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lunedì 26 ottobre 2020

Peggio di George R. R. Martin

IL GIOCATTOLAIO E ALTRI DELIRI

di @gianluca.testaverde

Imprecazione.

Imprecazione...

Imprecazione!

Questa recensione dovrebbe cominciare così. E continuare così, anche. 

Perché, ehi, sono scioccata. 

Fabio @ft.leo.37 mi aveva avvisata: “Mio fratello è sociopatico”. 

E così l'introduzione di Francesco Saverio Tisi. Ancora in questi termini: sociopatia.

Ma non ci credevo mica. Non sul serio. Eppure, vi assicuro, (imprecazione) l'autore lo è. È sociopatico.

E pure depravato.

La sua caratteristica più pregnante, però, è l'imprevedibilità. Peggio di George R. R. Martin (altro sociopatico, peraltro): non sai mai dove voglia andare a parare, fino a che non te lo sbatte in faccia. Sporco. (Non vuoi sapere di che cosa.)

E dunque? Che cosa abbiamo tra le mani?

Una raccolta di racconti, brevi ed esplosivi, con accentuati tratti di genialità, e incredibilmente sorprendenti. 

Appena ti sembra di capire che aria tira, il vento cambia e ti conduce altrove. 

Con lucidità, un certo sarcasmo di fondo, e una durezza niente male, che mi attrae, mi ipnotizza e mi respinge in egual misura.

Lo stile è scarno, del resto, preciso, ma asciutto. Le trame variegate ed originali, cosa non da poco. Non solo. Quando ormai pensi di aver capito, che hai chiaro che ogni cosa che potrà andare male andrà invece da schifo, comprendi che: 1) al contrario, ogni tanto va bene; 2) ci sono diversi gradi di degrado e distruzione; 3) spesso si vira all'improvviso, cambiando completamente rotta.

(Imprecazione.)

E, vi assicuro che, anche se i generi sono i più disparati e benché una struttura di valori sotto sotto si intraveda, scendere così in profondità nel buio disorienta e fa paura. 

Non subito. 

Ma se i racconti si leggono tutti di fila... be'... poi vi serve qualcuno che vi abbracci stretto e vi accarezzi la testa. 

Se mi sono piaciuti?

(Imprecazione.) 

Sì, alla follia.

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