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lunedì 29 novembre 2021

Un percorso di maturazione

MI CHIAMO JUDIE E QUESTA È LA MIA STORIA

di @lucielareen

Una storia che sembra una fiaba, con tutta la potenza e la soavità dei suoi tòpoi, opportunamente attualizzati, però, in base alle nostre esigenze: c'è la Principessa, nei modi e nell'aspetto – poco importa che Judie non sia una fanciulla in fiore, ma una vedova, con una figlia, è senz'altro una Principessa, solo più posata e interessante  –, c'è la cattiva, elegante e siliconata, e c'è il Principe Azzurro, un medico dal cuore gentile, ma dai molti segreti... 

E se pure la trama si dipanerà in meandri non sempre prevedibili, le cose finiranno per andare esattamente come noi vogliamo, ricompensando i patemi subiti con la misura esatta di amore che ci serve per lenirli, lasciandoci una sensazione di pienezza e di soddisfazione.

E, tuttavia, si badi: non saranno sentimentalismi fini a se stessi il motore dell'azione, piuttosto un percorso di maturazione e confronto interiori, alimentato da riflessioni e dalla crescita personale.

Il romanzo è breve, fresco, avvincente, sostenuto da una prosa semplice, ma molto accurata, soprattutto per il frasario chirurgico, che sovente trasforma la narrazione, rilassante e profonda, punteggiata di grazia, in perentoria e assertiva, con una naturalezza che sa di incantesimo e di affabulazione. 

L'elemento che più ho apprezzato, però – al di là della splendida caratterizzazione dei personaggi, ed in particolare dei moti dell'animo della protagonista – è che l'opera... “fa compagnia” e conforta. E non è da tutte. Letteralmente, è capace di divorare la solitudine di una serata di pioggia costellata di ansie lavorative più di una tisana bollente. 

Fantastica Judie, fantastica Lucie!

Una trilogia magmatica

 I 17 MONDI – IL CAPITANO

di @alessandra.r.alexander

Primo capitolo di una trilogia, che promette di essere corposa, magmatica e straordinariamente densa di dettagli, in cui l'autrice, lungi da creare un'opera, ha dato vita, semmai, ad un intero sistema stellare (o ad una vera e propria “mitologia”, se vogliamo), con leggi, tradizioni, mentalità peculiari, una folta e variegata umanità, e complessi interessi politici che cozzano tra loro, tra complotti e alleanze precarie. 

E se la matrice è classicamente fantascientifica, e a tratti quasi “fumettosa”, non mancano gli elementi di originalità, che spesso colpiscono non solo per la forza inventiva, ma, soprattutto, per le implicazioni concettuali e per le riflessioni estremamente affascinanti che possono scatenare (l'Ajna su tutte, capace di sconfiggere definitivamente le malattie, ma anche di essere strumentalizzata per scopi improbi)...

Le idee non mancano, quindi, ed anzi, sono così tante che si affastellano e finiscono per ipercondensarsi, dando luogo ad una ricchezza di trame, tecnologie e personaggi davvero mirabile.   

Il consiglio, però, è di concentrarsi e prestare attenzione, perché non si tratta di un romanzo di mero intrattenimento: la lettura, irta di temi e di intrecci, può spiazzare, per tacere delle molteplici, e a volte ardite, commistioni di generi (spionaggio, fantapolitica, persino una punta sottilissima di erotismo e un po' di romance, che, per una volta ho apprezzato come diversivo rispetto agli intrighi più cerebrali), nonché degli scrupolosi approfondimenti psicologici, a livello sociale ed individuale. I personaggi, dunque, specie i principali, non potranno che suscitare profonde reazioni emotive, di antipatia o di simpatia, ma certamente non lasceranno indifferenti... (per la cronaca, Elisabeth mi sta sull'anima, nonostante un po' mi attragga, mentre adoro il Generale Cohen).

A quando il secondo volume?