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martedì 4 agosto 2015

L'assurdo plausibile

THE MINDY PROJECT


Divertente Sit-com su una ginecologa trentenne (davvero? Dimostra almeno 40 anni), egocentrica, egoista, gioiosamente ignorante, cicciona e indiana che vive a New York, e che – probabilmente perché ad interpretare la protagonista è la stessa sceneggiatrice, produttrice etc. – mentre rincorre la storia d'amore della vita, coniugando carriera e parentesi romantiche, viene inspiegabilmente e irrealisticamente corteggiata da metà degli uomini di New York...
Comunque, devo ammetterlo, alla lunga (siamo alla terza stagione) la serie diventa carina, aumentano e crescono i personaggi di contorno (soprattutto Danny Castellano e l'infermiere Morgan, il mio preferito, pregiudicato che vive con la nonna e quaranta cani), mentre vengono fatti fuori senza pietà (manco accennando ad un pretesto, ma semplicemente facendoli sparire) i personaggi – quasi sempre femminili – considerati meno rilevanti (Shauna, Gwen etc.).
Persino l'inguardabile Mindy (ma perché indossa sempre abiti corti? Non si può coprire quelle gambacce?) finisce per risultare simpatica (per quanto a volte continui ad essere irritante) e meno superficiale...
Certo, spesso si viaggia di stereotipi da commedia romantica (Mindy stessa, nonostante l'apparente velo di follia e la ricercata imbranataggine alla Bridget Jones, è piuttosto convenzionale come donna), ma la Sit è divertente, con un buon ritmo e buoni tempi comici, e, forse perché ci viene somministrata due puntate per volta, fa compagnia, diventando un piacevole appuntamento serale.
In effetti, piace più al MPM che a me, che non impazzisco per le digressioni amorose o pseudoromantiche, ma mi divertono le dinamiche dello studio “Shulman e associati” (il cui titolare sparisce alla terza puntata), l'amicizia e l'alchimia fra i vari comprimari, che a volte giunge a vertici di pura spassosità, o le disavventure ospedaliere e non della protagonista, che ha una propensione innata per combinare pasticci e complicare le situazioni semplici...
Pure la storia contenitore diviene vieppiù interessante, la continuity aumenta e si vira sempre più verso “l'assurdo plausibile”, mentre l'irrequieta Mindy finisce per stabilizzarsi anche dal punto di vista sentimentale (unico rammarico, la partenza del personaggio di Peter per il Texas)...
Insomma, una commedia frizzante e leggera, in continua evoluzione, che più ci si affeziona ai protagonisti più diventa gradevole (anche se, tra tutti, Mindy è il personaggio meno interessante)!

Per il resto, segnalo le periodiche guest star: da James Franco a Seth Rogen, passando per Kevin Smith...

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