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lunedì 7 agosto 2017

"una sgualdrina, ma di classe"

DE LEMPICKA
di Gillés Neret


Di solito non recensisco queste, pur splendide, monografie della Taschen... Perché ne leggo tante, da tossica quale sono, e rischio, poi, di diventare ripetitiva. Le caratteristiche pregnanti, infatti, sono sempre le stesse: meravigliose immagini, uno stile tecnico, ma fluido, divulgativo, ma colto, e una buona commistione tra biografia, contestualizzazione storica, critica e descrittività, che non risultano troppo impegnative, ma che, senz'altro, arricchiscono e ammaliano il lettore, facendo luce sulle questioni principali. 
Nel caso del volume su Tamara De Lempicka, però, devo fare un'eccezione. Non tanto motivata dal richiamo dell'arte, quanto dalla vita dell'artista (che comunque alla sua arte si fonde).
Se i dipinti, infatti, con questa sorta di cubismo soft, raffinato e sontuoso, che si dibatte tra cruda oggettività e algida sensualità, mi piacciono molto e mi hanno determinata nel mio acquisto, a deliziarmi davvero è proprio lei, l'aristocratica Tamara. Soprattutto perché è una sgualdrina, ma di classe. E non sono parole mie (se fossero le mie, avrei aggiunto “insopportabile” sgualdrina), ma di Gabriele D'Annunzio, che con la pittrice si è dilettato in uno spassosissimo gioco di seduzione, che ci viene amabilmente raccontato all'incirca a metà libro... 
In effetti sta Tamara è davvero un bel tipo: incantevole, arrivista, amante del lusso, e decisa ad ottenerlo. E', però, anche focosa, talentuosa, vibrante, ed emancipata. E ha avuto una vita avventurosa, iniziata a Varsavia, in Polonia, nel 1898, e conclusasi a Cuernavaca, in Messico (con le sue ceneri successivamente consegnate al vulcano Popocatépetl), nel 1980, passando per Parigi e New York... A dire il vero sono affascinanti persino gli anni della sua formazione, e non tanto per gli eventi in sé, quanto per la sua personalità, che Gillés Neret si diverte a mettere in luce, in quanto, a sua volta, è utile per illustrare il di lei percorso pittorico. E vogliamo parlare di quando il primo marito viene arrestato dai Bolscevichi, durante la Rivoluzione Russa, ma lei lo fa liberare?
Per quel che mi concerne, considererei Tamara De Lempicka un'artista anche se non avesse dipinto alcuna tela.
Ma fortunatamente le ha dipinte.

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