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venerdì 15 gennaio 2016

Cose impossibili che accadono

TRA CIELO E TERRA
di Golo Zhao


E' solo il primo volume, eppure, anche se la storia si presenta in embrione, mi azzarderò a dire qualcosa.
Nelle prime pagine mi sembrava un fumetto inconsistente e delicato, così come l'altra opera di Zhao che ho letto, “Yaya” (in collaborazione con Jean-Marie Omont): graziosa, lineare, un po' infantile, non troppo originale, ma dolce, graziosa, e con disegni bellissimi e colori eccezionali.
Solo che “Tra cielo e terra” non è così.
Si stratifica, si complica, e le linee narrative si moltiplicano, tingendosi di sfumature diverse, intrecciandosi ed effettuando qualche salto.
C'è anche qui la dolcezza, c'è anche qui una bambina.
Ma pure parecchie altre cose.
Cose impossibili, ad esempio, che tuttavia accadono.
E una creatura fatata, una sorta di spirito-sanguisuga (letteralmente), che segue il protagonista e si stabilisce a casa sua.
E poi una sacerdotessa che vuole ucciderla e...
Siamo solo al principio.
La trama sembra interessante, strutturata, e si preannuncia complessa, così i personaggi.
Paiono destinati a crescere, a creare sottotrame.
Se leggo Yaya perché è “carina”, suggestiva e graficamente irresistibile, credo che leggerò “Tra cielo e terra” (purtroppo in bianco e nero) perché, aldilà delle caratteristiche Kawaii molto accentuate, ci sono anche delle idee, una certa potenza di fondo, che pure si afferma gradualmente, e qualche brivido sottile che ti gorgoglia nella pancia. Oltre alla squisita soavità dell'atmosfera.
E poi apprezzo la circostanza che le regole possano essere sovvertite con la fede e l'innocenza, che il confine fra ciò che è reale e non lo è sia così labile, e che, tuttavia, tutto rimanga in qualche modo accettabile, senza sfiorare l'assurdo o il pretestuoso.

A domani!

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