GUIDA ALLA LETTERATURA EROTICA
di Alessandro Bertolotti
Ennesima Guida Odoya che leggo, ennesimo centro.
In realtà l'ho comprata nella convinzione di scoprire un mondo nuovo, invece mi sono ritrovata ad aver già letto oltre la metà degli autori citati: da Laclos a Tondelli, da Lawrence a Baudelaire, qui proposti in ordine cronologico (dal Medioevo ai Giorni Nostri).
A prescindere da ciò, la guida è stata comunque una sorpresa, sia perché, come al solito, ha avuto il pregio di mettere in ordine conoscenze sparse e disordinate, sia perché mi ha resa consapevole di alcune questioni.
Il genere erotico, infatti, si presta a mille declinazioni, e se è nato come compendio comico-grottesco, come trovata o strizzata d'occhio, è stato, nel corso dei secoli, altresì sinonimo di rivoluzione, indipendenza ed emancipazione, specie dando una voce alle minoranze, quali donne od omosessuali, a livello in primis concettuale e solo dopo fisico. Spesso ha dimostrato notevoli valenze terapeutiche e di autoaiuto, pur degenerando, talvolta, in parafilie mostruose (per le quali, lo riconosco, non sono ancora pronta), oppure in drammoni dolorosi e veteromoralistici, rivestiti di ammonimenti e costellati di disgrazie, spie di malesseri sopiti difficili da confessare. La verità che più mi ha presa in contropiede è che, in tutto questo, il piacere puro, l'edonismo o la sua ricerca non hanno uno spazio enorme, e la norma, anzi, è che vengano soffocati da altre esigenze, più intellettuali o spirituali che fisiche.
Peraltro il volume è utilissimo per orientarsi tra le varie evoluzioni e correnti, e, se le illustrazioni sono piccanti e i testi corredati da brani espliciti, tendenzialmente l'opera è critica ed erudita, come qualsiasi altra letteratura. Per intendersi, ne ho letto qualche passaggio casuale a MPM, incuriosito, che però l'ha considerata troppo impegnativa per una domenica mattina prima di colazione e per nulla stuzzicante.
In effetti, nonostante prevalga, a mio avviso, l'intento divulgativo – per cui nel complesso la Guida non sia difficile da leggere – lo scopo a cui risponde è più che altro quello di fornire strumenti conoscitivi, non materiale per il diletto mentale.
Prossimo appuntamento: Guida alla Letteratura degli Stati Uniti.
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