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venerdì 5 aprile 2019

Anche se...

BOHEMIAN RHAPSODY
di Bryan Singer
(2018)


Biopic intenso, godibile anche se non si è fan sfegatati, dalla colonna sonora potentissima e dai molti momenti topici. 
Anche se...
Ci sono un po' di forzature, che ho percepito pur non conoscendo i dettagli di vita vissuta dal gruppo... 
Ai Queen preferisco i Pink Floyd. 
Rami Malek nei panni di Freddy Mercury è bravo e somigliante, ma nel complesso un po' mingherlino, inoltre fa senso assistere ai suoi continui sforzi di non sputazzare la protesi dentale.
Ho sentito la mancanza di alcune canzoni.
Il periodo in cui Freddy ha fatto il solista è stato passato in rassegna con un po' troppa fretta, dando spazio agli eccessi, ma non all'arte.
Il malvagio Paul Prenter (Allen Leech) è un po' troppo malvagio e a tratti sembra tagliato con il coltello.
La storia però è significativa, ed è sensazionale vedere come scoppiettano e si amalgamano quattro menti creative insieme. Così come è splendida la loro fedeltà alla musica, il modo di ragionare in rapporto ad essa, nonostante le divergenze caratteriali e gli scivoloni che ogni tanto si compiono.
Nulla sapevo, inoltre, della moglie di Freddy Mercury. Ma ho trovato molto poetico il suo personaggio e ho apprezzato come la coppia abbia saputo gestire il legame, rimanendo amici, e fondamentali l'uno per l'altro, a dispetto di tutto.
Insomma, un bel film.
Ma, a mio parere, sopravvalutato.

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