THE
AFFAIR – UNA RELAZIONE PERICOLOSA
Me
lo hanno consigliato in due, e io ci sto provando a guardarlo,
davvero, ma mi addormento di frequente: troppo sesso, troppe
chiacchiere inutili, ma soprattutto due protagonisti di cui, nel bene
o nel male, non mi importa nulla.
Lei,
quantomeno, Alison (Ruth Wilson), è carina e accattivante, oltre che
stupendamente ambigua (sarà che l’attrice mi è familiare
soprattutto per la serie di “Luther”, dove interpretava la
psicopatica…), a metà tra la fragile fanciulla di provincia e la
manipolatrice.
Lui,
Noah (Dominic West), invece è quasi patetico: un piccolo uomo da
nulla con la faccia da scemo, livoroso e finto buono, che non riesce
ad essere felice per quello che ha, ma sta lì a disprezzare l’odioso
e carismatico suocero e intanto lo sfrutta per quanto riesce.
In
realtà tutti i personaggi sono un po’ disfunzionali, a partire
dalla figlia maggiore di Noah, Whitney, la semianoressica cyberbulla,
a continuare con i nonnacci diseducativi e con il bel tenebroso
marito di Alison, Cole (Joshua Jackson), con le sue attività
illecite…
Eppure
la Serie di lati positivi ne ha, e sono parecchi e peculiari:
la
trama, in effetti, incuriosisce, con questo omicidio su cui si indaga
molto alla lontana, partendo dalla tresca, ma senza che ci venga
rivelato (se non dopo un discreto numero di puntate) chi sia il
morto;
l’ambientazione:
con l’isola, il mare e il paesino in cui si conoscono tutti, i
quali, pur disprezzandosi e nutrendo inimicizie ben radicate, si
professano un’unica grande famiglia;
la
narrazione alternata tra il punto di vista di lui e quello di lei,
che si completano, ma talvolta presentano due realtà difficili da
conciliare (e che, purtroppo, però, nei passaggi meno riusciti
raddoppiano il tedio e la lentezza);
la
famiglia di Noah, che fa schifo, ma è interessante, con tutte le sue
criticità, tensioni e ricatti morali…
Per
cui sì, tutto sommato, tra un sonnellino e l’altro, la prima
stagione conto di finirla (sono al settimo episodio su dieci). Non
sono sicura, però, se andare o meno avanti: valuterò. Perché, a
parte le continue proteste del MPM – che si addormenta prima di me
e patisce il sesso non coniugale – per cinque minuti intensi e
stimolanti, ce ne sono dodici di niente.
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