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giovedì 21 gennaio 2016

E di nome fa Giovenca

PREMIATA DITTA SORELLE FICCADENTI
di Andrea Vitali


Giovenca? Sul serio? Giovenca Ficcadenti?
A quanto pare sì, questo è il nome della protagonista (neanche il Parroco osa pronunciarne il nome, lo mette a disagio)... Bella come il sole e con una sorella, Zemia, che pare un topolino... E che non è proprio sua sorella...
Ma i segreti di Giovenca sono assai di più e più oscuri di questo... E se all'inizio ci pare solo una bellona un po' ingenua, proprietaria di una merceria, presto dobbiamo ricrederci... Come sempre, quando siamo in quel Bellano... E frattanto le sottotrame si moltiplicano, si aprono le parentesi, si frappongono flashback...
Romanzo godibile, divertente, ma con i suoi aspetti foschi e pruriginosi.
...Che come di consueto ha i suoi punti forti nella simpatia del narratore, nella trama “intrigante” e in alcuni personaggi macchiettistici (la Perpetua indagatrice è davvero spassosa, e pure quella disgraziata Stampina), nello stile fluido e semplice, ma ricco di peculiarità, nell'ambientazione e nella ricostruzione storica – siamo nel 1915 – e, soprattutto, nella vivace rappresentazione della piccola realtà di paese...
Ma, in questo caso, non mi ha avvinta.

Andrea Vitali ritratto dal nostro vignettista

Non che il libro non sia carino.
Lo è.
Ma forse mi ha disturbata 'sta faccenda della Giovenca, o mi ha mossa ad eccessiva compassione quel cerebroleso di Geremia...
Non lo so.
Ma nel complesso ho trovato la lettura un po' noiosa, un po' troppo ripetitiva, con poco mordente, tanto che ho impiegato un bel po' ad arrivare alla fine. E io di solito sono veloce, anche se leggo dieci volumi insieme.
Forse il problema è che ho letto troppi romanzi di Vitali? Che fondamentalmente si somigliano tutti?
Magari sì.
Magari no. Perché, per certi versi, ogni volta è la prima volta... Di norma.
Insomma, qui è il ritmo che scema... Che non decolla...
Già che a volte mi si dice che sono un po' ambigua, gli assegnerei due stelline su cinque.
Ma non è un brutto libro, assolutamente.
Solo che, anche di Andrea Vitali, che comunque continua a piacermi, ne preferisco altri...

Sorry!

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