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mercoledì 27 settembre 2017

I despoti più potenti e crudeli

TIRANNI
di Cllve Foss
e
TIRANNI E DITTATORI
di Domenico Vecchioni


L’argomento mi interessa, soprattutto per via dei miei romanzilli (mi documento per il V libro della Saga delle Fanciulle del Mare, di cui sto buttando giù un po’ di idee), per cui me li sono divorati in un boccone, con più avidità del solito.
“Tiranni e Dittatori”, di Domenico Vecchioni, Editoriale Olimpia, sottotitolato “Volti, manie, deliri e crimini del potere assoluto. Da Bokassa al dispotismo irreale di Shwe” è un vero pugno nello stomaco, particolareggiato e scrupoloso. Incentrato sul secolo XX, scritto in modo molto snello – a tratti persino sarcastico, con continui interrogativi di maniera posti al lettore per accentuare la fluidità della prosa – e va subito al sodo, con una suddivisione per argomenti (Dittature e… di volta in volta,  Decolonizzazione, Business, Culto della personalità, Sterminio etc.). 
Mi è parso esaustivo e ben documentato, e, a dispetto dell’argomento, molto appassionante.
“Tiranni”, invece, di Clive Foss, Newton Compton Editori, ossia “Duemilacinquecento anni di potere assoluto, morte e corruzione nella vita e nella storia dei cinquanta despoti più potenti e crudeli di tutti i tempi da Gengis Khan a Hitler, da Stalin a Saddam Hussein” è più legato ad una prospettiva storica e, come è evidente, inizia molto prima, e precisamente da Serse, il re persiano (518 a.c. – 465 a.c.) figlio di Dario, comprendendo anche figure tutto sommato positive come Giulio Cesare, oltre ad essere corredato da un po’ di fotografie in bianco e nero. E’ più schematico, più rigido nell’esposizione, più solenne, e dedica circa quattro pagine ad ogni soggetto, laddove il tomo di Vecchioni amministra gli spazi con maggior elasticità, risultando altresì più scorrevole, più dettagliato e, per forza di cose, più morboso.
Ritengo, però, che i libri siano da leggere entrambi, tanto più che comprendono personaggi diversi: ad esempio, in quello della Olimpia ci sono Imelda e Ferdinand Marcos, Sekou Touré e Macìas Nguema, che non sono contemplati nel volume di Foss. Il quale, però, a sua volta, considera, ad esempio (solo nei tempi recenti) Pinochet, Saddam Hussein e Milosevic, che Vecchioni ignora.

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