Se ti è piaciuto il mio blog


web

giovedì 1 dicembre 2016

Tanto sublime quanto labile

L’IMPERFETTA MERAVIGLIA
di Andrea De Carlo


Che è quella del gelato: sublime, ma destinato a sciogliersi e comunque ad essere irripetibile, così come tutte le meraviglie, tali proprio in quanto imperfette e non eterne...
Ma che è pure quella delle relazioni umane, suppergiù per gli stessi motivi.
Ho già avuto modo di dirlo, la storia è quella classica di De Carlo, con tutti i suoi pregi e colpi di scena, e quindi con un lui ed una lei fatti per stare insieme, che si conoscono e si avvicinano, ma che sono impegnati con altri (anzi, con altre, questa volta, già che viene introdotto il tema dell’omosessualità femminile), e i cui rispettivi mondi, ormai dati per scontati e alimentati da sicurezze confortanti e consolidate, vanno progressivamente in crisi a causa della reciproca frequentazione…
De Carlo, quindi, novello agente del caos, ci offre un’analisi sociologica realizzata ad arte, puntigliosa e precisa, come sempre ben scritta, nel suo presente magnetico e cruciale, in cui sentimenti, ruoli, e azioni vengono scomposti ed esaminati da una doppia angolazione. E che, però, sono anche l’occasione per affrontare, sia pur incidentalmente, problematiche dei nostri tempi: dalla questione della procreazione (assistita e non) agli attentati terroristici, passando per alcune questioni che da sempre sono care all’autore e relative ai ruoli e agli atteggiamenti che, in generale, assumono le persone, consciamente o inconsciamente, come singoli o coppia o gruppo di individui, rinunciando, così, talvolta, ad una parte di se stessi.
Grande novità di questo volume, invece, è appunto il gelato, inteso (giustamente) come espressione artistica. E qui ci vengono regalate tanto discussioni vivaci e sistematiche sull’argomento, quanto suggestive descrizioni che sono pura poesia e fanno venire inevitabilmente l’acquolina in bocca.
I protagonisti, Milena Migliari e Nick Cruickshank (come di consueto, perennemente indicati con nome e cognome), sono realistici, simpatici, coinvolgenti e appassionati. Anche i comprimari si rivelano ben definiti, sia in positivo che in negativo, evitando, laddove possibile, un vuoto manicheismo, ma incarnando altresì, in qualche caso, spassose macchiette, che tra l’altro hanno il pregio di alimentare alcune scene (una in particolare, verso il finale) piuttosto divertenti, nonostante la ricercata esasperazione di fondo.

In ultimo, segnalo la bellezza e la profondità delle pagine dedicate alla composizione creativa, in assoluto tra le più emozionanti.

Nessun commento:

Posta un commento