Se ti è piaciuto il mio blog


web

mercoledì 6 settembre 2017

La potenza seduttiva del male

BERSERK
di Kentaro Miura


Un manga notevole per violenza e perversione – ma anche per la bellezza dei personaggi e di certi filoni narrativi, a metà tra horror, fantasy e avventura/azione – che offre momenti di intensa epicità come di sommo disgusto, talvolta allietati da un fugace lampo umoristico.
L’opera, tuttora in corso (mi pare siamo attorno al numero 76), è incentrata su Gatsu, potentissimo guerriero dalla muscolatura ipertrofica e dalla personalità cupa (ma chi può biasimarlo?), di cui seguiamo le vicissitudini in una sorta di Medioevo allucinante, costellato da mostri e magie, per lo più votato al male, che, mano a mano, si procede, si popola di una molteplicità di comprimari assai caratterizzati, e, soprattutto, ci presenta un temibile nemico dalle fattezze angeliche e l’animo demoniaco. E non è solo un modo di dire…
Il fumetto parte in sordina, schematico e noioso, poi, in capo a pochi numeri, decolla regalandoci una trama (quella dei Falchi) stupenda, intensa ed emozionante, destinata, ahimè, a sfociare in tragedia (in particolare, sob, per quanto riguarda Caska, la mia prediletta), che però ci lega per l’eternità al destino del nostro eroe cui – seppur con alti e bassi, anche sul piano della narrazione - non riusciamo più a scollarci e che infatti accompagniamo volentieri tra drammi, soprusi e peripezie. Non tanto per lui, che un mondo di simpatia proprio non è, quanto piuttosto per gli altri personaggi che si avvicendano attorno a lui, che tendono a evolvere e a non irrigidirsi in un ruolo, mentre lui, schivo, solitario e fondamentalmente dannato, è l’unico baluardo (o quasi) che ci separa dal tracollo. 
E intanto affrontiamo temi di spessore, come il libero arbitrio, la dannazione e la potenza seduttiva del male. 
L’atmosfera di fondo, però, è davvero malsana e lugubre, talvolta godutamente stomachevole, mentre il pessimismo regna sovrano, persino a livello cosmologico. Principalmente grazie a Gatsu – che si rivela una persona migliore di quella che vorrebbe essere – riusciamo a tirare avanti, ma ci sentiamo perennemente sull’orlo del baratro. La bellezza e l’innocenza, per lo più, ci vengono mostrate solo per essere travolte e vituperate, anche se, andando avanti, a dispetto dell’esasperarsi della trama, il nostro animo si rischiara grazie all’acquisizione di nuovi amici, e il nostro spirito diventa più temerario.
Se mi piace?
Benché sia un po’ discontinuo e a tratti parecchio disturbante… lo adoro. Lo adoro da morire.

Nessun commento:

Posta un commento