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mercoledì 30 novembre 2016

Oltre l’apparenza

ORIANA FALLACI INTERVISTA SE STESSA – L’APOCALISSE
di Oriana Fallaci


Seguito di “La forza della ragione” e quindi terzo volume della trilogia di Oriana Fallaci (ma leggibile da solo), ne riprende e approfondisce le tematiche, intrecciandole, come sempre, alle vicende personali dell’autrice, introducendo altresì qualche concetto nuovo (ad esempio riguardo ai gay, su cui non mi esprimo perché sono ancora in fase di assimilazione-elaborazione dati).
Questa volta, però, cambia l’approccio, che diviene quello dell’intervista (Oriana Fallaci, appunto, interloquisce con Oriana Fallaci).
Ad essere sincera, al di là dei contenuti, prediligevo l’incedere poderoso dei due tomi precedenti.
Se da un lato, infatti, l’alternarsi incalzante di domanda e risposta aiuta a puntualizzare meglio gli argomenti e rende il discorso più snello e veloce, dando maggior spazio a sentimenti e strizzate d’occhio come ad arguti tocchi di ironia, dall’altro lato il mezzo della lettera/discorso aperto de “La rabbia e l’orgoglio” e “La forza della ragione” valorizzava la bellezza tracimante della prosa dell’autrice, che risultava così più imperativa, veemente e appassionata.
Questo per quanto riguarda i primi due terzi dell’opera.
Poi c’è “L’Apocalisse”, una sorta di Post Scriptum, che prosegue le invettive contro l’Islam identificandolo con il Mostro a Sette Teste descritto nella Bibbia, e segnatamente nell’Apocalisse di Giovanni.
Entrambi sono testi accorati, lucidi e incisivi, che stimolano la riflessione e il pensiero critico, fornendo ed analizzando materiale in maniera ragionata, spiegando, sovente, i passaggi logici uno a uno, in modo preciso e acuminato.

Al riguardo tanto ho già detto nei miei post precedenti, e non sto a ripetermi oltre il necessario. Una sola cosa mi preme sottolineare: la capacità della Fallaci di andare oltre l’apparenza, fino al cuore pulsante delle cose, defalcando sovrastrutture, veli fumosi e salamelecchi, senza mai nascondersi o intorbidare le acque, ma anzi dando conto di tutto, e testimoniando ogni presa di posizione con la sua persona, con i suoi comportamenti, le sue azioni, riuscendo sempre ad apparire coerente e persino generosa.

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