OTTA AWARDS 2019
LIBRI POESIE/TEATRO
Iniziamo con le poesie, di cui sono una discreta consumatrice, ma che so non essere una categoria molto popolare, quindi, senza dilungarmi, ecco qua:
2) “L'occhio del Monaco” di Cees Noteboom, molto suggestive.
3) “Poesie” di Bertold Brecht, un classico, lo so, ma che non avevo ancora letto.
4) “Cento poesie d'amore a Ladyhawke” di Michele Mari: non tutte allo stesso livello, ma ce ne sono diverse di micidiali!
5) “L'ultimo spegne la luce” di Nicanor Parra, simpaticamente polemico.
Il più brutto e sopravvalutato, per quanto non sgradevole, è senz'altro “Milk and Honey”, di Rupi Kaur, che manco dovrebbe stare in questa sezione, seguito da vicino da “Visioni dell'Aldilà prima di Dante”, che stanca in fretta e che è spesso si riduce ad un elenco in rima moralisticheggiante.
In quanto al Teatro, invece, abbiamo:
1) “L'istruttoria” di Peter Weiss, magnifico, ma duro, duro, duro!!!;
2) “La Piccola Città” di Thornton Wilder;
3) “Il Lutto si addice ad Elettra” Eugene O'Neill, un drammone carico di malessere;
Infine, menzione d'onore a Yasmina Reza, che con “Bella figura” rinnova il suo repertorio di lucide sornionerie e crudeltà.
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