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martedì 27 dicembre 2016

Non manca nulla

I PRERAFFAELLITI
di Heather Birchall


Premessa dovuta:
leggo da sempre diversi libri d'arte, e, tra tutti, i Basic Art Taschen sono quelli che maggiormente incontrano il mio gusto.
Per lo stupefacente rapporto qualità prezzo.
Per la vastità dei titoli a catalogo.
Per l'eccezionale proporzionalità tra immagini e testo.
Per il perfetto equilibrio tra tecnicismo e divulgazione: sono chiari, diretti, specifici, poco inclini a parlarsi addosso, a sbrodolare deliri senza capo né coda, ma non sono nemmeno ridotti a lapidarie didascalie ripetitive, se non tautologiche. 
Al contrario creano un contesto, approfondiscono, offrono gli strumenti per comprendere periodo storico e sensibilità di autori e movimenti, concedono qualche aneddoto, ma soprattutto offrono tutte le informazioni essenziali, biografiche come ermeneutiche... e sovente molto di più.
Certo i miei preferiti-preferiti sono i sontuosi volumi che celebrano i venticinque anni della Casa Editrice (straordinari, in particolare quelli dedicati a “I Simbolisti” e “Van Gogh”), ma anche questi, i Basic Art 2.0, relativi al trentennale e con un minor numero di pagine, sono decisamente validi.
Ultimamente ne sto consumando parecchi, ma fra tutti il volume che prediligo è appunto “I Preraffaelliti”, sebbene solo per amor dell'argomento...
Ebbene.
Trattasi di un tomo di grande formato, elegante, con una grafica chiara, dotato di carta patinata e ricco di ottime riproduzioni fotografiche a colori (è pazzesco che costi solo 9,99 Euro). 
Comincia con uno sguardo al movimento, i suoi protagonisti e fondatori, la loro storia ed evoluzione, dando spazio a brevi digressioni ed evidenziando le debite peculiarità.
Quindi esamina le singole opere, scegliendo tra le maggiormente significative dei vari esponenti: a sinistra il testo, con commento e spiegazioni, a destra l'immagine, a tutta pagina. 
Come dicevo, per quanto si tenda a sintetizzare e ci si esprima con semplicità, non manca nulla: informazioni, interpretazioni, curiosità. Non si avverte nemmeno il gravame dello schematismo, anzi il discorso procede con fluidità, soddisfacendo il desiderio di conoscenza e incentivando la continuazione...
In altre parole: grazie e complimenti!

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