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mercoledì 6 gennaio 2016

OTTA AWARDS 2015 - FUMETTI PARTE 2

OTTA AWARDS FUMETTI PARTE 2
(Manga, Bonelli e affini)

E dunque, rieccoci alle prese con la seconda parte degli Otta Awards, quella dedicata ai fumetti 2015, nella sezione, diciamo, riservata alle pubblicazioni da edicola (anche se io compro tutto, rigorosamente in fumetteria):

non ho alcuna esitazione ad assegnare l'Otta Award per il fumetto migliore ad “Outcast” di Robert Kirkman e Paul Azaceta (Ed. SaldaPress), mentre al secondo posto colloco lo spassosissimo “Ratman” di Leo Ortolani (Ed. Panini Comics), che ringrazio per l'azzeccatissima – per quanto garbata e soft – parodia di “Star Wars 7”, pubblicata on line.
Riguardo al terzo posto... Boh! Tra i “formato Bonelli”, infatti, mi restano solo i Bonelli veri e propri, e quindi iniziano le dolenti note... perché delle caratteristiche bonelliane (tradizione, verbosità, storie seriali senza fine e con poca continuity, scopiazzamenti svergognati, personaggi stereotipati) mi sono rotta da tempo. Ammetto un tentativo di svecchiamento negli ultimi anni, però, ecco, si può fare meglio...

In effetti, io i Bonelli li leggo quasi tutti (principalmente per abitudine) e, ormai, non me ne piace pressoché nessuno... Ed anzi, vorrei che, in particolare, si ponesse fine alle sofferenze di Dylan Dog e Julia, esauriti da tempo a livello di idee ed emozioni, ma ancora lì, indecorosamente spremuti oltre ogni decenza, a riciclare sempre gli stessi plot.
Di Nathan Never e Dampyr, invece, in principio meno autoriali e brillanti, ogni tanto qualcosa di interessante spunta ancora...
Tra le pubblicazioni più recenti, invece, per quanto io sia un po' fuori target, il meno peggio mi pare “Adam Wild”. “Morgan Lost” ha molto potenziale, ma sostanzialmente si smarrisce un po', mentre “Lukas Reborn” è meno interessante di “Lukas”, così come “Nuovo Mondo” riesce ad essere ancora meno originale di “Orfani” e “Ringo”. Pure “Le Storie” sono sostanzialmente una sterile riscrittura di roba già sentita... la faccenda migliora leggermente con “Lilith”, ma siamo ben lontani, ahimè, dai fasti di “Gea”... Mentre “Dragonero” tende ad annoiarmi...

In quanto ai manga, l'Otta Award va senza dubbio agli splendidi “Dragon Head” (Ed. Panini Comics – Planet Manga), concluso al decimo numero, e “Soil” (Ed. Panini Comics – Planet Manga), che riesce sempre a tener desta la mia attenzione. Sarei, inoltre, lieta di proseguire la lettura de “Il grande sogno di Maya” di Suzue Miuchi (Star Comics), di “Berserk” di Kentaro Miura (Ed. Panini Comics – Planet Manga) e di “Cesare” di Fuyumi Soryo (Star Comics), ma da tanto non esce più nulla, nemmeno in Giappone...

Non mi dispiacciono neppure “I'm a hero” di Kengo Hanazawa (GP Publishing), “Dorohedoro” di Q Hayashida (Ed. Panini Comics – Planet Manga), e “MPD Psycho”(Ed. Panini Comics – Planet Manga), con tutto che, anche in quest'ultimo caso, la serie è in corso e i numeri vengono necessariamente pubblicati con molta sporadicità, di conseguenza io fatico sempre più a rammentarmi quel che è avvenuto prima.

Invece sto davvero oltrepassando il limite della sopportazione umana con “One Piece” (Star Comics) e “Naruto” (Ed. Panini Comics – Planet Manga), ovvero i manga attualmente più in voga e più amati... Trooooooppooooo lunghi e troooooppooooo per bambini...

Grazioso “Rinne” di Rumiko Takahashi (Star Comics) , ma siamo già ad oltre dieci numeri in eccesso, mentre mi rammarico per il fatto che bisogna aspettare cento anni per ogni nuovo numero del bellissimo “Vagabond” o di “Real” di Takehiko Inoue (Ed. Panini Comics – Planet Manga)...

1 commento:

  1. Concordo circa il giudizio sui Bonelli. Ormai sono il punto più basso dell'editoria fumettistica... B. B.

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