JUGBAND BLUES
di Matteo Regattin con Simone Perazzone
Graphic Novel su Syd Barrett, ossia il fondatore dei Pink Floyd.
Per quanto non sia una fan sfegatata né tanto meno un'esperta, li ho sempre ascoltati con piacere e ho adorato “The Wall”, il film, di cui qui si può riconoscere qualche concomitanza, e... ho adorato anche questo libro, dal bellissimo formato orizzontale.
Le sequenze mute più di tutto, con quest'immaginazione che divampa, impazzisce, si arrampica ovunque e travalica il foglio, intridendosi di musica e di silenzi, mentre la trama viene scandita con il ritmo pulito e regolare dei capitoli, a volte in modo documentaristico, a volte cedendo alla nostalgia o all'introspezione.
I disegni e le partiture della pagina sono magnifici, cupi, in bianco e nero, ma perfettamente sfumati e chiaroscurati, sanno alternativamente di ordine, di pericolo, di sogno o di delirio, di inizio e di fine, claustrofobici e ariosi e pieni di poesia, contribuiscono a rendere l'opera scorrevole e sorprendente.
E poi c'è lui, Syd Barrett, dannato e geniale, che non può non sedurci, anche mentre ci strazia l'anima. La sua solitudine ci attraversa, ci spezza, ci commuove, ci induce a tendergli una mano, ben sapendo che lui non l'afferrerebbe.
Ed è affascinante cercare di capirlo, per quanto ineffabile, e di comprendere l'epoca, immergercisi, cogliere le persone dietro ai personaggi, e poi avvertire la vertigine dei paradisi artificiali, smarrircisi dentro, fino a gridare, quando ormai non si ha più la voce.
Insomma, bellissimo.
Lisergico e Visionario.
E diverso da tutti.
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