MOMENTI
FATALI
di Stefan Zweig
Il
sottotitolo è “quattordici miniature storiche”, ed infatti
l'intento di Zweig è quello di immortalare alcuni momenti storici
fondamentali (o “sublimi e indimenticabili”) che hanno
determinato grandi cambiamenti nella trama dell'umanità, per cui si
spazia dalla conquista di Bisanzio alla morte di Cicerone, dalla gara
per la conquista del Polo Sud alla composizione de “La
Marsigliese”.
La
Storia viene spiegata, ricostruita, reinterpretata, analizzata, dando
spazio anche a quelli che sono stati i suoi moti dell'animo, e se
pure ci vengono offerti brani romanzati e basati su un preciso punto
di vista, spesso volto a “restituire la verità ai posteri” o a
“fare giustizia”, non si può negare il fantastico entusiasmo che
pervade l'opera e che spesso porta l'autore ad assumere toni lirici o
addirittura epici!
Stefan Zweig ritratto dal nostro vignettista
In
effetti, in un certo senso, Zweig fa diventare vera la Storia,
ricordandoci che i momenti cruciali di essa non sono stati solo un
inanellarsi di eventi, ma anche di passioni, di scelte, di
bilanciamenti e compromessi... e... sì, a volte di fortuna (o
sfortuna).
Se
all'inizio, visto lo stile descrittivo e il linguaggio dal gusto
retrò, che tende a ribadire e a riprendere più volte gli stessi
concetti non senza un certo compiacimento retorico, pur genuino e
sincero, può non essere immediato immergersi nella lettura, superate
le prime pagine, invece, vi si sprofonda completamente, apprezzandone
la ricchezza verbale e la fluidità di fondo, tanto che la fatica,
semmai, è uscirne.
I
brani, per giunta, hanno il pregio di essere molto vari e talvolta
riservano delle sorprese: ad esempio il “Momento Eroico” dedicato
a Dostoevskij è redatto in poesia e non in prosa, mentre il brano
“La fuga verso Dio” è la versione di Zweig della conclusione del
dramma incompiuto di Tolstoj “E la luce splende nelle tenebre”.
Personalmente
non sempre condivido la prospettiva dell'autore o i suoi giudizi, più
o meno velati, ma il suo trasporto è tale che non posso non
esaltarmi anche io, riempiendomi di ammirazione per questo focoso
narratore, spesso, peraltro, scoprendo eventi che ho sempre
trascurato, se non, addirittura, bellamente ignorato, dal momento che
certi attimi, ahimè, hanno in qualche modo la tendenza a finire in
secondo piano, inghiottiti da altro.
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