ORIANA
FALLACI INTERVISTA SE STESSA – L’APOCALISSE
di
Oriana Fallaci
Seguito
di “La forza della ragione” e quindi terzo volume della trilogia
di Oriana Fallaci (ma leggibile da solo), ne riprende e approfondisce
le tematiche, intrecciandole, come sempre, alle vicende personali
dell’autrice, introducendo altresì qualche concetto nuovo (ad
esempio riguardo ai gay, su cui non mi esprimo perché sono ancora in
fase di assimilazione-elaborazione dati).
Questa
volta, però, cambia l’approccio, che diviene quello
dell’intervista (Oriana Fallaci, appunto, interloquisce con Oriana
Fallaci).
Ad
essere sincera, al di là dei contenuti, prediligevo l’incedere
poderoso dei due tomi precedenti.
Se
da un lato, infatti, l’alternarsi incalzante di domanda e risposta
aiuta a puntualizzare meglio gli argomenti e rende il discorso più
snello e veloce, dando maggior spazio a sentimenti e strizzate
d’occhio come ad arguti tocchi di ironia, dall’altro lato il
mezzo della lettera/discorso aperto de “La rabbia e l’orgoglio”
e “La forza della ragione” valorizzava la bellezza tracimante
della prosa dell’autrice, che risultava così più imperativa,
veemente e appassionata.
Questo
per quanto riguarda i primi due terzi dell’opera.
Poi
c’è “L’Apocalisse”, una sorta di Post Scriptum, che prosegue
le invettive contro l’Islam identificandolo con il Mostro a Sette
Teste descritto nella Bibbia, e segnatamente nell’Apocalisse di
Giovanni.
Entrambi
sono testi accorati, lucidi e incisivi, che stimolano la riflessione
e il pensiero critico, fornendo ed analizzando materiale in maniera
ragionata, spiegando, sovente, i passaggi logici uno a uno, in modo
preciso e acuminato.
Al
riguardo tanto ho già detto nei miei post precedenti, e non sto a
ripetermi oltre il necessario. Una sola cosa mi preme sottolineare:
la capacità della Fallaci di andare oltre l’apparenza, fino al
cuore pulsante delle cose, defalcando sovrastrutture, veli fumosi e
salamelecchi, senza mai nascondersi o intorbidare le acque, ma anzi
dando conto di tutto, e testimoniando ogni presa di posizione con la
sua persona, con i suoi comportamenti, le sue azioni, riuscendo
sempre ad apparire coerente e persino generosa.
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