PIACENZA:
PETSFESTIVAL
Ci
siamo andati lo scorso weekend, io, MPM, Minicla e consorte, ed è
stato appassionante, divertente ed… eccezionale!!!
Si
tratta del Festival degli animali domestici, intesi, però, nel senso
più ampio possibile, tanto da comprendere anche scolopendre, assioli
e cavalli… e chi più ne ha più ne metta!

Si
procedeva per settori (o per corsie, per chi preferiva, come noi,
scendere in giù): prima quello, piuttosto vasto, dedicato agli
acquari, che ospita diversi tipi di pesci, dai più economici ai più
assurdamente costosi, grandi e piccoli, esotici e non, spesso
stravariopinti… A colpirmi sono stati soprattutto i gamberetti
rossi e i gamberetti neri, minuscoli, ma pieni di personalità, e i
pesci pagliaccio, qua in versione ultra baby. Si poteva votare
l’acquario più bello o perdersi tra le luci e le suggestioni…

A
seguire il mio settore preferito, con i rettili e i piccoli roditori
e affini. E quindi camaleonti (simpaticissimi) già nel terrario,
serpentelli e sauri a profusione (uno libero e tranquillamente in
posa, pronto a farsi fotografare), tartarughe d’acqua e di terra di
diverse dimensioni (con esemplari veramente giganteschi), boa,
ranocchiette, granchiolini… ma anche insetti già allocati nel loro
habitat ideale, e quindi terrari con coppie di insetti stecco,
insetti foglia, dinastini, mantidi africane!
Certo,
faceva un po’ senso, poi, vedere a fianco cartelli quali “ratti
surgelati” (presumo da dare in pasto ai serpenti), o confezioncine
trasparenti affollate di grilli (amorosissimi per giunta), locuste o
scarafaggi vivi e brulicanti, magari con tanto di precisazione
“grilli tre dosi”, sempre per nutrire le proprie creature… O
“caimani, due euro l’etto”, dove i caimani sono superanellidi
che si attorcono incessantemente in una scatola, peggio del verme
trionfante di Edgar Allan Poe.
Tra
tutti, però, il mio cuore è andato ad un dolcissimo ed irrequieto
tritone cinese dal ventre di fuoco, che sono stata tentatissima di
acquistare…

Andando
in giù c’era poi l’area dedicata ai cani, ma, per quanto mi
riguarda, era quella meno interessante. C’erano però frammisti i
rapaci: gufi, civette, falchi… e persino un avvoltoio. Se si
capitava nei momenti giusti si poteva assistere a vari spettacoli (ad
esempio i cani che portano a spasso le oche), mentre sui lati c’erano
i gatti da esposizione (un paio sembravano linci), i furetti (quasi
tutti a nanna), o… il settore Country in cui si potevano vedere i
cavalli e imparare a ballare la quadriglia!
Ultime
due cose carine che segnalo: i fagioli messicani (che saltellavano) e
le piante, in particolare i bonsai, tra cui un carpino meraviglioso!
E,
già che ci sono, il MPM, che prima mi apostrofa dicendo che sono a
rischio di perdermi, visto che vado a destra e a manca a curiosare,
senza aspettare gli altri… e che invece si è perso lui!!!
(Poveretto, quando l’abbiamo ritrovato era davvero provato e
bisognoso di zuccheri!)
Insomma,
è stato meraviglioso, ma… c’è un neo:

Non
si curavano che gli acquirenti fossero in grado di accudire le
bestiole in modo idoneo, ed anzi, spesso nemmeno loro erano
adeguatamente informati circa gli animali. Tristezza!
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