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lunedì 26 dicembre 2016

Un buon mix

ROGUE ONE: A STAR WARS STORY
di Gareth Edwards
(2016)


Ben fatto. 
E probabilmente sarei più entusiasta (o meno???) se non fosse che devo ancora riprendermi da quell'infame e squallida sozzura blasfema che è stata l'aborto di J.J. Abrams (non riesco a chiamarlo film), rea di avermi indotta a smettere di credere nella Forza e pure di sperarci. Ma Rogue One... Beh, non è perfetto. Risulta leggermente ridondante (soprattutto all'inizio), un poco verboso, volutamente cupo. 
I personaggi classici ricostruiti in digitale (Leila su tutti) sono agghiaccianti e paiono statue di cera (anche se è bello ritrovarli, dal Grand Moff Tarkin a Mon Mothma...). 
E, ovviamente, si sa già come va a finire la pellicola, visto che deve incastrarsi tra la prima e la seconda trilogia. 
Però, ehi, ha cuore, anima e cervello. 
Una sceneggiatura degna di questo nome, credibile e priva di buchi narrativi, fedele a se stessa, che non indulge al bisogno patetico e parossistico di compiacere un pubblico di infanticelli a costo di ridicolizzarsi da sola. 
Personaggi originali, dotati di dignità e spessore, con un'ottima alchimia di gruppo (per quanto non indimenticabili a livello individuale) e valorizzati da un cast di pregio. 
Un buon mix di pathos, epicità, atmosfera, azione e tensione, alleggeriti da qualche battuta azzeccata. 
Inoltre denota immaginazione, creatività e impegno ed è disseminata di ammiccamenti e citazioni, non invadenti, non forzate, che, d'accordo, se non si è fan possono risultare impercettibili, ma che diversamente sono puro, autentico piacere. 
Oddio, magari se non si è fan pure alcuni passaggi possono restare un po' oscuri. 
Ma chi se ne cale. 
Se non sei fan puoi rimediare. 
Se non ti va, cavoli tuoi. 
Certo, come per le pellicole di George Lucas, richiede un minimo di dedizione da parte dello spettatore (per carità, non è una pecca, anzi: mi limito a sottolinearlo, visto lo spaventoso quantitativo di plebe pseudo-ripulita che va al cinema per far passare i minuti, specie durante le vacanze di Natale). Ma è più armonica degli episodi I-III, meglio costruita, comunque dotata di equilibrio, sia sotto il profilo della trama che sotto l'aspetto strutturale. Non eguaglia i fasti della trilogia classica, ma si fa amare. 
Anche se si è fan. 
E tanto basta. 

P.S. 
Con tutto che c'è quella scena con Darth Vader che riluce del suo nero splendore che fa venire i brividi, di terrore e godimento insieme...

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