BANGBALLS
di Luca Pozza e Danilo Antoniucci
Bello,
bello, bello!
In
tutti i sensi!
Intanto
i disegni: morbidi e cartoonistici, un po’ alla Disney, espressivi,
dettagliati, dai colori smaglianti e le sfumature sinuose, fantasiosi
e variegati, costellati di declinazioni sensuali e simpatia…
Ovvero, gli animali antropomorfi più belli di sempre insieme a
quelli di Blacksad di Juanjo Guarnido (che non è poco): insomma
spettacolari! Ma ingannevoli (a parte le donnine)… perché questa è
una storia per adulti, e colpisce più duro di Blacksad…
Se
quello, infatti, è un elegante hardboiled impreziosito da tematiche
sociali e una nota di malinconia, qui siamo nell’exploitation pura,
goduta e svergognata, alla Tarantino più sfrenato. Nessun
personaggio positivo in cui immedesimarsi, situazioni di miseria
morale, violenza, decessi in abbondanza, inaspettati e spassosi,
dabbenaggine senza ritegno (ma a suo modo credibile e non esasperata)
e pallottole che danzano, anche involontariamente e sempre per i
motivi sbagliati. Da morire!
E
qui veniamo ai testi, perfetti anch’essi. Verbosità contenuta a
favore dell’azione, ritmo eccellente e un montaggio ancora
migliore, atto a privilegiare l’assurdità e l’ironia della
vicenda, che, dal canto suo, vanta una trama ineccepibile e
tutt’altro che scontata, con continui colpi di scena e novelle
complicazioni, sia pur coerenti e in qualche modo preparate dalle
vignette precedenti.
Trattasi
di un volume unico, per giunta piuttosto breve (ma non
insoddisfacente), che ho scoperto solo grazie al mio prode venditore
di fumetti di fiducia, il quale me lo ha tenuto amorosamente da parte
di sua iniziativa, sapendo, conoscendo i miei gusti, che sarei andata
in sollucchero.
Grazie,
mio diletto! Davvero una meraviglia!
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