I DUE MONDI
di Magali Albonico
Una fiaba dolcissima, con creature fantastiche e sovrannaturali, che, tuttavia, ha un sapore insolito, speziato, più orientale che occidentale, e che più volte mi ha fatto pensare ad un manga...
Per il protagonista, Aki, una futura Volpe a Nove Code, tipica della tradizione giapponese, meravigliosamente caratterizzata, in tutti i suoi dubbi e in tutte le sue esitazioni;
Per il mix, riuscitissimo, di generi (fantasy, azione, romanticismo, e una puntina di horror), che si rinnova di continuo, senza cambiare registro, rimanendo sempre fedele a se stesso;
Per lo stile, attento, particolareggiato, ma in modo sobrio, e punteggiato di struggimento... In modo sottile, sapiente, che emoziona e avvolge, ma senza trascurare l'incalzare degli eventi, che spesso si fanno improvvisamente concitati.
Per quanto estremamente semplici, le frasi non sono meramente funzionali, ma spesso rilucono di bellezza, e questo non è da tutti.
La storia, poi, fonde elementi classici ed originalità, attinge al folklore, ma resta giovane e mantiene viva l'esuberanza narrativa, che fa rima con armonia, ritmo ed equilibrio...
Infine, una menzione speciale per i disegni: il volume è illustrato e le tavole sono incantevoli, in bianco e nero, ma con un sacco di sfumature, con un tratto che, di nuovo, ricorda molto i manga. Da vedere.
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