DONNE CHE CORRONO COI LUPI
di Clarissa Pinkola Estés
Volume originalissimo, consigliatomi da Vi: è un saggio di psicologia basato sulle fiabe. Ne esamina una per volta – fiabe classiche come Barbablù o La Piccola Fiammiferaia, ma anche appartenenti ad altre tradizioni – e ne trae insegnamenti ed esempi, analizzandone la struttura narrativa, i personaggi, le evoluzioni e confrontandone le versioni. Nel mentre fa riferimenti a miti, leggende e folklore, tracciando paralleli, ed è un piacere, soprattutto a livello di stimoli culturali.
Questo se si sta bene e si è in pace con se stessi.
Ho iniziato il libro in una fase della mia vita in cui ero felice (senza sapere di esserlo) e, lo riconosco, spesso i consigli dell'autrice mi sembravano superflui. Incoraggianti, preziosi, ma inutili per una persona che, come me, rischiava, se mai, di essere troppo sicura di se stessa.
Poi alcune cose sono cambiate ed è stato allora che il libro si è fatto salvifico. Quel che prima mi pareva scontato all'improvviso non lo era più, e, insomma, al di là dei riferimenti mitici, il volume ha iniziato a spiegare tutto il suo potenziale, dimostrandosi molto valido anche sotto i profili che prima avevo valutato con sufficienza. Il capitolo su “Scarpette Rosse”, in particolare, mi è piaciuto da morire e in molti punti il saggio mi è risultato confortante, consolatorio. Senza illusioni, ma insegnando l'accettazione e l'affermazione di sé.
La prospettiva è indubbiamente molto femminile, ciò non toglie che possa essere una lettura interessante ed educativa anche per gli uomini. Non solo per capire l'universo muliebre, ma altresì per comprendere meglio se stessi o come uscire da certe situazioni. O, semplicemente, per comprendere che cosa ci succede in certe situazioni, e che se si sta soffrendo è normale, e va bene, e prima o poi passerà.
Non in virtù di qualche miracolo, ma perché quando passa abbastanza tempo accade così.
Catartico e liberatorio.
Nessun commento:
Posta un commento