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lunedì 14 novembre 2016

Referendum 2016: post 1 di 5

IL REFERENDUM SULLA COSTITUZIONE: PREMESSE GENERALI


L’ho proclamato ufficialmente nel mio post d’apertura, nel lontano 26 marzo 2013: la realtà è bandita da questo blog. Per sopravvivenza, perché fa male (come avevo detto in allora citando il Dylan Dog dei bei tempi andati – n. 45, Goblin – : “Il mio mondo vive di sogni e sta morendo di realtà”) e io sono un’anima autoconservativa e gioiosamente edonista.
Eppure a volte faccio delle eccezioni.
Quando l’imperativo categorico kantiano, ahimè, bussa alla porta e me lo rende necessario, mio malgrado.
Come oggi, con la questione del Referendum sulla Costituzione.
Perché mi indigna.
Perché vedo slogan ovunque che spacciano fuffa, sfruttando il malcontento della gente, e cercano di imbrogliarla presentando una verità falsata, una prospettiva artefatta, fomentando la disinformazione anziché il ragionamento.
Perché non è un Referendum semplice, ma tecnico, difficile da comprendere davvero, con tutte le sue insinuanti implicazioni (e sottolineo insinuanti e implicazioni), anche per chi ha studiato Diritto Costituzionale all’Università e svolge una professione giuridica.
Mi correggo: perché è un Referendum con quesiti confezionati ad arte affinché non si capisca niente, frammisto a promesse allettanti che fanno da specchietto per le allodole.
Perché sfrutta biecamente il diffuso sentimento antipolitico che, inevitabilmente, permea la nostra povera Nazione vituperata e corrotta.
E, sia chiaro, io sono una che la politica l’ha sempre rifiutata.
Se mi si domanda perché, sono solita rispondere che mi annoia. Per tagliare il discorso.
La verità, invece, è che mi addolora, mi affligge e amareggia e, giacché comunque sono impotente, in linea di massima preferisco pascermi nell’ignoranza, votandomi al nichilismo.
Che mi abbatte, ma che tuttavia prediligo al disgusto, alla nausea, alla frustrazione e all’avvilimento morale.
E alla disinformazione.
In quanto non sempre quel che ci viene propinato tramite i Media corrisponde a verità.
Oppure, se preferiamo, perché la verità ha molte facce e non sempre ci viene mostrata la stessa: piuttosto un profilo parziale, di tre quarti, che è rappresentativo solo di ciò che si vuole mostrare (o vedere).

Naturalmente, quando dico politica, alludo a tutta la politica italiana, di Destra e di Sinistra, su piccola e larga scala.

Purtroppo, però, se faccio post troppo lunghi perdo l’uditorio, indi rimando a domani la disamina di questa affermazione.

2 commenti:

  1. Nel 1948, dopo secoli di guerre e morti, l'Italia ha conquistato il suffragio universale per i corpi legislativi. Oggi propinano agli italiani di votare per togliersi il diritto di votare per un organo che resterebbe comunque legislativo con immunità parlamentare.
    NO NO e NO.

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    1. Grazie per il supporto, Paolo, e per l'incisiva osservazione. Omaggi a te e malvagia consorte ;).

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