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giovedì 27 settembre 2018

Ci sono cose che non sopporto

LE NOSTRE ANIME DI NOTTE
di Kent Haruf


La storia è bellissima, di una tristezza che consuma. 
Procede a piccoli passi, ma delinea un affresco vasto e complesso, screziato di sfumature dolorose. Tocca le corde profonde dello spirito, è dolce, consolatorio, a tratti ferisce, a tratti illumina. Oppure ci fa vibrare di sdegno per l'ingiustizia vile che denuncia. 
Trama lineare, ma a singhiozzo, con tanti spazi, tanti respiri intermedi. 
Romanzo immersivo, defilato, ma al contempo tracimante: ti porta a calarti completamente nell'umanità dei protagonisti. E ti fa sentire le ferite passate, ormai cicatrizzate, e te ne fa percorrere segni e rimpianti. Ti fa assaporare nuova bellezza che, quando non ci credevi più, torna a sorriderti e a dare pienezza e significato alla tua vita, restituendotene i colori. Ma poi... Poi. Non rivelo nulla, salvo che... Ci sono cose che non sopporto. 
Che capisco, ma non sopporto. 
Tanto che, per come sono io, pur capendo perfettamente a che cosa rinuncio, piuttosto mi taglio via il braccio (che non è un braccio, né una parte del corpo), ma preferisco resistere, a costo di soffrire.
Certe cose non posso che respingerle. 
Del resto, concordo appieno con la famosa frase di Benjamin Franklin: “Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà, né la sicurezza”.
Poco cambia che al posto della sicurezza, qui ci sia qualcos'altro, di più nobile. Se si rinuncia alla libertà, per quanto mi riguarda, non si merita niente lo stesso.
Per quanto concerne lo stile, invece, è peculiare: ci sono moltissimi dialoghi incastonati nel testo, che gli conferiscono fluidità e splendida ariosità. Le frasi sono brevi, e paiono come affiancate, più che in successione: vanno subito al punto, eppure riescono a ritagliare pure tutto quello che c'è attorno. 
Ma non ti accorgi mentre accade. 
Semplicemente a un certo punto ti rendi conto che è lì, bello sagomato.
Grazie a Gian che me lo ha regalato e me lo ha fatto conoscere... 
Prossimamente su questi schermi: la trilogia di Holt.

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