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lunedì 20 maggio 2019

Haruf è sempre Haruf

BENEDIZIONE
di Kent Haruf


Primo romanzo della “Trilogia di Holt”, eppure il secondo per me ambientato in questa cittadina rurale americana, dato che ho già letto “Vincoli”, dello stesso autore.
“Vincoli”, però, mi è rimasto più impresso, e mi è parso meglio caratterizzato, dall'intelaiatura più solida, forse perché ci si concentra su un minor numero di personaggi, benché io sia un'amante delle storie corali, forse, semplicemente, perché l'ho affrontato in un momento migliore.
I tratti in comune, peraltro, sono moltissimi, sia in ordine stilistico (ovviamente, si potrebbe chiosare, visto che Haruf è sempre Haruf, ma la verità è che non c'è una coincidenza perfetta tra i due tipi di prosa, che qui, infatti, si assottiglia e diviene più scabra), sia riguardo alla trama.
Tuttavia “Benedizione”, pur non lesinando sulle amarezze della vita, sui rimpianti e sui tormenti, lascia al lettore un filo di speranza in più, e, anziché abbattere, finisce quasi per ristorare i sentimenti, seppur non di un vero happy end si possa parlare. La stessa Holt appare più paesana, meno contadina, meno rustica e primitiva, con qualche sbocco o possibilità in più per i suoi abitanti, benché spesso l'unica soluzione sia migrare altrove. Però i tentativi di anticonformismo, più o meno stroncati, gli sforzi di spingersi contro corrente, più o meno puniti, questa volta ci sono, e forse già questa è una conquista.
Prossima tappa: “Canto della Pianura”.

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