Se ti è piaciuto il mio blog


web

mercoledì 27 giugno 2018

COME SUPERARE L' INFELICITÀ COSMICA E DEVASTANTE

Sono una nichilista, questo si sa. Nichilista a livello universale. A livello personale ho un'innata propensione all'ottimismo e, in generale, sono una persona felice. In fondo, come sempre mi ricorda MPM, a me bastano i miei libracci: se posso scrivere e leggere, la vita mi appare comunque soddisfacente. Il resto è un intervallo tra due pagine.
Ciò non di meno i periodi di cacca nera li ho anche io, e questo è uno. Bello grumoso, per giunta. In cui l'intervallo fra le due pagine sembra infinito. Vincere al giochino di chi ha l'esistenza che fa più schifo non mi interessa e nemmeno sapere che ci sono altri che stanno peggio di me. Sul serio, che me ne cale degli altri? Specie di quegli altri ipotetici che manco conosco? Niente, perché dovrebbe? Non sono una da mal comune mezzo gaudio. E mica posso risolverli io i problemi degli altri. Ma i miei sì. I miei problemi dipendono da me, anche quando sono del tutto impotente e non posso farci una cippa. È una verità. Quindi mi sono spremuta sul come affrontarli in modo costruttivo per evitare che mi riducano ai minimi termini. E ho trovato una soluzione. Una semplice e banale, ma efficace, tanto in pratica, quanto, secondo me, sul piano filosofico. La soluzione, l'unica che c'è, è l'accettazione. Finché hai delle speranze ti illudi e soffri. Quando non ne hai più smetti. E a quel punto trovi qualcos'altro. Oh, lo so: non è facile. È il tuo cervello ad ingannarti, la tua natura stessa di essere umano a cercare scappatoie, e, come si suol dire, la speranza è l'ultima a morire. Il tuo compito è lasciare che crepi. Ammazzala. Torci il collo alla sgualdrina. Fa male, fa un male d'inferno. Ma tu fallo. Secca quella speranza del kaiser. E il gioco è fatto. Sei nel nulla. E il nulla è un foglio da riempire. La figata è che ci puoi mettere quello che vuoi. Puoi colorarlo. Puoi dargli una forma diversa. Anche una buffa o assurda. Puoi riempirlo di omini col turbante o peperoncini. E a quel punto sei tu che decidi se essere triste o felice. E, al diavolo, io decido di essere felice. Perché comunque tutto è relativo e il nostro presente è insignificante rispetto all'espansione dell'universo. Fanculallero fanculallà.

Nessun commento:

Posta un commento