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martedì 29 novembre 2016

Tra un sonnellino e l’altro

THE AFFAIR – UNA RELAZIONE PERICOLOSA


Me lo hanno consigliato in due, e io ci sto provando a guardarlo, davvero, ma mi addormento di frequente: troppo sesso, troppe chiacchiere inutili, ma soprattutto due protagonisti di cui, nel bene o nel male, non mi importa nulla.
Lei, quantomeno, Alison (Ruth Wilson), è carina e accattivante, oltre che stupendamente ambigua (sarà che l’attrice mi è familiare soprattutto per la serie di “Luther”, dove interpretava la psicopatica…), a metà tra la fragile fanciulla di provincia e la manipolatrice.
Lui, Noah (Dominic West), invece è quasi patetico: un piccolo uomo da nulla con la faccia da scemo, livoroso e finto buono, che non riesce ad essere felice per quello che ha, ma sta lì a disprezzare l’odioso e carismatico suocero e intanto lo sfrutta per quanto riesce.
In realtà tutti i personaggi sono un po’ disfunzionali, a partire dalla figlia maggiore di Noah, Whitney, la semianoressica cyberbulla, a continuare con i nonnacci diseducativi e con il bel tenebroso marito di Alison, Cole (Joshua Jackson), con le sue attività illecite…
Eppure la Serie di lati positivi ne ha, e sono parecchi e peculiari:
la trama, in effetti, incuriosisce, con questo omicidio su cui si indaga molto alla lontana, partendo dalla tresca, ma senza che ci venga rivelato (se non dopo un discreto numero di puntate) chi sia il morto;
l’ambientazione: con l’isola, il mare e il paesino in cui si conoscono tutti, i quali, pur disprezzandosi e nutrendo inimicizie ben radicate, si professano un’unica grande famiglia;
la narrazione alternata tra il punto di vista di lui e quello di lei, che si completano, ma talvolta presentano due realtà difficili da conciliare (e che, purtroppo, però, nei passaggi meno riusciti raddoppiano il tedio e la lentezza);
la famiglia di Noah, che fa schifo, ma è interessante, con tutte le sue criticità, tensioni e ricatti morali…

Per cui sì, tutto sommato, tra un sonnellino e l’altro, la prima stagione conto di finirla (sono al settimo episodio su dieci). Non sono sicura, però, se andare o meno avanti: valuterò. Perché, a parte le continue proteste del MPM – che si addormenta prima di me e patisce il sesso non coniugale – per cinque minuti intensi e stimolanti, ce ne sono dodici di niente. 

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