LE RELAZIONI PERICOLOSE
di Pierre-Ambroise Choderlos de Laclos
Romanzo epistolare di fine millesettecento, vagamente erotico, benché di un erotismo più intellettuale che fisico, in cui due nobili libertini, il Visconte di Valmont e la Marchesa di Merteuil, ergendosi al di sopra delle convenzioni e della società che disprezzano, fanno una scommessa...
Che finirà malissimo, è il caso di dirlo, ma che, se vogliamo, sarà di lezione ai due seduttori e, sì, persino al lettore.
Una lezione contro l'ipocrisia, ma anche contro l'arroganza e il cinismo, una lezione insegnata con le marionette, in cui i marionettisti, però, restano impastoiati fra i fili che dovrebbero muovere.
L'ho letto parecchi anni fa e mi era piaciuto. Lo stile è – per forza di cose – un po' antiquato e prolisso, ma complessivamente fluido, ricercato e accattivante, con qualche tendenza a filosofeggiare. Ma è la storia a catturarci, ricca di intrecci e personaggi, di evoluzioni e colpi di scena, assai introspettiva e con maggior sensibilità di quella che si potrebbe credere in principio. Spiacciono forse un po' gli intenti moraleggianti, gli eccessi di perfidia e di arroganza, ma non arrivano a vilipendere la fruibilità della narrazione, che risulta avvincente, o la capacità di intrattenere, pur descrivendo un quadro dell'epoca abbastanza squallido e desolante, ma non per questo meno godibile.
Il libro è un classico della letteratura francese, un ammiccamento alla perversione (anche e soprattutto concettuale), nonché un ammonimento per il pubblico: del resto lo dichiara il titolo stesso, le relazioni possono essere pericolose e queste che ci vengono illustrate lo sono tutte. Non tanto o non solo l'amore carnale, ma ancora di più l'amore con la A maiuscola, che può travolgere ogni cosa, senza risparmiare nessuno.
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