per le riflessioni estremamente affascinanti che possono scatenare (l'Ajna su tutte, capace di sconfiggere definitivamente le malattie, ma anche di essere strumentalizzata per scopi improbi)...

Le idee non mancano, quindi, ed anzi, sono così tante che si affastellano e finiscono per ipercondensarsi, dando luogo ad una ricchezza di trame, tecnologie e personaggi davvero mirabile.   

Il consiglio, però, è di concentrarsi e prestare attenzione, perché non si tratta di un romanzo di mero intrattenimento: la lettura, irta di temi e di intrecci, può spiazzare, per tacere delle molteplici, e a volte ardite, commistioni di generi (spionaggio, fantapolitica, persino una punta sottilissima di erotismo e un po' di romance, che, per una volta ho apprezzato come diversivo rispetto agli intrighi più cerebrali), nonché degli scrupolosi approfondimenti psicologici, a livello sociale ed individuale. I personaggi, dunque, specie i principali, non potranno che suscitare profonde reazioni emotive, di antipatia o di simpatia, ma certamente non lasceranno indifferenti... (per la cronaca, Elisabeth mi sta sull'anima, nonostante un po' mi attragga, mentre adoro il Generale Cohen).

A quando il secondo volume?

domenica 10 ottobre 2021

Evocativo e onirico

 TRA I PETALI DI UNA ROSA

di Rosa Balzano (Su Ig @arbi.rb)

Splendida e sofisticata raccolta poetica, la cui delicata polisemicità è evidente sin dal titolo... E così il gusto per la parola, che è sempre preziosa, ricercata, e che gioca con assonanze ed allitterazioni, con una musicalità leggera e dolce, ma mai a scapito del contenuto. 

Evocativo, onirico, ma spesso pieno di forza. Di saggezza. 

Che appare come un percorso di maturazione interiore, di armoniosa ricerca, fatta di immagini ed epifanie, di sogni, di desideri, ma anche di consapevolezza, che a poco a poco si scopre di acquisire mentre si legge, uscendone arricchiti e colmi di sé, del proprio essere umani e “fortemente sententi”. 

A volte addirittura basta un unico componimento per rimanere inebriati (quanto ho apprezzato “Quando smetto di sognare”!).

La fruizione è immediata, semplice, anche per chi non è avvezzo alla poesia come linguaggio. Ma l'opera non si esaurisce ad un primo piano di lettura. Al contrario, più la si rilegge, più se ne avvertono la profondità, l'impeto e la determinazione sottesi. Che sanno di incantesimo, per quanto sono potenti.

È un'antologia breve, molto curata, persino sul piano estetico, con le pagine decorate, tra spirali e rose, e un'ottima impostazione grafica. 

Bella da avere, da sfogliare, e stupenda da regalare. Chi non vorrebbe ricevere una raccolta così? Magari accompagnata da una rosa?

lunedì 13 settembre 2021

La dolcezza materna di un'onda

 DIVENIRE (VENTO)

di Tiziana Stasi

(Su Ig @tizianastasi)

Mai titolo è stato più azzeccato.

Perché è questo l'effetto che fanno le poesie di Tiziana al lettore: lo trasformano in vento. Sono ariose e ricamate nella libertà, non illusorie, ma vere, fatte di fuoco e di acqua, di sogni, di imperativi, ma anche di sprazzi epici, evocative, potenti, con lampi apocalittici fusi ad immagini celestiali (“Il mare rintoccò la sua magnetica melodia/ e il cielo cadde sopra le tenebre”).

E mentre le leggi ti senti cambiare, evolvere. Senti che i tuoi lacci si sciolgono e avverti l'esistenza, che ti percuote e conforta, e ti lascia attonita e non più tu, ma natura, forza primordiale, movimento e vertigine. E la sensazione è davvero quella di volare. Di divenire vento. Di esserlo. Perché avverti l'espansione, l'impeto, la natura e l'umanità. E per un attimo pensi di poter rinunciare al tuo individualismo per compenetrarle... Ma poi la folata si acquieta e tu ritorni a te stesso, inebriato, cullato dalla dolcezza materna di un'onda, di un'eco, di un riflesso. Cambiato per sempre, e di nuovo tu. Ma più saggio. Più consapevole.

Di solito non leggo le poesie a voce alta: è troppo intenso e mi fa male. Ma questa silloge l'ho declamata tutta, da sola, l'ultimo giorno d'estate (che per me è il 31 agosto). E anche se piangevo come una fontana (per questo di norma non le leggo a voce alta), mi sono sentita crescere e vivificare.

PS

La mia preferita è “Il mio essere”.

Sublime.

Intelligente e confortante

 IL CANZONIERE DI TONINO

di Mikonos Saban

(Su Ig @bassano_monica)

Non è un libro, è un'esperienza.

Fatta di attimi in progressione, di saggezza, di riflessioni, cristallizzate, ma vive, di emozioni e tranquillità, un po' romanzo e un po' poesia, altamente coinvolgente, personale, leggibile in qualsiasi ordine o direzione, benché ne abbia una precisa, che ci conduce lontano (da Mondello a Parigi), ma è dolcemente centripeta e alla fine ci riporta a noi stessi. 

Per farci decollare di nuovo. 

E ho amato questo mix stilistico, che ci aiuta a soffermarci sui singoli istanti, a cambiare angolazione, e a guardare tutto con occhi più veri, più attenti, dandoci il tempo di cui non sappiamo di avere bisogno, ma che ci serve per leggere e per respirare. 

Forse per questo il volume riesce ad infondere una così meravigliosa serenità, che è di una qualità particolare, non immota, ma composta, al suo interno, di un continuo brulicare. Vivace, argentino, umanissimo e denso. Persino nelle sue sfumature più cupe, perché in qualche modo l'autrice ce le fa accettare, in quanto parte dell'esistenza, fatta di scelte e di fortuna... 

Nel suo scrivere senza confini, in quest'atmosfera indefinita e avvolgente – come è la vita in cui tutto si mescola, nel bene e nel male – Monica Bassano ci offre un bilancio finale che è positivo, ma non in modo stucchevole, bensì onesto e franco, improntato al buon senso, grazie all'amore, alla maturazione personale, e all'apprendimento. 

Un'opera profonda, ben scritta, intelligente e confortante.

Che non si può non amare, perché arriva dritta al cuore.

Genuino e prezioso

 IL PUGILE CHIACCHIERONE

de  @ilcampioneomaggio

Un romanzo breve e leggero, che intrattiene, incuriosisce, e regala, se non grasse risate, senza dubbio molti sorrisi, attimi di piacevolezza, e persino alcuni momenti di riflessione su argomenti che vanno dalle responsabilità in amore sino al politically correct (questione, questa, che ho apprezzato particolarmente, e che è raro avere la possibilità di affrontare in ambito narrativo, specie in un'opera di esordio)... 

Certo, qualche passaggio è leggermente irritante (ma le rose, insegna il Piccolo Principe, di solito lo sono, anche se conosco almeno un'eccezione...), e comunque poi diventa chiaro il perché dovesse essere esattamente così, finendo, tra l'altro, la circostanza per aggiungere valore extra alla trama, in quanto occasione di crescita e di confronto, e non mero escamotage.

Il romanzo, infatti, pur atteggiandosi a libro comico, è soprattutto un volume di formazione – e come tale assai più genuino e prezioso –, riuscendo, alla fin fine, nel miracolo di farci amare il suo protagonista... Lo devo ammettere: il nostro pugile romantico in principio non mi era simpaticissimo (troppo pieno di sé e più fastidioso che arguto), ma man mano ha proceduto a spogliarsi delle sovrastrutture, rivelando un cuore buono e ingenuo e diverse fragilità, è diventato più autentico, più vero, e mi ha costretta ad osservarlo con sguardo benevolo, e addirittura a parteggiare per lui... Non tanto al provino – che comunque è una partenza accattivante, originale e ricca di freschezza – quanto al match nella palestra, che mi ha coinvolta completamente, spinta “a crederci” ed emozionata!!!

E se pensate che la fine sia troppo buonista e vagamente stucchevole... vi do ragione, ma non la cambierei in nulla. Perché ci vogliono storie che finiscono così. Ci vogliono, eccome.

giovedì 1 luglio 2021

Uno sguardo disincantato sul mondo

 FERVORE

di Giulia Coppa

Guardate la copertina.

Da una parte un'immagine legata alla bellezza, dall'altra un'immagine legata alla morte. 

La stessa, ribaltata, in tutti i sensi in cui può esserlo (passiamo dai melograni, noto simbolo di abbondanza, ai teschi, tanto per dire).

Poi il sottotitolo: “Sull'ironia e l'imprevedibilità”.

Questo, in effetti, il senso del libro: un'antologia composta di sei racconti fra i generi più svariati, completamente diversi fra loro, ma solo in apparenza. 

In realtà in comune hanno questo: che quando iniziano sembrano una cosa, spesso piacevole, sofisticata, femminile e ricca d'atmosfera, ma quando finiscono ci accorgiamo che invece siamo scivolati in un'altra, più fosca e feroce, perturbante, sovente amara, che non ci saremmo aspettati. Non all'improvviso, ma in modo rapido e naturale, che ci lascia ancora più basiti.

Per cui, sì, questi racconti sono imprevedibili. 

La bellezza è spesso legata all'omicidio.

La morte è fredda, cinica, e un po' sorride. 

E c'è dell'ironia, sottile e pungente, che si affaccia appena sotto il primo livello di lettura.

Il libro è breve, stimolante, vanta un'ottima caratterizzazione dei protagonisti, ed è sostenuto da una prosa impetuosa, semplice e raffinata, con giusto qualche minima sbavatura ogni tanto (lo preciso solo perché l'autrice è giovanissima, talentuosa, e mi emoziona pensare a come crescerà stilisticamente nei prossimi anni).

Di lei ho già avuto il piacere di leggere le splendide poesie di “Prime luci del mondo”, ma so che ha già diversi volumi all'attivo. Adoro chi non si ferma al primo libro... Adoro chi ha questo sguardo disincantato sul mondo, ma è ugualmente capace di coinvolgimento e fascinazione.

Racconto preferito: “La frutta del destino”. Cattivissimo.

lunedì 7 giugno 2021

Una carrellata di colpi di scena

 LA FARFALLA CON LE ALI DI CRISTALLO

di Demetrio Verbaro

Romanzo di avventura, che veleggia tra passato (1520) e futuro (2043), e punta con precisione chirurgica all'intrattenimento più splendente, vantando qualche buona idea e qualche idea ottima.

Paradossalmente, nel complesso non è originalissimo – a tratti mi ha ricordato un po' Indiana Jones IV, a tratti alcune puntate di Black Mirror –, ma l'amalgama è scintillante, e anche se il libro ha un incedere vagamente schematico, ciò non guasta il piacere della lettura, anzi, lo accresce, risultando in qualche modo più rassicurante, più affidabile, e maggiormente godibile, perché il lettore può abbandonarvisi completamente, senza paura di essere tradito o deluso. 

La struttura, infatti, è solida, tra il videoludico e il cinematografico, ed esaltata da uno stile essenziale, ma efficace e descrittivo nei punti giusti, così da creare una bella atmosfera, e, allo stesso tempo, di non stancare. Leggerlo, quindi, è un piacere, specie se si vuole staccare un po' la spina, mentre il tasso di interesse e di curiosità rimangono alti in ogni pagina, senza scemare mai.   

C'è, forse, verso la fine, qualche difficoltà a livello di “sospensione dell'incredulità”, ma appena ci badiamo, perché, lungi dal compromettere i pregi dell'opera, contribuisce a renderla affascinante e ricca di spunti di riflessione, e persino più frizzante. Inoltre, il romanzo ha l'indiscusso merito di osare, specie mentre si avvia alla conclusione, regalandoci una carrellata di colpi di scena, di cui alcuni davvero inaspettati.

Sotto svariati aspetti la storia è attualissima, e con qualche commistione fantascientifica, che si fa apprezzare... Per tacere dell'Easter egg di pagina 137. Non svelo in che cosa consiste, sappiate solo che ho riso di gusto! E sorrido ancora adesso, a ripensarci...

Nell'abisso

 AL LIMITE DEL SOGNO

di Carlotta Amerio

Inizia quasi come un fantasy, con una studentessa universitaria, la sua routine, i suoi amici e dei sogni misteriosi... Poi somiglia sempre di più ad un horror, con qualche strizzata d'occhio a Freddy Krueger, ed infine svela se stesso, diventando vero, terribilmente, più di quanto mi sarei aspettata. I temi affrontati, infatti, sono importantissimi, reali, e dal sapore sempre più amaro e concreto (pedofilia, droga, prostituzione). 

Ma non spaventatevi, questo libro non distrugge la speranza, cerca solo di renderci più consapevoli e, forse, più attenti a noi stessi e agli altri.

Il romanzo è imperfetto: alcuni sviluppi sono troppo rapidi, non sufficientemente giustificati sotto il profilo psicologico, con qualche piccolo salto logico, specie nella seconda parte...  

Eppure... 

Eppure ne ho amato l'asciuttezza architettonica, l'assenza di fronzoli e lo stile colloquiale e diretto. Così come ho adorato la narrazione in prima persona, fresca, pulita, levigata, più improntata ai fatti che agli stati d'animo, che, in questo modo, dato il contesto, anziché risultare frustrante ed emotivamente fastidiosa, se non addirittura claustrofobica, come sarebbe stato naturale, si è invece rivelata tenerissima ed ingenua, tanto che non mi ha indotta a puntare il dito contro la protagonista, che in teoria se lo sarebbe meritato, ma mi ha costretta, mio malgrado, ad immedesimarmi e ad affezionarmi a lei, seguendone con partecipazione le vicende.   

Per quanto si scendesse nell'abisso, infatti, leggere non è mai diventato spiacevole, e la voglia di andare avanti è sempre stata preponderante rispetto al disagio che il romanzo cerca di trasmettere.       

Quindi, sì, è imperfetto... Ma sono contenta che lo sia.

Un insolito sapore speziato

 I DUE MONDI

di Magali Albonico

Una fiaba dolcissima, con creature fantastiche e sovrannaturali, che, tuttavia, ha un sapore insolito, speziato, più orientale che occidentale, e che più volte mi ha fatto pensare ad un manga... 

Per il protagonista, Aki, una futura Volpe a Nove Code, tipica della tradizione giapponese, meravigliosamente caratterizzata, in tutti i suoi dubbi e in tutte le sue esitazioni; 

Per il mix, riuscitissimo, di generi (fantasy, azione, romanticismo, e una puntina di horror), che si rinnova di continuo, senza cambiare registro, rimanendo sempre fedele a se stesso; 

Per lo stile, attento, particolareggiato, ma in modo sobrio, e punteggiato di struggimento... In modo sottile, sapiente, che emoziona e avvolge, ma senza trascurare l'incalzare degli eventi, che spesso si fanno improvvisamente concitati. 

Per quanto estremamente semplici, le frasi non sono meramente funzionali, ma spesso rilucono di bellezza, e questo non è da tutti. 

La storia, poi, fonde elementi classici ed originalità, attinge al folklore, ma resta giovane e mantiene viva l'esuberanza narrativa, che fa rima con armonia, ritmo ed equilibrio...      

Infine, una menzione speciale per i disegni: il volume è illustrato e le tavole sono incantevoli, in bianco e nero, ma con un sacco di sfumature, con un tratto che, di nuovo, ricorda molto i manga. Da vedere.

lunedì 24 maggio 2021

La scoperta di sé

 VARIAZIONE 

di Roberta Capriglione

(su Instagram @rcapriglione_autrice) 

Un romanzo di rinascita, che ti arriva subito al cuore, e ti salva, anche se la tua vita ti piace esattamente com'è, insegnandoti il valore di un sorriso, di una parola gentile, nonché l'importanza della fiducia in se stessi e nei propri sogni.

Sembrano concetti scontati in un libro, quasi ovvi, ma non lo sono quando si scontrano con la realtà.

Ed è proprio questo il punto: qui nella realtà ci siamo, immersi fino al collo... In quella di Viola, quarantenne schiacciata dalla sua stessa quotidianità, dal grigiume e dall'insoddisfazione in cui lei ha lasciato che si appiattissero i suoi sogni di gioventù, senza legami veri e soddisfacenti, senza ambizioni... Fino a che non le giunge uno strano invito direttamente dal passato. Da un suo compagno di Liceo, Stefano, strambo quanto interessante, che non vede da oltre vent'anni.

Può sembrare un romance, ma è narrativa. 

Lo è per come analizza gli stati d'animo della protagonista, perché è più improntato alla scoperta di sé che al romanticismo, per la squisita e ordinaria quotidianità di cui è intriso, che non sa di favoletta posticcia, e per come rifiuta di dare in pasto al lettore quello che sotto sotto – per quanto gli scocci ammetterlo – il lettore vorrebbe...

Se mi è piaciuto?

Sì, parecchio.

Mi ha intrattenuta, fatto riflettere, e... spinta a parlare da sola... Sì, perché mentre lo leggevo mi capitava di interrompermi per questionare con Viola! Che è una brava ragazza, intendiamoci, ma così viva che non potevo esimermi da darle la mia opinione ogni volta che prendeva una decisione o elaborava un pensiero. Come se fosse una mia amica. Una di quelle che ogni tanto hanno bisogno di una tirata d'orecchie.

Ottimo per l'intrattenimento, ottimo per il confronto con se stessi, che automaticamente instilla. 

E per le porte che, premurosamente, apre per noi.

Un saggio filosofico

 LA FUGA DEGLI DEI

di Chiara Gianni Ardic

(su Instagram @mamma_bookita) 

Mito, matriarcato e immagine in Ludwing Klages.

Che io manco sapevo chi fosse.

Né conoscevo Bachofen, Reventlow o Schuler.

Solo Stefan George, e giusto di nome.

Ma sono felice di aver rimediato, almeno un po'.

Ho amato questo saggio: la sua prospettiva femminista e la capacità di rivoluzionarla, nei miei stessi modi di intenderla, a partire dal concetto di maternità, che a me è sempre parsa una gran fregatura da evitare come la peste, e questo nonostante adori i bambini (ma solo degli altri), e che qui, invece, assume tutt'altra fascinosa prospettiva. Ho amato Bachofen, la storia dei poeti Cosmici, e ancora di più l'interpretazione del mito di Ulisse e delle Sirene nella versione kafkiana (da brivido)... 

Certo, ogni due per tre dovevo cercarmi qualcosa su Wikipedia (un nome, una corrente artistica..), e di sicuro per una cosa che ho afferrato me ne sono sfuggite tre. Ma è stato un godimento leggerlo, altamente stimolante! Pieno di tesi, interrogativi, di antitesi e ribaltamenti... Foriero di un sacco di spunti, di curiosità. Di veli di Maya da scostare. 

È un saggio filosofico, ma si legge come un romanzo, grazie allo stile diretto e categorico dell'autrice, che va subito al sodo e incentiva il lettore permettendogli di concentrarsi esclusivamente sui contenuti. 

Che sono tanti, ricchi, non troppo sfruttati, ma meravigliosi da scoprire, non solo intellettualmente, ma sotto il profilo umano. Perché ti senti più vivo mentre ti fai guidare nei loro meandri, avverti l'incanto e la sacralità, senti la bellezza scorrerti attorno e ti sembra che il mondo sia più nouminoso, più prismatico. 

E come ogni volume di pregio, quando l'hai finito ti dà ancora di più, per tutto quello che ti risveglia dentro. Perché non è solo un libro, ma un'esperienza!

Grazie mille, Chiara!

La tizianità

 SCINTILLE DI UN'ALTRA ESISTENZA 

di T. C. White

(su Instagram @t.c.white) 

C'è una cosa che ho imparato su Instagram, ed è che se la persona che ha scritto il libro mi piace, inevitabilmente mi piace il suo libro – qualunque genere sia –, per tutto quello che ci vedo riflesso di lei. È una regola senza eccezioni, perché un autore in un libro mette se stesso. 

E Tiziana... be' mi piace da morire (in realtà varrebbe anche solo la pena raccontare come ci siamo conosciute perché è stato fantastico, lei è stata fantastica, e ogni volta che ci penso mi viene da sorridere fantasticamente...), quindi cambia poco che abbia scritto un romance, perché l'ho adorato.

Adorato, sì.

Che poi... è proprio un romance?

C'è una punta di storico, una di frizzante erotismo, ma soprattutto... di fisica quantistica. 

Fisica quantistica, già. 

Perfettamente amalgamata alla trama, ma essenziale per giustificare certe dinamiche comportamentali, che, diversamente, troverei in contrasto con il mio stesso essere, ma che così, invece, sono una bomba!!! Logiche, inoppugnabili, geniali. E meravigliosamente sconcertanti per quanto diventano naturali una volta svelato l'arcano. 

In effetti, quella alla base è un'idea che mi ha entusiasmata non poco e che è il punto di forza del libro... Uno dei tre.

Gli altri due sono la “tizianità” e lo stile. 

Che è fresco e lineare, scorrevole, rilassante, ma di una contezza micidiale, in cui ogni aggettivo contribuisce a creare un'atmosfera fiabesca, ma ancorata alla realtà, e che pure è molto di più. Sul momento non te ne accorgi nemmeno, perché è semplice e insinuante, e ti sembra un romanzo come gli altri. Ma poi vorresti durasse per sempre. E la lettura è così agevole e fluida che sono riuscita a terminarlo benché sia un eBook – il primo della mia vita – perché ad ogni riga dicevo a me stessa: dai, ancora una... Una sola. Che poi diventava la successiva.

E poi, sì, c'è la “tizianità”. 

Non saprei in che altro modo definire questo mix di luce e di dolcezza, di positività estrema, di panteismo e universalità, che prima permea la storia e poi permea te, rischiarandoti dall'interno. Non che non succedano cose brutte... Succedono, e vengono chiamate col loro nome. Ma vengono affrontate in un modo che comunque riesce a trasmettere forza, coraggio e felicità... Che restano. A prescindere da come finiscono, anche mentre tutto è nero. E sanno di trascendenza.      

Insomma, Tiziana mia... Voglio il cartaceo. Lo so che al momento non esiste, ma ti prego, fammelo! Ormai questo libro non è solo tuo, è un pezzetto di me, e lo voglio di carta! Per favore!!! 

giovedì 15 aprile 2021

Fiabetta Bonus

Questa è una Fiabetta bonus che ha come protagonisti alcuni dei membri della meravigliosa bookcommunity di Instagram...


Avrei voluto inserire tutti, ma un criterio dovevo adottarlo o la Fiabetta sarebbe tracimata.​ E così ho scelto chi ha comprato un mio librino o un mio eBook e/o mi ha recensita, intervistata e via dicendo... Almeno fino a che ho consegnato a MPM la versione non più modificabile delle Fiabette.


Vi avviso: come narrazione non è granché.


Ho privilegiato l'inclusione all'armonia, e a tratti il testo si riduce quasi ad un elenco di nomi.


È che non conosco tutti con la stessa profondità; inoltre molti sono stati aggiunti man mano e i primi spesso sono stati più "fortunati".


Trovate la Fiabetta nel librino, cartaceo e eBook, ma l'ho postata integralmente qui per dare a tutti la possibilità di leggerla, senza obbligare nessuno a comprare alcunché.​


Grazie ancora di tutto.


Ragnositá.


FIABETTA BONUS PER GLI AMICI INSTAGRAMMOSI

(@fania4000 nella Terra Immaginifica, ovvero la Predatrice del Sapere Perduto)


C'era una volta una Principessa dolce, modesta e di buoncuore, che amava leggere Simenon ed interrogarsi sull'esistenza. Si chiamava @fania4000.

La fanciulla era serena e paga della sua vasta biblioteca, comprensiva di gialli come di tomi di filosofia. Ma un bel giorno la Regina dei Serpenti sua vicina – l'incorreggibile @unapaginaespengo_, pure lei amante di gialli e thriller – la tentò con nuovi spunti, sino ad indurla ad abbandonare il Regno per scovare percorsi narrativi diversi ed una fantomatica Terra Immaginifica fatta di lettori, condivisioni letterarie ed interazioni. Così @fania4000, innocente ed incuriosita, partì con una mappa e lo spirito di un pioniere.


***


Appena varcata la soglia del suo Reame, la Principessa incappò in quella lenza di @sandro_caricato, il bandito del pianoforte, che si esprimeva in versi dal così alto tenore poetico da sembrare in preda alle droghe pesanti, ma che in realtà, noto seduttore, cercò di circuirla. La Principessa, tuttavia, era assennata, e a casa la aspettava il consorte, così gli diede il benservito più una randellata di sicurezza, gentile ma decisa. Il povero bandito, sconcertato per l'insolito rifiuto, cambiò tattica e cercò di incantarla diteggiando sul suo strumento. @fania4000 apprezzò le doti del musicante, ma in quanto fanciulla virtuosa fuggì di corsa lasciandolo “come un aratro in mezzo alla maggese”, come avrebbe detto Giovannino Pascoli. @sandro_caricato decise che la prossima volta avrebbe provato con la prosa, magari scrivendo una fiabetta...

Fuori dalla foresta, la Principessa, affannata, cercò rifugio in un reame oscuro. C'era un solo abitante, aveva le corna e i piedi caprini, ma le offrì del the, presentandosi come @ft.leo.37, soccorrendola e descrivendosi come un anziano collezionista. @fania4000 non aveva pregiudizi e accettò volentieri la bevanda bollente. L'anfitrione era gentile, ridarello, e fissato con i racconti, che soleva scrivere o comprare clandestinamente al Mercato Nero. Era estremamente riservato e non rivelò pressoché nulla di sé, neppure in che cosa consisteva la sua raccolta, ma la fanciulla era lieta di arricchirsi culturalmente e non si pose interrogativi. Fino a che... da incallita lettrice di gialli quale era mise insieme un po' di dettagli inquietanti e, suo malgrado, intuì che cosa collezionasse il nuovo amico. Anime. E non nel senso di cartoni animati giapponesi. @ft.leo.37 collezionava anime nel senso di “principio immateriale della vita umana”. Ed era interessato alla sua.

@fania4000 ringraziò educatamente e si dileguò, mentre @ft.leo.37 protestava, ammettendo che sì, era un diavolo, però buono e che le anime le trattava bene e le teneva pulite... Ma la sua voce riecheggiò nell'aere senza ricevere risposta. Il poverino fu sul punto di deprimersi quando alla sua porta bussò un'altra Principessa, questa volta munita di blocco da disegno e di matita puntuta. Il suo nome era @cudalibre3 e sapeva esattamente chi fosse @ft.leo.37, anzi era venuta apposta per ritrarlo. E così fece, diventando sua amica, tanto che a breve lo portò via dal suo tetro castello pieno di spifferi che gli facevano venire la cervicale e lo condusse nel suo Regno, in cui era sempre autunno, non c'erano correnti d'aria, le foglie erano perennemente variopinte e si poteva gustare un'ottima carbonara preparata da lei...


***

Cammina, cammina, finalmente @fania4000 arrivò alla mitica Terra Immaginifica e subito, come le aveva promesso @unapaginaespengo_, la Regina dei Serpenti, si imbatté in nuovi percorsi di lettura. Ad accoglierla, infatti, trovò @dammydoc, l'incarnazione – senza ironia – di tutte le virtù principesche, benché, proprio come la nostra eroina, fosse un maledetto modestino che sminuiva i propri pregi e fingeva di essere una persona qualsiasi, tanto che a tratti a lei veniva voglia di dargli un ceffone per aiutarlo a raggiungere la consapevolezza di sé. Essendo però lui tanto caro @fania4000 si tratteneva. @dammydoc, al secolo il Principe Dam, le trasmise interesse per materie che lei aveva erroneamente considerato barbose, come la fisica quantistica, e le fece conoscere nuovi autori o titoli che non aveva mai sentito, indi, con la verecondia che lo contraddistingueva, si fece da parte e lasciò spazio agli altri lettori.

Il primo ad avvicinarla fu @leggere.che.passione, che la introdusse al fantasy e le suggerì parecchi romanzi emozionanti, non sempre noti, cui seguì @lucielareen, che con il suo animo sensibile, ma attento, trasmetteva allegria ed entusiasmo e un senso di fiducia, che si manteneva ferreo altresì nello spinoso ambito della critica letteraria, quindi @libri_e_nuvole, che la deliziò con una serie di incipit ben selezionati, inducendola ad ampliare la sua Wish List, e poi @felicelettore, molto gentile e dai gusti raffinati, che andavano da Calvino a Milan Kundera, passando per Murakami e Camilleri, mentre @kiaramaly le propose dei romance – da cui @fania4000 era sempre stata alla larga per non soffrire – in una nuova, accattivante prospettiva. Che non glieli fece amare, per carità, ma che tuttavia la spinse, saltuariamente, a concedere loro una possibilità, in tutte le varianti... A mero titolo di esempio quelle di @maidabovolenta, con i suoi mix chick lit/romance dalle sfumature commoventi.

La Principessa avvertì l'espansione della propria mente e del proprio cuore e, in quel momento di epifania, sopraggiunse una magnifica maliarda, @a_life_full_of_books, dagli occhi da gatto e lo sguardo indagatore, che la ipnotizzò con le sue analisi letterarie e la scrutò a fondo, ponendole degli interrogativi così acuminati che la spedirono alle radici del suo essere, restituendole parti di sé che la fanciulla aveva dimenticato. Tanto che @fania4000 rimase stordita, e quasi svenne, col giusto tocco melò, come solo le vere eroine sanno fare.

Subito le adorabili @lapecoragrigia_ e @la_ragazza_tra_le_righe, premurose per natura, la soccorsero e le offrirono conforto, tenendole la mano e pronunciando le frasi giuste al momento giusto, con genuina simpatia priva di invadenza. Anche le loro letture erano variegate, e le fanciulle erano portate per la condivisione ed amavano sperimentare nuove tracce, così restarono con lei. E la prepararono al ciclone che di lì a poco avrebbe dovuto inevitabilmente affrontare: @rose.rossa.999.

Ad alcuni la donzella faceva paura, nella stessa misura in cui li attraeva. Perché mentre cercavi di afferrarla ti rendevi conto che ti stavi bruciando, e mentre la guardavi ti accorgevi di vedere nell'abisso e che l'abisso guardava in te, manco si fosse messo d'accordo con l'amorosissimo Friedrich Nietzsche. E soprattutto sapevi che tutto ciò era stupendo, ma ti avrebbe distrutto, e che ciò nonostante non avresti più voluto farne a meno.

Invero, @lapecoragrigia_ e @la_ragazza_tra_le_righe erano in tensione: @fania4000, era evidente, era dolce e remissiva, ma solo quando voleva... Sarebbero potuti seguire tuoni e fulmini e qualcuno avrebbe potuto farsi male.

Ma non accadde.

Accade, invece, che le due ragazze, perfette estranee, si riconobbero, in un modo atavico ed indefinibile, che creò tra loro una connessione fortissima, così si abbracciarono, e divennero amiche per sempre, tra il sollievo di tutti. Tanto che @leggere.che.passione, compartecipe, improvvisò una diretta, e @lego_et_cogito, la nota giornalista sposata col pirata più temibile dei Sette mari, ne approfittò per dedicarle una favolosa intervista che restò per sempre negli annali della Terra Immaginifica.

A quel punto @fania4000 si sentì davvero parte di quel nuovo Reame e passò ancora di livello. @mamma_bookita la condusse nel rutilante universo dei libri per infanti, spesso individuando nuove insospettabili angolazioni, diffondendo cultura, buon senso e bei sentimenti, attraverso la semplicità e la purezza, rivelandosi, altresì, una cara, carissima amica a più dimensioni. @kimba_il_gatto_tra_i_libri le rivolse uno sguardo altezzoso, ma la sua umana, esperta di gialli e di thriller, la prese a braccetto e le fornì novelli spunti di lettura in quelli che erano i suoi generi d'elezione. Le due giovinette intrapresero così una conversazione stimolante, cui spontaneamente si unirono @lasaggezzadelfaggio, che portò in dote più cupe sfumature, ma anche tanta vivacità e allegria, e @maria.de.franco, che, oltre a possedere una vasta cultura edificata sulle buone letture, sedusse tutti con dolci meravigliosi, cucinati con estro e perizia.

Le ragazze, dunque, banchettarono, e non appena il profumo si espanse nella Terra Immaginifica, l'esuberante @ivanatalacci le raggiunse con lauti manicaretti e sublimi poesie, che declamò con la sua voce melodiosa, intrattenendo il simposio, mentre @agatablu666, dalla voce altrettanto bella, ammaliò tutte con la sua comunicatività un po' guerriera, prendendo la fanciulla sotto la sua ala protettiva e presentandole amiche e amici, selezionati con cura, tra quelli che sentiva più affini alla Principessa, e in primis la fenomenale @cateteaches, la Scarnificatrice.


«Mancano le graphic novel», sorrise sollecita @i_libri_di_morgana, alludendo al percorso conoscitivo della Principessa, mentre le porgeva una copia di “I kill Giants”. E insomma che, tra una lasagna e un pandispagna aromatizzato al bergamotto, si discusse altresì di nuvole parlanti, arte sequenziale o di letteratura disegnata... Anche @lasaggezzadelfaggio padroneggiava la materia, che, tuttavia attirò ancora altri esperti. In particolare, @loris_g70, Signore dei libri insoliti e bislacchi, rare perle dimenticate, e Gran Maestro di Giudizi Universali, che subissò la Principessa di consigli meravigliosi, poco canonici, ma forieri di un'intensità inusitata, che permisero a @fania4000 di salire un ulteriore gradino nella scala della conoscenza.

E fu così che dinanzi le si parò un settore bizzarro e multiforme, quello degli scrittori emergenti. A farle da cicerone @storie_di_lettura_blog, cortesissima ed attenta alle sfumature rosa, @fra_bookshouse, dallo spirito acuto ed analitico – che spesso invitava gli autori direttamente nel suo salotto, a dissertare e ad esternare se stessi – e @ylebooks, con la sua deliziosa assistente, che, esattamente come @fania4000, tendeva a celare la parte più splendente di sé, che pure uno sguardo attento doveva intuire.

Colà la Principessa ritrovò @rose.rossa.999, dalla scrittura umbratile, viva e vibrante, in perenne mutazione; @kiaramaly, romantica e mitologica; il diabolico @ft.leo.37, che inanellava racconti misteriosi e folli, benché coltivasse l'anonimato; @lucielareen, la narratrice ufficiale di Judie e Paola, @maidabovolenta, che già l'aveva incantata con le sue originalissime e geniali recensioni, e @mamma_bookita, saggista, sognatrice e filosofa... ma anche amici nuovi: autrici fantasy e fantascientifiche a tinte romance, come @liciaoliviero, Dominatrice dei Demoni, e @alessandra.r.alexander, Imperatrice Galattica dei 17 mondi, che, paradossalmente, colpirono @fania4000 anche per lo straordinario calore umano e la spiccata simpatia che le tramisero; o @d.e.l.a.i.n.a dalla prosa cristallina, fresca e divertente, che sapeva farti piangere come farti schiantare dal ridere; @giada_menin_scrive, che “come un angelo caduto dal cielo” emanava “l'abbagliante luce del tramonto”, mentre vergava “il diario di Alice”; @jans_illusion, i cui riguardi da gentiluomo cozzavano con la sua penna giovanile e spumeggiante; il bieco @paolo_di_crescenzo, che a tradimento rifuggiva gli aperitivi, ma era l'indiscusso Signore dei Gialli in cui si mangiava focaccia (guai a chiamarla pizza bianca!!!); @majla_fadda, che plasmava i sogni attraverso le parole, @i_libri_di_rebecca, la donzella in rosa; @enricoscebba, il Principe del Marketing che camminava sul viale delle ombre ed era il fiero papà di Carl; e poi @darksinfeno, simpatico e generoso Sovrano degli Orsacchiotti, che scriveva proditoriamente solo online, con l'amico Lino, ed infine, ma non ultimo, quello con il teatrale gusto per le entrate ad effetto, l'eclettico e straordinario Signore dei Vampiri, @giovannidirosa_writer, affetto da modestia acuta, ma talentuoso come pochi, e capace di destreggiarsi in ogni angolo del cosmo, tra i saggi sulle Serie Tv e il Dark Fantasy.

La Principessa fu accolta a braccia spalancate, tanto più che in segreto scriveva, e persin bene, toccando le corde più profonde dell'animo umano. I nuovi amici, dunque, la subissarono di suggerimenti e di regali... Libri, naturalmente, letti e amati, o scritti da loro, imballati con cura e protetti da un involto di carta.

E così @fania4000 era pronta, finalmente, a tornare nel suo Reame per immergersi e completare il suo percorso esperienziale.

«Un attimo, cara», protestò, però, una voce femminile. «Ti manca uno scalino.» E si fece avanti una Donna Luminosa, pervasa dal sacro fuoco dell'impegno sociale, riflessiva e attenta: @la_stanza_dei_libri, che mostrò con l'esempio a @fania4000 la passione votata agli altri, per educare e sensibilizzare, far conoscere e comprendere attraverso i libri, per migliorarsi e migliorare e non solo per inseguire il proprio edonistico piacere. E anche se @fania4000 aveva già per indole una propensione al prossimo, apprezzò cotanta dedizione e si ripromise di migliorarsi ancora.

La Grande Dama delle Meraviglie, @romano5989, sempre generosa, fu così colpita dalla sua sete di cultura che decise di aiutarla ed in premio le consentì l'accesso alle sue superbe recensioni, personalissime, elaborate, ermeneutiche, quasi editoriali, e capaci di sezionare e interpretare oltre il fenomenico. @fania4000, a sua volta molto dotata, in cambio le mostrò le sue, con gli occhi che brillavano per aver trovato una persona tanto interessante con cui confrontarsi.

Ma, ahimè, il momento del commiato era giunto... Il Principe @dammydoc regalò alla Principessa un carretto trainato da colombe per i numerosi doni ricevuti, anche perché, complessivamente, oltre che ingombranti, erano pesanti e pressoché impossibili da trasportare... @un.libro.sul.menu, dalla mente libera e priva di preclusioni, abituata com'era a sconfinare fra i generi, le fornì una mappa concettuale per orientarsi in quel mare magnum di nuovi volumi dalle copertine variopinte; @paolanensor, una Principessa lettrice amante del trekking ed abituata a percorrere lunghe distanze, le diede consigli di sopravvivenza e indicazioni utili affinché non smarrisse il cammino, @pierfranco.chessa, fotografo provetto, seppur specializzato in paesaggi, immortalò tutti con uno dei suoi meravigliosi scatti, mentre @agatablu666, altrettanto brava e sempre attenta al prossimo, immortalò lui, cosicché non rimanesse escluso dal ricordo. Infine, @ivanatalacci abbracciò la fanciulla con affetto, consegnandole un pacchettino con la merenda, casomai le fosse venuta fame.

@fania4000, un po' commossa, sorrise e si accomiatò, sentendo già la mancanza di tutti ma essendo comunque ansiosa di iniziare le sue letture, di ritrovare il suo Regno e di tentare @unapaginaespengo_, la Regina dei Serpenti, con i suoi nuovi volumi e le sue lunghe Wish List, di recente rimpolpate.


***


La Principessa, dunque, si incamminò e, cammina, cammina, finì dritta in un agguato.

So che state pensando a quella sagoma di @sandro_caricato, il bandito del pianoforte, noto gallinaro... ma per una volta non si trattava lui (il poveretto, infatti, giaceva ormai neutralizzato: era stato catturato dal@la_mangiatrice_di_puffi che lo aveva reso suo eterno schiavo, ammazzandogli tutte le galline e proibendogli di allevarne altre poiché lo voleva tutto per sé).

E quindi non era lui, dicevo...

Era molto peggio.

La minaccia più temibile dei regni selvaggi: @a.nt.o, il matematico muccologo, a cavallo di una giovenca muggente, con i riccioli neri a l'aura sparsi.

Costui aveva un'anima così oscura e turpe che neppure @ft.leo.37 l'aveva voluta. Improntava la sua vita al rigore e alla logica più cruda, e allevava bovini. Non per amarli, ma per macellarli (appena fossero spirati per vecchiaia) e ricavarne il tremendo nervo con cui si flagellava. Il suo hobby, oltre alle equazioni parametriche, era appunto aspettare i viandanti appena usciti dalla Terra Immaginifica per stordirli con i suoi ragionamenti astrusi, porre loro interrogativi capziosi e pruriginosi, provocandoli per distrarli e rapinarli. Non per arricchirsi – @a.nt.o era un asceta e non gli interessavano i beni terreni – ma per partito preso, bastiancontrarieria (neologismo approvato dall'Accademia della Crosta apposta per lui) e amor di petulanza. Soprattutto, odiava gli autori emergenti e si era fatto promotore di una Crociata con le sue mucche, proprio per impedire alla gente di conoscerli. «Tadaaa!», urlò dunque, sadicamente. E @fania4000, spaventata, gli assestò un pattone. Ma lui fu più veloce e le fregò il carretto con tutti i libri, liberò le colombe e lo legò alla coda della giovenca. Quindi corse via, ridendo.


La Principessa era sconvolta, chissà che cosa mai quel bischero avrebbe fatto dei suoi libri... Ma per fortuna c'era chi vegliava su di lei, e dal cielo, in un'aureola circonfusa di luce, apparve @angeliealchimia, che spalancò di fronte a @fania4000 il segreto di salvifici misteri esoterici, sulla vita e sulla morte, che le infusero benessere e positività, e le diedero la forza di riscattarsi, facendola salire di un ulteriore, inaspettato gradino sulla scala della conoscenza.

@fania4000 acquisì dunque ancestrali saperi, e plasmando la sua stessa mente, si teletrasportò al cospetto del muccologo, in procinto di vituperare i volumi... Rapida come un esordiente in cerca di un editore, lo legò stretto con il nervo di bue, liberò i bovini, e recuperò il carretto, costringendo il matematico a trainarlo fino al suo Regno.

Questi, opportunamente imbavagliato ed impossibilitato a nuocere con i suoi discorsi micragnosi, cominciò a trovare piacevole la compagnia della fanciulla, che, alla fine, impietosita, lo adottò e lo mise a fare calcoli complessi.

La Principessa riabbracciò il marito, i sudditi e la Regina dei Serpenti, che ringraziò caldamente per averla indotta a vivere quella splendida avventura. Le due amiche decisero quindi di leggere come forsennate e poi di tornare insieme nella Terra Immaginifica, per meglio apprendere, scoprire, condividere ed abbeverarsi alla fonte del sapere. Perché se c'era una cosa che avevano compreso era che mai si finisce di imparare e di ampliare i propri orizzonti...

E vissero tutti felici e contenti, ed in perpetuo rinnovamento.

Anche il matematico, che, dopo una serie di sedute terapeutiche con @alessandra.r.alexander – volte ad affrancarlo dal nervo di bue –, vinse il suo marronissimo pregiudizio ed iniziò a leggere pure lui gli autori emergenti...

Preciso per dovere di cronaca che, essendo in una Fiabetta, un bel giorno decise di cercare una Principessa tutta per sé. Non so come andò, questa è un'altra storia, ma la sua scelta cadde sulla bellissima @missparklingbooks, l'unica che parlasse il bulgaro e avesse una sufficiente riserva di gentilezza e di pazienza per poterlo tollerare.

...

Come dite? Avete ancora una curiosità? Volete sapere chi sono io?

Ma la vostra narratrice preferita: @voce_ai_libri, venite ad ascoltarmi sulla mia pagina!


Omaggi, baci e ragni!

martedì 13 aprile 2021

Un librino nato per gli amici instagrammosi

 FIABETTE SFIGATE

Ditemi che oggi è il 13 aprile, dai ditemelo!

Ma che sia vero!

Significherebbe che abbiamo rispettato la data di uscita, che c’è la copertina bellissima che ha disegnato Jake (al secolo Giacomo Fui), che MPM ha fatto tutto nei termini senza morirmi tra le righe, che Amazon non ha fatto i capricci per motivi assurdi e insensati (oppure li ha fatti e MPM ha risolto), e che io ho riletto le bozze un numero sufficiente di volte per accertarmi che non ci siano troppi errori… 

Insomma, è il 13 aprile o no?

Che lo sia o che non lo sia, se questo post è qui oggi significa che sono disponibili per l’acquisto, in eBook e anche in cartaceo (solito link qui accanto), le FIABETTE SFIGATE!

Chi ha comprato l’edizione cartacea de Il Sogno di Ecate ne ha già avuto un assaggio, che ho riproposto nella raccolta definitiva… Ma qui ne abbiamo altre 43 inedite (così in totale sono 49, come i racconti di Hemingway), più una fiabetta bonus per gli amici instagrammosi, che riporterò anche qui sul blog nei prossimi giorni. Ma che temo non desterà alcun interesse per chi non frequenta la meravigliosa bookcommunity che ho trovato su Ig… Mi spiace, miei diletti. Ma senza nulla togliere agli altri miei adorati lettori, questo librino è nato proprio per gli amici instagrammosi e per tutto il sostegno che, in vario modo, mi hanno dato.

Ciò non significa che dimentichi gli altri. Il mio cuore è grande e io sono infinita. 

Però su Instagram, per la prima volta, mi sento amata come scrittrice.

So che sono amata anche fuori, come persona. Che ho tanti amici, familiari, un coniglio, e che ricevo un mondo di affetto, magari anche più di quanto ne merito, visto che sono agra (cit. MPM).

Ma tutti vengono amati come persone, a meno che proprio non siano Scrooge. E forse anche in quel caso.

Essere amati come scrittori è mille volte più bello. Almeno per me. Perché sono più io, così. E che c’è di più meraviglioso che essere me stessa? 

E lo so che non sono arrivata da nessuna parte, che non ho ancora ricevuto il Nobel e via dicendo… Ma non importa. Intanto ho trovato diversi volontari che mi accompagneranno con gioia qualora ciò dovesse accadere. E direi che per il momento mi basta, ed è bellissimo. Forse anche più che ricevere davvero il Nobel (ma lo accetterei, eh! Non sto dicendo di no!).

Quindi, ecco, vi amo tutti, ma questo librino è degli amici Instagrammosi. È il senso di circa due anni su Instagram e, anche se ciò a cui tengo più di tutti è sempre la Saga delle Fanciulle del Mare, che su Ig non è ancora approdata, tengo tantissimo anche alle Fiabette per ciò che rappresentano.

Non per i pregi letterari, quindi (più che altro ci sono delle risate…), ma in modo diverso. Più luminoso.

Come se fosse un dono.

Un dono che ho ricevuto, non che ho fatto.

E che, comunque andrà, rimarrà mio.

Chiudo qui perché mi si sta guastando l’agritudine.

Baci e spari.

lunedì 5 aprile 2021

Una storia magica

 CRONACHE DI UN VAMPIRO – CANTO DELLA TERRA

di Giovanni Di Rosa

(su Ig @giovannidirosa_writer)

Niente da eccepire, il secondo romanzo della trilogia Dark Fantasy a tema vampirico di Giovanni Di Rosa è migliore del primo: più snello, più coinvolgente, più dinamico e più maturo. Stilisticamente e per la trama, che decolla subito, senza esitazioni, e scivola rapida fino alla sua conclusione. Ci si dimentica persino di stare leggendo: semplicemente si viene trasportati nel cuore della storia e ci si immerge nelle sue oscure profondità... Con le vicende che si infittiscono, nuovi personaggi che si affacciano sulla scena, sempre ben caratterizzati, e la mitologia vampirica che si arricchisce ancora, con originalità e mille spunti, centellinati con perizia, affascinandoci ancora di più. 

A dispetto dei fatti di sangue (tra cui un bell'impalamento, che ha sempre il suo immarcescibile fascino scenografico), l'opera non risulta cupa, rischiarata com'è da riflessioni esistenziali e dai personaggi positivi... E anche dall'assenza di manicheismo, perché non tutto è bianco o nero, anche quando sembra il contrario, e i protagonisti, specie quelli negativi, sono in continua evoluzione e ci regalano interessanti colpi di scena, mutando rapporti e relazioni, o scoprendo fragilità impensabili, ma estremamente coerenti (Raquel e Virgilio, in particolare...).

La sensazione che accompagna la lettura e che la domina, assurdamente, non è di tensione, ma di favoloso relax, tipo SPA per l'anima, che ci permette da sganciarci dal mondo e ci coccola, raccontandoci una storia magica che promette misteri e altre sottotrame. Che parlano di immaginazione, ma che contengono, al contempo, schegge di noi (si veda il lutto di Aponi, ad esempio, o il personaggio di Thomas) e della nostra mortalità, di cui i vampiri sono il negativo. Con i suoi vantaggi e svantaggi. 

Aspettiamo il terzo volume.

Adorabile e coloratissimo

L'INVASIONE DEL PAESE GIA' A SOQQUADRO

di Gioia Colli

(su Ig @colli_gioia)

Primo romanzo di una trilogia super frizzante, divertente e molto dialogata, ricca di immaginazione, ma soprattutto di simpatia. 

È questa la caratteristica precipua dell'opera, che si estrinseca nei contenuti come nella prosa, nei personaggi – cattivi compresi – e nella deliziosa protagonista... e che in qualche modo è contagiosa perché ci insegna a guardare il mondo con ironia e, soprattutto, con autoironia... Anche se ci troviamo in guai di proporzioni cosmiche, dato che la nostra città, Milano, viene invasa da dei cattivi da cartone animato (letteralmente) e noi, proprio quando siamo prossimi, finalmente, a laurearci, veniamo rapiti per dar loro una mano... e ci propinano pure ratti fritti e insetti da mangiare, oltre al fatto che, ogni due per tre, ci riempiono di ectoplasma (ma bleee)! 

Il clima però è sempre allegro e Camena, la nostra eroina, tutt'altro che perfetta e splendidamente surreale già di suo, troverà sempre il modo di cavarsela e di arginare i danni. 

In effetti, ci sono momenti di autentico spasso... libero, creativo, gioioso, squisitamente sopra le righe, ma che, tuttavia, sotto il primo strato di divertimento, nasconde altri ordini di riflessione. Che, però, questa volta, affrontiamo con il sorriso dipinto sulle labbra, in modo propositivo, senza fasciarci troppo la testa, ma anche senza farci prendere in giro. Nemmeno dai cattivi... Che, peraltro, sono adorabili e ci verrebbe voglia di strizzare in un abbraccio. Con tutto che, persino in questo caso, le cose sono più complesse di così e bisogna imparare a guardarle sotto tutti i punti di vista, senza preconcetti e senza trarre conclusioni affrettate. 

Adorabile e coloratissimo.

Perfetto per i più giovani.

E per gli adulti mai cresciuti.

lunedì 22 marzo 2021

Un difficile parto libresco

 CATARSI

Quando il titolo dice tutto.

Ho scritto questo romanzo nell’agosto 2018. E poi l’ho riscritto nell’agosto 2019, passando da una moltitudine di soggettive vere e proprie ad una narrazione più uniforme, tutta in terza persona. L’ho consegnato definitivamente a MPM (dopo una marea di riletture) il 14 marzo 2020 – me lo ricordo perché avevo iniziato il Lockdown due giorni prima -  E MPM (che in mezzo ha pure editato il cartaceo dei Raccontini Malati) ci ha lavorato fino ad ora, nei ritagli di tempo.

Insomma, mai parto libresco è stato più difficile, almeno per me. 

Ecco perché il titolo dice tutto: perché per la mia persona è catartico di nome e di fatto.

E dunque?

E dunque è il quinto e penultimo libro della Saga delle Fanciulle del Mare. Gabriel e Gaelle fanno ritorno a Finale-du-Sud, riunendosi ai Gaumont-Mercier, e tutti insieme raggiungono i Senza Vincoli alle Spelonche, preparandosi alla battaglia...

È un romanzo più tradizionale dei precedenti, per impostazione e per tematica, e cominciano ad emergere un po’ di verità: sulla Setta di Adonai, innanzitutto, ma anche sulle Sibille e i loro scopi… Senza dimenticare René (che poi è il mio personaggio preferito) ora Generale Stevenson. 

Non rivelo altro sulla trama, sappiate solo che, come per i precedenti capitoli, al momento uscirà solo l’eBook, di cui, se MPM è stato bravo, troverete il solito link qui accanto. 

Auspico di poter proporre, all’incirca attorno al mese di ottobre, l’edizione cartacea di “Corpi Nudi”, e poi, a seguire, gli altri titoli, della Saga e non.

Già che sono in vena di comunicazioni di servizio, vi annuncio che il 13 aprile, invece, spero che escano le Fiabette Sfigate, questa volta nella doppia versione cartacea ed eBook. Ma ve ne darò conferma.

Baci tutti.

E Ragnosità.


PS

Quest’estate dovrei riuscire a dedicare il mese di agosto al tomo finale della saga, ovvero “Il Segreto del Sangue”.

Vi terrò aggiornati.

Il libro che qualunque fanciulla vorrebbe leggere!

 NASCOSTO ALL'UMANITA'

di Maria Testaverde

Romance d'avventura: non il mio genere, ormai si sa.

Però.

Però, cavoli, questo è il libro che qualunque fanciulla vorrebbe leggere! Descrive un sentimento assoluto, totalizzante, con un eroe bello e dannato, fondamentalmente incolpevole e comunque redento dall'amore, carico di testosterone e maschia passione tracimante, che, già che c'è, ci delizia con meravigliose citazione letterarie, che vanno da Dante a Shakespeare, passando per Omero... Il romanzo, però, sfrondato di tutte le  possibili parti noiose, inanella drammi vertiginosi, che, pur correndo sempre sul filo della tensione (si comincia con un bell'omicidio), più che altro fanno da scenario all'assolutezza di questo sentimento atomico, sensuale, lasciato apposta a rosolare per renderlo più cocente, tanto che spazzerà via tutto il resto. 

Il libro è esagerato, esagerato in tutto, ma in modo così accelerato e categorico da rinfocolare la sua coerenza interna, che finisce per trasfondersi in una vivacità senza pari: tutto è succoso, denso di aromi, come i tasselli di un sogno...

La cosa che più ho apprezzato, però, è lo stile dell'autrice, perfettamente in sintonia con il contenuto: perentorio, incalzante, cristallino, pervaso da un magnetismo imperativo e risoluto che alla fine di ogni paragrafo pare dire: “Tié, incarta e porta a casa!”, regalandoci, peraltro, alcune frasi bellissime, che risplendono, definendo i cardini della propria weltanschauung. 

La verità è che avrei letto volentieri il romanzo anche solo per le descrizioni magnifiche degli ambienti, sempre intese come proiezioni spaziali della personalità dei personaggi, e poi per la città di Napoli, resa con un affetto estremo, anche se poi si finisce per girare un bel po'.

Curiosità: i miei preferiti non sono i fighissimi protagonisti, Hector e Martina, ma i deliziosi e più stagionati comprimari, Alain ed Elsa. 

Curiosità bis: l'autrice è la sorella del nostro adorabile @ft.leo.37 , autore di “Conserva Indifferenziata”, mentre la copertina è del fratello scrittore e artista @gianluca.testaverde , già autore de “Il giocattolaio e altri deliri”.    

Se volete comprare il libro, provate ad interpellare il primo su Instagram!

mercoledì 3 febbraio 2021

Una celebrazione sui generis

DESTINATO A LEI

di Giulio Vinci

(su Ig @poesie_erotiche)

Riservato ad un pubblico adulto. 

Sì, perché si tratta di poesie erotiche, dionisiache, spesso molto esplicite, in cui si sente scorrere potente la lussuria, in parallelo all'amore, intenso, assoluto, imperativo, anche se ce ne sono alcune che – sensibilità personale – mi suonano possessive e un po' sessiste e non mi sembrano molto lusinghiere per una donna. 

O forse sì, dipende. 

Magari sono io che sono bigotta e imprigionata in schemi preconfezionati, che, in questo caso, non si dovrebbero applicare. O, semplicemente, in quanto non sono che una spettatrice terza, necessariamente incapace di sintonizzarmi con un rapporto che non può che escludermi, perché non è il mio, e che è così assoluto da travalicare le regole ordinarie, se non sovvertirle, per crearne di proprie.

Il dubbio ce l'ho, in effetti.

E non è detto che agli stessi termini diamo il medesimo significato.

Perché una cosa è quello che viene detto, una quello che i componimenti  comunicano, e che, al di là della semantica o dei vocaboli, sono fatti di fuoco, e mi trasmettono intensità, bellezza, forza, e persino ieraticità.

E dunque? Si può parlare di offesa? Di dinamiche che non sempre condivido? O è piuttosto una celebrazione sui generis, sacra, impetuosa, così urgente e perentoria da spingersi oltre tutti i confini fino a ridisegnarne di nuovi? Che tocca corde profonde, ancestrali, e le suona con maestria quasi divina, tanto da non ritenere di doversi preoccupare dei miseri mortali che occasionalmente le intercettano?      

Tralasciando le mie personali concezioni, qualitativamente le poesie sono molto belle, auliche, volgari, o entrambe insieme, ma mai gratuitamente, variegate, feroci, e cariche di desiderio e di passione.

Da leggere.

Con la mente aperta e un occhio al contesto.

Giovanile e un po' coatto

AUG!

di Jans Illusion

(su Ig @jans_illusion)

Un romanzo esplosivo, originale, capace di mostrare più che di dire, volutamente ruvido e stridente... e corposo, non per il numero di pagine, ma per tutto quel che contiene: vita vera e pulsante, amicizia, morte, amore, tradimento, idee sballate, follia, sesso, e un sacco di fracasso.

In primis a livello stilistico: a metà fra Zerocalcare e Irvine Welsh (con più Welsh che Calcare, per fortuna), dalla prorompente freschezza linguistica, genuino, triviale, ma che quando vuole sa fermarsi, inspirare, ed essere elegiaco e dolcissimo. Ti fa entrare nella testa dei protagonisti, nei loro pensieri reconditi e retropensieri, che però restano loro e non ti permettono di immedesimarti del tutto, tanto sono fortemente caratterizzati. Con gusto e divertimento. E tantissima ironia, che sempre apprezzo.  

La trama, poi, è pregna di ambivalenza, di cambi di registro, di situazioni che scivolano in altre, quando non ci precipitano, sovente catturandoti e imbrigliandoti nella loro rete perché vuoi sapere dove accidenti andranno a parare, ma senza imperativi, perché intanto ti fa piacere essere trasportato, immergerti nel viaggio e ascoltare il trambusto, che agisce a più livelli... e ti fa godere di ogni riferimento, di ogni citazione (persino di quelle musicali, che io normalmente detesto). 

L'opera è ipnotica, giovanile, un po' coatta, e frizzantissima.

Ha un unico difetto... Che mi urta. Ma questo dipende dalla differenza di testa fra me e l'autore (peraltro simpaticissimo ed educatissimo), ed è che io sono fortemente normativa. Lui no. Anzi... Ma parla una che avrebbe preso i protagonisti de “La Casa di Carta” e avrebbe fatto loro mangiare ogni nota di “Bella ciao!”, perché, un po' di coerenza, diamine, siete dei cavolo di rapinatori, se vi atteggiate ad eroi rivoluzionari mi fate venire voglia di impalarvi a sangue. Quindi non badate a me. Il romanzo è un diamantino grezzo, ma bello lucente...