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mercoledì 19 giugno 2019

Un eroe moderno

ULYSSE
di Jacques Lob e Georges Pichard


Non una trasposizione dell'Odissea, ma il racconto in versione fumettistica del periplo di Ulisse di ritorno dalla Guerra di Troia, rimontato e sfrondato di tutte le parti noiose. Si taglia, dunque, tutta la telemachia, mentre la parte che Omero dedica all'ingresso ad Itaca, ai Proci e a Penelope è grandemente ridimensionata, condensata in poche vignette. Persino il finale è diverso: più moderno, forse, più disincantato, ma, mio malgrado, è l'unica cosa che non mi è piaciuta (eccetto l'ultima pagina, che strizza un po' l'occhio a Dante).
Ma le differenze non si esauriscono qui: Omero è un membro dell'equipaggio e viaggia al fianco di Ulysse, di cui è uno dei migliori amici: la rappresentazione degli dei greci è molto fantasiosa, anche sotto l'aspetto concettuale, mentre la storia, altresì sul piano dei dettagli, è stata personalizzata e rivisitata, da punto di vista estetico e contenutistico, e persino tecnologico, con tanto di concessioni fantascientifiche (astronavi comprese) e quasi erotiche (ma molto soft). 
Più snella, lisergica e meno truce (in tal senso, l'episodio di Polifemo non fa eccezione).
Mutano topoi e archetipi, si vivacizzano, si aggiornano, ma rimangono l'avventura, l'imprevisto e l'immaginazione.
E anche le giunoniche donnone discinte di Georges Pichard, dalle labbra carnose e una profusione di lentiggini, ad esprimere, con la loro libertà di costumi e di intenti, qualcosa dell'animo sessantottino degli autori, che, peraltro, sia pur mitigato dai riferimenti classici, si respira in tutta l'opera. 
Seducente.

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