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lunedì 1 luglio 2019

Una personalità indipendente

L'ARMINUTA
di Donatella Di Pietrantonio


Significa “la ritornata” e allude alla condizione di questa ragazzina, che, dopo circa quattordici anni vissuti in quella che credeva essere la sua famiglia, viene invece rispedita, all'improvviso e per motivi ignoti, dai suoi veri genitori. Poverissimi, ignoranti e dalla prole numerosa.
E' un trauma, ma anche una serie di scoperte.
Il libro è splendido: decolla da subito, è vivace, introspettivo, ma non stucchevole, e descrive rapporti umani complessi, contraddittori, eppure straordinariamente semplici (con i nuovi genitori, con la donna creduta la madre, ma ancora di più con il fratello Vincenzo e la sorella Adriana, che spesso fanno tenerezza per il loro impegno e per la loro buona volontà, se pur non sempre bene indirizzati).
Per molti versi, lo riconosco, il libro ricorda la Elena Ferrante de “L'amica geniale” (l'ambiente arretrato, lo stile snello e corposo ad un tempo, frammisto ad espressioni dialettali, il miscuglio di sentimenti contrastanti che si alternano, ma sempre hanno un retrogusto di amarezza...). Però la storia è più diretta, più lineare, e mantiene una sua personalità indipendente, freschissima, con un tocco di leggerezza che resta intatto persino nelle situazioni più difficili e dovuto al candore schietto della protagonista, che è anche la narratrice. 
Sinceramente un bel romanzo, dallo sguardo diretto e fiero, che un po' si rivela e un po' ci guarda dentro.

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