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lunedì 10 aprile 2023

Una malìa potentissima

 CONSERVA INDIFFERENZIATA

di @f.t.leo

Fate attenzione. 

L'autore scrive con le orecchie, e non è da tutti. Nemmeno tra i grandi della Letteratura.

Scrivere con le orecchie significa dare importanza non solo alla costruzione della frase, ma, in primis, alla musicalità del testo, che così diviene  scivoloso, quasi liquido, quasi melodia... Fino a smarrire i propri contorni e divenire parte di chi legge. 

È un miracolo quando si compie, perché incanta, crea una malìa potentissima.

Qui il miracolo non avviene del tutto perché l'autore non vuole, forse per riguardo. 

Preferisce ricordarci costantemente che lo stiamo leggendo, usando un linguaggio originale, forbito e desueto, talvolta astruso, che richiama continuamente l'attenzione su di sé.  

L'architettura dei periodi è perfetta, di più, è l'unica possibile, e unita ai contenuti - racconti bizzarri, imprevedibili, sottilmente ironici e divertiti - induce un meraviglioso effetto di straniamento, che sa di fiaba, di inesorabile, rassegnata placidità, di frammentazione dell'io, che è distaccato, sornione, ma nasconde ombre desolanti e desolate. E le rimira dall'alto, vagamente divertito, in un folle gioco di specchi.

Ma il lessico, assurdo, ricercato e suggestivo, e così peculiare da assurgere a marcatore di stile, ci permette di restare ancorati a noi stessi, alla realtà, perché, altrimenti, non è detto che poi saremmo in grado di tornare... 

Ogni racconto è a sé, godibile, un po' allucinante, ma se se ne leggono più di tre di fila... Ecco, l'impressione è di star recitando delle formule magiche soffiate dal Diavolo nelle orecchie di una Musa. O di cadere, come si cade nei sogni. 

Quindi, comunque, fate attenzione.

Questi racconti sono potenzialmente molto pericolosi.

Mi fanno pensare a Rilke, che dice: “ogni angelo è tremendo”.

Vi ho avvisati.

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