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lunedì 11 maggio 2015

Garbato e intenso


LA BALLATA DI ADAM HENRY
di Ian McEwan
 
 
Al Giudice dell'Alta Corte Britannica Fiona Maye, sessantenne in crisi matrimoniale, si pone un dubbio cruciale: costringere o no il dotato, vitale e quasi maggiorenne Adam Henry a sottoporsi a trasfusioni di sangue e quindi a sopravvivere? Perché si dà il caso che lui sia contrario e così i genitori e la sua comunità di appartenenza.

Perché sono Testimoni di Geova.

E al di là del fatto che tutti amino Adam Henry e che lui ami essere vivo, le trasfusioni sono considerate un vituperio e una violazione della legge divina.

Ebbene, ciò nonostante, all'inizio, la risposta mi è parsa scontata. Ma poi... Poi ho vacillato.

Perché al di là del credo religioso, condivisibile o meno col suo rigido dogmatismo, il vero interrogativo è: che cosa si deve privilegiare? La vita come valore assoluto o la capacità di autodeterminazione dell'individuo?

Con tutto che poi ad esso si aggiunge un ulteriore quesito: può esserci davvero autodeterminazione nel contesto di una setta? Non è che il giovane, suo malgrado, è stato condizionato, per quanto sembri lucido, maturo, intelligente e sicuro di sè?

Il romanzo non si riduce a questo pur stimolante e attuale problema etico: indaga sulle conseguenze che la decisione innesca e sul loro deflagrare e, soprattutto, sul rapporto, delicato e in precario equilibrio, che si instaura tra Adam e Fiona, fatto di sottintesi, sguardi e parole non dette.

Sul modo in cui i due si arricchiscono l'un l'altra, aprendosi vicendevolmente nuove prospettive.

In un contesto Fionacentrico, pervaso da dubbi, casi giudiziari e dubbi morali.

Fino a che...

Ian McEwan, ritratto dal nostro disegnatore

La trama è bella, appassionante, la prosa leggera, scorrevole, benché minuziosa e acuta, capace di indurre il lettore a soppesare implicazioni e problematiche, ma anche di penetrare la psicologia dei personaggi con profondità (inclusa la freschezza adolescenziale di Adam), senza che nessuna azione o reazione, per quanto naturale, possa essere mai data per scontata.

Perché i protagonisti, come persone vere, sanno sorprendersi e sorprendere anche noi, non potendo prevedere sino all'ultimo come agiranno, benché sotto certi profili sia ovvio.

Un romanzo garbato, intenso.

Da leggere.

P.S.

Grazie a Minicla che me lo ha regalato e al suo prode consorte che l'ha suggerito. Ho impiegato un po' per decidermi di iniziarlo, ma l'ho letto in un pomeriggio!

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