OTTA AWARDS 2017 – FUMETTI: VOLUMI UNICI
Anche qui le mie personali statistiche sono in ascesa: 180 fumetti letti nel 2017 a fronte dei 132 del 2016 (quasi cinquanta in più), ovviamente escludendo prodotti da edicola. Questa volta, però, so enucleare una causa, ossia la lettura di alcuni saggi che mi hanno indotta a colmare qualche grave lacuna.
Ebbene, a questo proposito la scoperta dell'anno è stata Zerocalcare, di cui ho recuperato l'intera opera, incluso il recente “Macerie Prime” (Bao Publishing), benché, per quel che mi riguarda, “Dimentica il Mio Nome” (sempre Bao Publishing), il primo che ho letto, rimane insuperabile. E infatti si becca un meritatissimo Otta Award per la nerditudine selvaggia e personale.
Gli altri due fumettisti che vorrei premiare, invece, sono gli incredibili, prolifici e instancabili Brian K. Vaughan e Jeff Lemire, che ci regalano un sacco di meraviglie, sempre di ottimo livello.
In particolare, un Otta Award va a “The Private Eye” (Ed. Image Comics) di Vaughan e... e niente per le serie abbiamo detto che rimando a domani.
- Per l'assoluta bellezza formale: “Paesaggio Dopo la Battaglia” di Eric Lambé e Philippe Pierpont (Coconino Press) e “Diario di un Fantasma” di Nicolas De Crécy (Ed. Eris);
- Per la squisita follia: “Quimby the Mouse” di Chris Ware (Oblomov Edizioni) e “Psycho” di Professor Bad Trip (Ed. Eris). Non hanno nulla in comune, ma in entrambi i casi sono stata pervasa da affascinanti sensazioni lisergiche;
- Per la creatività e il pathos: “Wolverine Vecchio Logan” di Mark Millar e Steve McNiven, Panini Comics (e io non sono una gran lettrice di Supereroi, specie Marvel);
- Per le emozioni e l'equilibrio: “La Giusta Mezura” di Flavia Biondi (Bao Publishing) e “Non Stancarti di Andare” di Teresa Radice e Stefano Turconi (Bao Publishing), benché sia eccessivamente verboso e assolutamente non all'altezza de “Il Porto Proibito” (e infatti, a sorpresa, tra i due ho preferito “La Giusta Mezura”).
- Per montaggio e rappresentazione: “Nottetempo” di Luca Russo (Ed. Tunué) e “Babilon” di Danijel Zezelj (Ed. Eris);
- Per la straordinaria forza intrinseca e potenza narrativa: “Luna del Mattino” di Francesco Cattani (Coconino Press);
- Per la simpatia e l'empatia “Drinking at the Movie – Un anno a New York” di Julia Wertz (Ed. Eris), auspicando che presto arrivi in Italia altro di suo.
- Per il mix di generi, il ritmo, i disegni e i cambi di registro: “Green Valley” di Max Landis (Ed. Saldapress). Poco importa che siano spillatini (come nell'edizione americana): contano come volume unico, dato che sono disponibili anche “Regular Pack”.
Per il genio e l'ego: “676 Apparizioni di Killoffer”, di Patrice Killoffer (Coconino Press): formidabile!
Menzione speciale: “Stupor Mundi” di Nejib (Coconino Press).
E poi, per la sezione “ancora da metabolizzare”, il bruciatissimo e destabilizzante: “The End of the Fucking World” di Charles Forsman (Ed. 001). Dalla cui lettura devo ancora riprendermi.
A domani, con le serie non da edicola!
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