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giovedì 23 gennaio 2020

La brama di sapere

SERVANT


Serie Tv in dieci puntate da mezz'ora, di impostazione teatrale, con pochi personaggi e sempre gli stessi quattro ambienti. 
Ma terrificante.
Non che si veda nulla di clamoroso. Niente splatter, niente morti. 
Ma ogni passaggio è inquietante, giocato sulll'alluso e il non detto, ogni personaggio pieno di segreti, e i particolari vengono assommati così gradualmente da farci impazzire, tenendoci sempre sul baratro, prossimi a precipitare...
Un po' thriller e un po' horror, con un sottofondo drammatico e una colonna sonora meravigliosamente stridente (e una fotografia, per i miei gusti, forse un po' troppo scura), che ti fa aggricciare i denti, ti solletica di curiosità, di brama di sapere, stando attento a non svelare mai troppo, e a sostituire ogni rivelazione con altri due interrogativi.
Notevoli anche gli interpreti (tra cui Rupert Grint, il Ron di Harry Potter), ma soprattutto le scelte registiche. Con queste inquadrature ravvicinate, dall'angolazione strana, invasiva, secante, che ti attorcigliano lo stomaco (tra i registi figura M. Night Shyamalan).  
E poi la trama... Ambigua, cupa, con risvolti tragici e dolorosi, ma mai eclatanti. Anche quando lo sembrano.
Solo la fine non mi ha entusiasmata. 
Non che sia disonesta o affrettata, ma, vista la qualità del viaggio, mi aspettavo una sorpresa in più. O forse solo meno linearità.
Nel complesso, comunque, un prodotto più che buono. E avvincente.
Tanto, tanto avvincente.
Poco importa che non si esca quasi mai di casa.

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