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mercoledì 16 novembre 2016

Referendum 2016: post 3 di 5

PERCHE’ VOTO NO: DAL PUNTO DI VISTA FORMALE


Entriamo nel vivo della discussione, allora, ed esplicitiamo perché voterò no. Cominciamo con le ragioni formali, che da sole, peraltro, mi sembrano più che sufficienti. (Anche se, naturalmente, sole non sono):
  1. Chi è attualmente in carica, Governo e Parlamento, è illegittimo (vedi nomine in luogo di elezioni e amenità varie) ed anzi, a tal proposito la Corte Costituzionale ha parlato di “Golpe elettorale”. Ne consegue che chi è attualmente su dovrebbe quanto meno avere la grazia di tenere un basso profilo. Invece no. Invece vuole cambiare la Costituzione, ossia la carta che ha lo scopo di tutelare i cittadini… dal Governo stesso, ossia dall’organo di massimo potere del nostro ordinamento. La faccenda non puzza. Emana fetore nauseabondo.
Riflessione: se uno si autolimita da solo, significa che non si limita per nulla. Significa che può cambiare le regole quando vuole. E’ come giocare a Monopoli con un bambino che bara. E se ciò nonostante tu riesci comunque a vincere, lui ti può sorridere e annunciare: oggi vince chi perde. Il problema è che non stiamo parlando di bambini, né di Monopoli.
  1. Per riuscire ad approvare questo Referendum sono state commesse tutte le possibili (e impossibili) storture procedurali ai limiti della legalità. Non sto ad illustrare il dettaglio. A questo proposito rimando a “Loro diranno, noi diciamo” di Gustavo Zagrebelsky con Gustavo Pallante, Ed. Laterza. Lo recensisco il 18. A leggerlo mi sembra di tornare ai tempi delle Catilinarie. Però qui non c’è Catilina nel 62 a.c.. Ci siamo noi, oggi.
  2. Gli slogan fasulli, atti a manipolare. Ti fanno una domanda, ti chiedono se vuoi questo o quello, ben sapendo che lo vuoi. Che lo vogliamo tutti. Ti dicono che per averlo devi votare sì al Referendum. Solo che non è vero. Il referendum non ha quella conseguenza. Si tratta di spot pubblicitari privi di verità e contenuto, che mi irritano per come si fanno beffe del popolino.
  3. Ci sono alcune cose che votando sì magari cambierebbero in positivo. Ma si tratta di fumo negli occhi. Ti do il contentino, italiano, così non ti accorgi della bastonata che ti assesto alle spalle. La bastonata è che se voti sì, poi chi è al Governo fa quello che gli pare. E non mi sorprenderebbe se “tra le cose che gli paressero”, ci fosse anche rimangiarsi la parola su quel poco (in proporzione) che ci sembrerà di aver guadagnato.

A domani con i motivi sostanziali.

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