IL
SESSO INUTILE
di Oriana Fallaci
Inizi
anni 60. Oriana Fallaci, in principio scettica, fa il giro del mondo
con il fotografo Duilio per scoprire il ruolo della donna nelle varie
società: dalle Geishe del Giappone, educate per compiacere, alle
favolose Matriarche dell’Indonesia, passando per le povere
mussulmane represse o per le bellissime cinesi, represse pure loro,
ma in modo diverso…
Un
reportage appassionante, attualissimo, ricco di momenti commoventi,
di storie, di ironia, di episodi buffi o malinconici, che sa essere
critico, ma anche indulgente, e che ha la tipica, fluente
scorrevolezza di quest’autrice granitica e sensibile, incapace di
accontentarsi della superficie delle cose, ma pronta ad indagare, a
chiedere, a rischiare, pur di decifrare la complessità di ogni
macrocosmo, che è frutto di tante circostanze, non solo di indole od
opportunità.
Eppure
si procede linearmente, secondo cronologia, dandoci il tempo di
mettere insieme i pezzi ed effettuare confronti, per scoprire, infine
“se le donne possono essere felici” e al contempo affrontando “un
percorso iniziatico all’interno del potere e dei suoi meccanismi”,
come illustra Giovanna Botteri nella prefazione .
In
coda ancora una storia - vera, tragica e dolcissima –, quella di
Soraya, che non ci lascerà indifferenti.
Perché,
dunque, il sesso inutile?
Per
provocazione, direi, e per sberleffo.
Così
si sentono tante donne, nel mondo, per ragioni culturali e religiose,
a causa di una serie di ridicoli tabù.
Così
proclama l’amica di Oriana, come ci viene spiegato nella premessa,
una donna di successo, che fa quello che “fanno gli uomini”, ma
che non vorrebbe. Vorrebbe invece non contare nulla, perché così
proprio non è felice.
Un
volume intenso, personale, ma anche analitico, oggettivo e
tridimensionale.
Per
donne e per uomini.
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