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martedì 2 aprile 2019

Perentorio e candido insieme

L'ARABO DEL FUTURO 1 e 2
di Riad Sattouf


L'autobiografia grafica dei primi anni di vita dell'autore, vissuto in Francia, in Libia ed infine in Siria, con la famiglia (madre francese e padre siriano).
E' piacevolissimo da leggere, con molti momenti ironici, e ci fa conoscere, senza retorica e senza pregiudizi, altre culture e altri punti di vista, attraverso l'occhio innocente ma attento dei bambini, che sanno essere tenerissimi, quanto critici e categorici. 
Anche se...
Beh, mi spiace... Di solito quando mi cimento in questo genere di letture imparo ad amare i nuovi mondi che bazzico, provo empatia, comprensione, attrazione... Qui, ahimè, sono più le cose che mi infastidiscono (comprese le “piccole” cose, dal massacro dei passeri alla maestra sadica) che quelle che apprezzo. E tuttavia ci sono momenti di autentico divertimento, riflessioni garbate, ma profonde, dolcissimi incanti, momenti cristallizzati che – assurdamente – nonostante sia stata completamente diversa, hanno il potere di riportarci alla nostra infanzia.
Inoltre, per quanto ne detesti cordialmente il padre, il bimbo Riad è adorabile, e ancor di più le sue descrizioni di bambini perfidi dallo sguardo bieco o di situazioni preoccupanti, che, puntualmente, finiscono in uno smacco. E il fascino dell'opera, dunque, sta in quanto ci viene narrato, carico di eventi sfaccettati, ma altresì nel modo in cui l'autore si racconta, perentorio e candido insieme, attraverso un disegno stilizzato, ma d'impatto, che ci impedirà di perderci tra profumi e colori e ci terrà i piedi ben ancorati al pavimento. Crepato.

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