PICCOLE DONNE
di Louisa May Alcott
Classico romanzo per fanciulle ambientato ai tempi della Guerra di Secessione Americana, pieno di buoni sentimenti, ma anche di forza, di solidarietà e di calore umano dagli accenti autentici, che si mantiene avvincente e frizzante nonostante il passare degli anni, e il più delle volte riesce a non capitombolare nella stucchevolezza.
Il libro diventa appassionante soprattutto dopo la comparsa di Laurie, il vicino di casa, benché ad incantare siano principalmente l'armonia e l'affiatamento, pur vulnerati da piccoli screzi, alterchi e difficoltà, della famiglia March, e delle quattro sorelle adolescenti che la compongono: Meg, Joe, Beth ed Amy, povere, sovente in contrasto tra loro, ma fondamentalmente unite e serene, a dispetto dei piccoli e grandi problemi che si trovano ad affrontare nella quotidianità. In cui ognuna, grazie anche ai saggi consigli della mamma, riesce ad essere meravigliosamente se stessa e a spiccare per le proprie qualità. Specialmente, è noto, l'inarrestabile Joe, sempre piena di risorse.
La trama è semplice, ma non scontata, e ci sono momenti di grande commozione (il rapporto tra Beth e il signor Lawrence su tutti) e se anche, tra riduzioni cinematografiche e televisive e cartoni animati, ormai la storia non abbia più segreti per nessuno, è sempre confortante e dolce ripercorrerla ancora una volta. Per esempio spinti dalla bellissima edizione della Giunti: illustrata, impreziosita da caratteri grandi e chiari, e da una magnifica copertina rigida, signorile e solida, ma non priva di fronzoli che facciano sognare.
A questo punto ho bisogno dei seguiti: Piccole donne crescono, Piccoli uomini e I figli di Joe!!!
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