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lunedì 2 luglio 2018

Fede e disgusto

IL MIRACOLO


Per questa serie Tv devo ringraziare la mia Dany, se no l'avrei persa. MPM l'aveva adocchiata, ma essendo una produzione italiana ed avendo io problemi in mancanza di dizione, aveva pensato di dovermela risparmiare.
Dany, però, si era detta innamorata...
A convincermi in via definitiva la circostanza che l'abbia ideata da Niccolò Ammaniti, che da sempre apprezzo come scrittore.
In realtà la prima puntata non mi ha conquistata. 
La trama ruota attorno alla Madonnina che lacrima sangue, tipo Civitavecchia, e su di me questi miracoli non hanno molta presa. Non è che pensi necessariamente ad una macchinazione, è solo che non riesco a coglierne il Mistero. Sono una creatura arida, e il fatto mi sembra semplicemente disgustoso. Dio (o chi per lui) non ha altri modi non vomitevoli di manifestarsi? E che cosa dovrei dedurne, poi? Che esiste? Io sono agnostica, intendiamoci, ma questo per me puzza di residuo di paganesimo. O di Anticristo (complice, nella fattispecie, la colonna sonora). Ovviamente MPM mi ha sgridata (sebbene io un sentore di Anticristo continui ad averlo, dati altresì certi sviluppi).
Ad ogni modo, siamo andati avanti, confidando in Dany e in Ammaniti, e, dalla seconda puntata, non ho più potuto fare a meno delle successive (otto in totale).
La storia è bella, sia a livello individuale – grazie agli splendidi personaggi (tra tutti Sole Pietromarchi/Elena Lietti, la moglie del Premier, e la figlia Alma, una sorta di piccola, superinquietante Mercoledì Addams), assai sfaccettati e mai limpidi o unidimensionali, sia a livello sociologico-politico-religioso – con tutto quello che il simulacro piangente scatena, anche solo in via potenziale.
Gli intrecci sono molteplici, ben studiati, e si arricchiscono a vicenda, costellati da sogni lucidi e surreali dal sapore Lynchano e carichi di destabilizzante bellezza (l'unica sottotrama che non ho apprezzato granché è quella di Sandra/Alba Rohrwacher). La struttura e il montaggio sono ottimi e alcune inquadrature davvero stupende.
Certo, ci sono state anche parecchie cose che (volutamente?) mi hanno dato fastidio,  apparendomi morbose, asfissianti, disturbanti, a partire dalla sigla (non tanto la canzone di Jimmy Fontana, quanto le immagini abbinate). 
Ma, ponderando tutto, inclusa la fine un po' frettolosa, o forse solo eccessivamente accelerata, la serie è spettacolare.

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