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venerdì 8 settembre 2017

La bizzarra famiglia Durrell

IL PICNIC E ALTRI GUAI
di Gerald Durrell


Ossia un’antologia dell’autore di “La mia famiglia e altri animali”, romanzo che avevo adorato.
Contentissima, quindi, di ritrovare la bizzarra famiglia Durrell in tutto il suo splendore nei primi due racconti – graziosi, sebbene non all’altezza delle avventure nell’isola di Corfù – così come ho letto volentieri i successivi tre autobiografici: rispettivamente “Scuola di élite”, ambientato a Venezia e assai spassoso grazie all’amica sciroccata del nostro narratore, la bella Ursula, da cui sarebbe più prudente tenersi alla larga; “Sesso a gogo”, in cui, possiamo dire, la passione per i libri di Gerry gli si rivolta contro (questo è quello che ho preferito di gran lunga, nonostante la fine tiepidina, e non per i libri in sé, quanto per gli equivoci sul sesso, che non fanno sganasciare, ma sono ameni) e “L’uomo della Michelin”, con truce finale a sorpresa (e troppe parentesi culinarie per i miei gusti). Mi ha stupito, invece, tantissimo l’ultimo racconto, di palese ispirazione gotica, in cui si godono di più le sapide descrizioni dell’autore, ottime per creare un’atmosfera inquietante e un po’ spaventosa. 
Ebbene, ecco che cosa osservo:
intanto che l’opera è piacevole e garbata, ma non divertente come forse risultava in allora, quando è stata pubblicata la prima volta (a mio avviso ora i tempi comici sono cambiati e gli annetti sulle spalle si sentono), ma soprattutto si avverte fortissima la mancanza degli animali. Sì, magari viene citato un vecchio cavallo o compare un cane… ma siamo ben lungi dalla ricchezza faunistica del capolavoro di Durrell, con quelle partecipazioni straordinarie,  vivaci e permeate di meraviglia di scorpioni, gazze, mantidi e quant’altro. Peccato. E anche se certamente colpisce lo stile impeccabile di Gerald Durrell, con il suo frasario ricco e preciso, ma soave e armonioso… E anche se indubbiamente lui come personaggio/narratore è amabile e simpaticissimo, be’… nel complesso, mi dispiace, ma ci vorrebbe un po’ più di mordente.
Insomma, se “La mia famiglia e altri animali” è un otto pieno, “Il Picnic” è un sei e mezzo. 
La prossima volta opterò per “Storie del mio zoo”, che, dal titolo mi lascia presagire un maggior numero di bestiole!

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