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lunedì 7 giugno 2021

Una carrellata di colpi di scena

 LA FARFALLA CON LE ALI DI CRISTALLO

di Demetrio Verbaro

Romanzo di avventura, che veleggia tra passato (1520) e futuro (2043), e punta con precisione chirurgica all'intrattenimento più splendente, vantando qualche buona idea e qualche idea ottima.

Paradossalmente, nel complesso non è originalissimo – a tratti mi ha ricordato un po' Indiana Jones IV, a tratti alcune puntate di Black Mirror –, ma l'amalgama è scintillante, e anche se il libro ha un incedere vagamente schematico, ciò non guasta il piacere della lettura, anzi, lo accresce, risultando in qualche modo più rassicurante, più affidabile, e maggiormente godibile, perché il lettore può abbandonarvisi completamente, senza paura di essere tradito o deluso. 

La struttura, infatti, è solida, tra il videoludico e il cinematografico, ed esaltata da uno stile essenziale, ma efficace e descrittivo nei punti giusti, così da creare una bella atmosfera, e, allo stesso tempo, di non stancare. Leggerlo, quindi, è un piacere, specie se si vuole staccare un po' la spina, mentre il tasso di interesse e di curiosità rimangono alti in ogni pagina, senza scemare mai.   

C'è, forse, verso la fine, qualche difficoltà a livello di “sospensione dell'incredulità”, ma appena ci badiamo, perché, lungi dal compromettere i pregi dell'opera, contribuisce a renderla affascinante e ricca di spunti di riflessione, e persino più frizzante. Inoltre, il romanzo ha l'indiscusso merito di osare, specie mentre si avvia alla conclusione, regalandoci una carrellata di colpi di scena, di cui alcuni davvero inaspettati.

Sotto svariati aspetti la storia è attualissima, e con qualche commistione fantascientifica, che si fa apprezzare... Per tacere dell'Easter egg di pagina 137. Non svelo in che cosa consiste, sappiate solo che ho riso di gusto! E sorrido ancora adesso, a ripensarci...

Nell'abisso

 AL LIMITE DEL SOGNO

di Carlotta Amerio

Inizia quasi come un fantasy, con una studentessa universitaria, la sua routine, i suoi amici e dei sogni misteriosi... Poi somiglia sempre di più ad un horror, con qualche strizzata d'occhio a Freddy Krueger, ed infine svela se stesso, diventando vero, terribilmente, più di quanto mi sarei aspettata. I temi affrontati, infatti, sono importantissimi, reali, e dal sapore sempre più amaro e concreto (pedofilia, droga, prostituzione). 

Ma non spaventatevi, questo libro non distrugge la speranza, cerca solo di renderci più consapevoli e, forse, più attenti a noi stessi e agli altri.

Il romanzo è imperfetto: alcuni sviluppi sono troppo rapidi, non sufficientemente giustificati sotto il profilo psicologico, con qualche piccolo salto logico, specie nella seconda parte...  

Eppure... 

Eppure ne ho amato l'asciuttezza architettonica, l'assenza di fronzoli e lo stile colloquiale e diretto. Così come ho adorato la narrazione in prima persona, fresca, pulita, levigata, più improntata ai fatti che agli stati d'animo, che, in questo modo, dato il contesto, anziché risultare frustrante ed emotivamente fastidiosa, se non addirittura claustrofobica, come sarebbe stato naturale, si è invece rivelata tenerissima ed ingenua, tanto che non mi ha indotta a puntare il dito contro la protagonista, che in teoria se lo sarebbe meritato, ma mi ha costretta, mio malgrado, ad immedesimarmi e ad affezionarmi a lei, seguendone con partecipazione le vicende.   

Per quanto si scendesse nell'abisso, infatti, leggere non è mai diventato spiacevole, e la voglia di andare avanti è sempre stata preponderante rispetto al disagio che il romanzo cerca di trasmettere.       

Quindi, sì, è imperfetto... Ma sono contenta che lo sia.

Un insolito sapore speziato

 I DUE MONDI

di Magali Albonico

Una fiaba dolcissima, con creature fantastiche e sovrannaturali, che, tuttavia, ha un sapore insolito, speziato, più orientale che occidentale, e che più volte mi ha fatto pensare ad un manga... 

Per il protagonista, Aki, una futura Volpe a Nove Code, tipica della tradizione giapponese, meravigliosamente caratterizzata, in tutti i suoi dubbi e in tutte le sue esitazioni; 

Per il mix, riuscitissimo, di generi (fantasy, azione, romanticismo, e una puntina di horror), che si rinnova di continuo, senza cambiare registro, rimanendo sempre fedele a se stesso; 

Per lo stile, attento, particolareggiato, ma in modo sobrio, e punteggiato di struggimento... In modo sottile, sapiente, che emoziona e avvolge, ma senza trascurare l'incalzare degli eventi, che spesso si fanno improvvisamente concitati. 

Per quanto estremamente semplici, le frasi non sono meramente funzionali, ma spesso rilucono di bellezza, e questo non è da tutti. 

La storia, poi, fonde elementi classici ed originalità, attinge al folklore, ma resta giovane e mantiene viva l'esuberanza narrativa, che fa rima con armonia, ritmo ed equilibrio...      

Infine, una menzione speciale per i disegni: il volume è illustrato e le tavole sono incantevoli, in bianco e nero, ma con un sacco di sfumature, con un tratto che, di nuovo, ricorda molto i manga. Da vedere.